FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

venerdì 1 aprile 2011

Quarto potere

Spesso  si parla di potere dei media, di disinformazione, del terribile quarto potere, al quale il grande Orson Welles dedicò un film.
Proprio nel giorno dell’incontro tra Moratti e Palazzi si è avuto il più classico degli esempi in questo senso: l’articolo del direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti.
Dopo i primi istanti di stupore nel leggere tali e tante inesattezze ho deciso di analizzare frase dopo frase ciò che ha scritto il giornalista, lo stesso che tempo addietro confessò durante un convegno su Facchetti, l’attività svolta dal suo giornale ovvero “orientare l’opinione pubblica”.
Questa introduzione è importantissima perché, se mai ce ne fosse bisogno, sancisce la totale consapevolezza e volontà da parte di quest’uomo nel mostrare una realtà che realtà non è.
L’articolo inizia sottolineando il troppo tempo passato da quando la Juve presentò l’esposto per la revoca dello scudetto ad oggi e attribuisce all’esposto stesso  la “colpa” che ne sia scaturito un can can stucchevole. Burocrazia, nuove intercettazioni, eccetera hanno dilungato ulteriormente i tempi.
A questo punto una prima “finezza” balza subito all’occhio. La “finezza” più che altro è un messaggio subdolo: lo stucchevole tira e molla dipende dall’esposto di Andrea Agnelli.
Sbagliato anzi, falso.
Tornare sul caso era ed è dovuto, non è un qualcosa in atto per i piagnistei degli juventini (piagnistei che non ci sono stati, la nostra è una sana e turgida incazzatura).
Un commissario che si ritrova in mano le prove di un omicidio irrisolto non aspetta che qualcuno inoltri formale denuncia, procede.
Ho fatto l’esempio di un commissario, ma potrebbe trattarsi anche di un PM…
Ma torniamo all’articolo.
E' evidente che la procura federale ha fatto di tutto, cioè poco o niente, per attendere la sentenza del procedimento penale contro Moggi, Bergamo, Pairetto e De Santis, benché non c'entri nulla con la materia del contendere.”
Continua a dare un colpettino al cerchio (il troppo tempo perso) per poi darne uno bello grosso alla botte e cioè ribadire che non c’è relazione tra giustizia sportiva e quella ordinaria.
Ancora una volta c’è una inesattezza. Anzi, una falsità.
Perché se è vero (verissimo) che i due ordinamenti sono autonomi è altrettanto vero che quello ordinario è gerarchicamente superiore e quindi può, eccome se può, portare alla modifica di decisioni già prese dalla giustizia sportiva.
Non solo: la giustizia ordinaria non l’abbiamo mica cercata noi. Sulla giustizia ordinaria non ci abbiamo mica speculato noi.
Chi ha scritto titoloni a articoloni sul processo doping, su quello GEA, su Calciopoli contribuendo alle indagini dell’Auricchio team?
E’ un gioco cercato e voluto dagli antijuventini, Gazzetta in testa. Ed ora che gli si sta rivoltando contro che fanno? Rimarcano la differenza tra i due ordinamenti?
Sfortuna vuole che il dibattimento sia virtualmente incagliato in uno scontro tra il giudice Teresa Casoria, titolare di un mitico "mi avete abboffato le palle!", e i pm che ne chiedono la ricusazione”.
Sfortuna vuole? Ma quale sfortuna! Vuole farla passare come un colpo del fato? A richiedere la ricusazione sono stati i due PM, adducendo motivi assurdi, futili e non inerenti strettamente al processo. Quale sfortuna? Si vuole mandare tutto  a puttane!
Man mano che va avanti Monti abbandona i buffetti dati all’inizio e riprende in mano la clava.
La giustizia sportiva non è quella ordinaria: ha finalità e codici diversi perché differenti sono i reati. Ciò che per un magistrato sportivo è prova di colpevolezza in una frode calcistica (per esempio, le tessere svizzere distribuite da Moggi) può non esserlo per il giudice penale che persegue una possibile associazione a delinquere. Inoltre, per sua natura, la giustizia sportiva deve, o dovrebbe, essere molto veloce.”
Accosta un concetto astratto, per quanto giusto (la differenza dei due ordinamenti) al caso in questione, a Calciopoli e punta nuovamente su uno dei cavalli di battaglia dei forcaioli antijuventini, le schede svizzere.
Esempio classico e palese di disinformazione!
Le schede svizzere non sono entrate nel giudizio della CAF che spedì la Juve in B. Monti lo sa bene ma continua a scrivere il contrario, complimenti.
Non esiste una scheda svizzera data da Moggi ad un arbitro allora in attività.
Le schede erano e sono intercettabilissime. Non si racconti più la balla del contrario.
E tutto ciò non sono mie opinioni, sono conclusioni messe agli atti del processo di Napoli.
Dal momento che non una prova sia stata messa agli atti collegabile all’uso illecito delle schede svizzere di Moggi, devono essere valutate alla stessa stregua le schede svizzere acquistate dallo stesso De Cillis da parte di Branca e del fratello di Moratti.
Se è illecito averle solo comprate (dal momento che non è stato provato alcun utilizzo illecito), allora sono colpevoli anche loro. Magari loro le avevano date proprio agli arbitri, per esempio a Nucini…
Per quanto riguarda la associazione a delinquere Monti ancora una volta fa lo gnorri.
Tutto è nato da lì: processo GEA, Moggi visto come boss a capo di una banda, Calciopoli, processo di Napoli. Tutto è nato da lì!
Perché il sig.Monti non dice che la associazione a delinquere non è mai esistita come anche la sentenza di appello del processo GEA ha sancito?
Perché non ammette che la colonna portante di tutto questo baraccone che è Calciopoli è crollata?
Prosegue.
Altra lisciatina agli juventini dicendo del malumore bianconero per il ritardo (questo è il massimo che sa riconoscere agli juventini) nelle decisioni e poi riparte con altri abili trucchetti. Vediamoli.
Solo così questo ennesimo, e fondamentale, capitolo dello scandalo non finirà in burla. Lo si deve alla Juve e ai suoi tifosi, ma anche all'Inter e all'intero sport italiano”, riferendosi al fatto di voler far finire il campionato da parte della FIGC.
Solo così? Eh no caro mio, non finirà “solo così”, prendendo la decisione della revoca a maggio anziché a giugno! Non finirà affatto così.
Una volta sancita la colpevolezza dell’Inter e dei suoi dirigenti, di conseguenza una volta sancita la frettolosa e ingiusta voglia della FIGC di allora di punire la Juve e solo la Juve, comincerà un altro capitolo.
E parallelamente bisognerà capire come sono state condotte le “indagini” di Auricchio & Co., chi le ha guidate e commissionate.
Altro che finirla lì.
Cosa si deve all’Inter? Questa squadra ancora viene trattata come un collegio di verginelle, come se nulla fosse uscito allo scoperto, come se tutte le prove raccolte siano frutto della nostra fantasia e non realtà.
Monti parla davvero come la gran massa di tifosi interisti, che non accettano contraddittorio urlando di Paparesta chiuso negli spogliatoi, parlando di toni diversi e della gravità delle telefonate di Moggi rispetto a quelle di Facchetti. Leggende metropolitane assurte oramai a dogma sacro.
All’Inter si deve la giusta punizione. Null’altro.
Nel seguito Monti accenna alle prove saltate fuori a Napoli (mai una volta che si sia chiesto come mai siano “saltate fuori” dietro salato compenso e non fossero pubbliche nel 2006…) e cita virgolettando una frase guarda caso proprio dell’avvocato Briamonte (della Juve) e non di un Prioreschi, un Trofino, un Gallinelli o una Morescanti.
Il virgolettato è: “che sono della medesima natura e qualità” riferendosi agli atti poco limpidi commessi da Juve e Inter.
Sbagliato anzi, falso!
Non esiste una telefonata tra Moggi e arbitri (vero illecito) mentre ve ne sono tra questi e Facchetti.
Moggi al massimo ha confrontato la sua griglia con quella di Bergamo, una sola volta, niente di più.
Facchetti suggeriva come taroccare il sorteggio affinché uscisse l’arbitro a lui gradito.
Chiedeva all’arbitro che avrebbe arbitrato l’Inter la sera dopo, di far crescere lo score da quattro a cinque vittorie. Eccetera.
Non diciamo balle, ma quale medesima natura e qualità?
Ovviamente, questa ricostruzione di Calciopoli basata su un "così facevan tutti" che mette sullo stesso piano la triade e Facchetti (il quale, oltre a tutto, non può più difendersi) manda su tutte le furie Moratti e lo spinge a definire "doverosa ma ridicola" la convocazione di oggi. Abbiamo scritto e ripetiamo che il presidente commette un errore. Non c'è nulla di assurdo o di ironico nell'esigenza di andare sino in fondo adesso che tutte le carte sono sul tavolo. Semmai c'è un'occasione in più per la società nerazzurra, che finora è parte lesa, di comprovare la propria diversità e limpidezza”.
Il festival della disinformazione.
Nessuno di noi ha mai chiesto di applicare il “così fan tutti”, mai.
Fin dal primo giorno abbiamo chiesto che venissero esaminati e giudicati comportamenti uno per uno e valutati a seconda della loro gravità.
Il “così fan tutti” è un’altra leggenda creata e diffusa volutamente per far passare gli juventini per dei novelli Sansone.
Non abbiamo nessuna voglia di morire con tutti i filistei, noi!
Inter e Milan soprattutto hanno fatto molto peggio della Juve! E noi si sta chiedendo di giudicarli, mica altro. Finora l’hanno scampata. O si vuole negare anche questo?
Si vuole negare che l’Inter si accaparrò i transfughi della Juve per quattro soldi e ha goduto della situazione venutasi a creare?
E il Milan? “Copelli nostro uomo” detto da Meani? Galliani che si vanta di aver posticipato la giornata di calcio per via della morte del papa solo per poter recuperare gli infortunati?
Il Milan fu penalizzato è vero, ma fu un buffetto, nulla di più.
E poi via con la toccatina al cuore: Facchetti che non può più difendersi. Ignobile, semplicemente ignobile.
Credo Rivera, tempo addietro, di fronte a questa stessa idiozia rispose che se è per questo anche Hitler non può più difendersi…
E cosa sarebbe questo interrogatorio di Palazzi? Una occasione in più per dimostrare la propria diversità e limpidezza? Ecco da dove si nutrono i ciechi tifosi interisti.
Con tutto quello che è uscito fuori ancora si parla di limpidezza e diversità?
Le prove della colpevolezza le avete sotto gli occhi, nelle orecchie e ancora dite di aspettare chissà che prima di ritenerle tali?
Neanche di fronte alla evidenza si riconosce la verità e il giornale diretto da Monti gioca proprio su questo.
Esemplare prova di onestà e correttezza…
L’articolo finisce (grazie a Dio) con una manciata di odio gettata là, giusto per preparare gli animi: comunque andrà una delle due parti si sentirà gabbata.
No caro Monti, noi ci sentiamo così (per non dire di peggio) dal 2006, esattamente dal maggio 2006.
Riassumo le poche idee che mi sono fatto da cronista arrivato con ritardo sul luogo del delitto (nel 2006 non mi occupavo di calcio). Il processo di Napoli ha aggiunto qualcosa alle nostre conoscenze: un bel po' di intercettazioni che la sgangherata inchiesta Auricchio non aveva ritenuto rilevanti. Ma non ha tolto nulla alla gravità dei comportamenti contestati agli imputati. Onestamente non credo che la condotta di Moggi e compagni, già definitivamente condannata in sede sportiva, abbia la stessa natura e qualità dei goffi interventi di Facchetti. Ma certo, se quelle telefonate fossero state agli atti nel 2006, avrebbero suggerito ben altra prudenza nell'assegnazione del titolo. Con ogni probabilità, questo pasticciaccio avrebbe avuto l'esito suggerito dalla previdente intelligenza di Candido Cannavò (con Moggi aveva incrociato le lame fin dal 1998): lo scudetto 2005-2006 non andava assegnato, punto e basta. Semmai potremmo appenderlo all'entrata della Federcalcio come memento di uno scandalo che non deve ripetersi. So che tutto questo non accontenterà gli ultras delle opposte fazioni. E francamente non mi importa. Ciò che importa alla Gazzetta è uscire, e presto, dalla rissa senza futuro che avvelena il calcio italiano”.
La sgangherata inchiesta di Auricchio? Ma come sgangherata? La Gazzetta ha partecipato attivamente a quelle indagini con il contributo di Galdi e Piccioni, indagini usate dalla giustizia sportiva (ma non erano cose diverse da non doversi mai intrecciare?) per decapitare la Juve e ora me le chiama sgangherate?
Un po’ tardi per scaricare Auricchio, ma ormai il suo l’ha fatto, vero?
Quale sarebbe la gravità dei comportamenti contestati agli imputati? Monti, ce lo vuole spiegare per favore? La sentenza CAF non rilevò alcun illecito, nessuna corruzione, nessuna alterazione dei sorteggi, tanto da doversi inventare l’illecito strutturato, mi spiega quali erano questi comportamenti?
Si parlò di contatti reiterati ed esclusivi coi designatori e solo dopo si è scoperto che coi designatori si poteva parlare e che i contatti della Juve erano tutt’altro che esclusivi!
Ma qui siamo ancora a livello di toni diversi…
Quelli di Facchetti erano goffi. Monti, parlare con un arbitro anche in maniera goffa è illecito. Lo sa questo?
Chiedere di truccare un sorteggio, anche se lo si fa con la lingua felpate alla Fantozzi, rimane sempre illecito, se ne rende conto? Io sono certo di sì, per questo ho parlato di disinformazione e non di superficialità.
C’è la citazione di Candido Cannavò, sul quale non mi pronuncio per evitare denunce da parte degli eredi e si conclude con l’auspicio della Gazzetta che tutto finisca e presto, slogan imposto dal Minculpop e che è molto in voga tra i sostenitori di un “nuovo calcio italiano”.
Andrea Monti: con questo articolo (chiedendo scusa a quelli veri) ha perfettamente illustrato cosa si intenda per quarto potere e, come disse lei, come si possa orientare l’opinione pubblica.
Complimenti.


Marco Milani (Grimoaldo) 



1 commento:

  1. Evidentemente il signor Monti (Andrea, dal momento che l'altro, Fabio, scrive sul Corriere della Sera le cronache da Napoli, ed è quello che a precisa domanda del giudice rispose ammettendo di essere tifoso dell'inter...) vuole dettare le regole del nuovo codice di Giustizia Sportiva.
    Da oggi in poi si può parlare con gli arbitri a patto che lo si faccia con modi goffi ed impacciati, magari con tanto di lingua felpata alla Fantozzi. Si potrà chiedere agli arbitri di farci vincere e si potrà chiedere quali arbitri inserire nell'urna del sorteggio, sempre a patto che lo si faccia con modi goffi.
    Solo così il Nuovo Calcio itaGliano sarà frequentato da gente onesta e pulita.
    Monti Nadrea: mavaf..............

    RispondiElimina