FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

mercoledì 18 dicembre 2013

Farsopoli: ancora una condanna



E via, ancora un giro, la giostra di Calciopoli sembra non voglia proprio fermarsi, gestita da un giostraio guercio, puzzolente e mal vestito, ma che si mantiene saldo alla barra di comando di tutto l’ambaradan e continua a farlo girare e girare e girare…
Dopo oltre otto ore di camera di consiglio i giudici del tribunale di Napoli hanno partorito la sentenza d’appello su Moggi & Co. e naturalmente è stata condanna.
C’erano dubbi? In molti, inguaribili ottimisti, si era sperato nel miracolo; ma troppi segnali negativi si erano già levati in alto.
Innanzi tutto l’atteggiamento della presidente della VI sezione penale d’Appello di Napoli,  Silvana Gentile, le sue esternazioni, le risposte date agli avvocati difensori nel corso delle udienze, lasciavano trasparire una inclinazione alla severità nei loro confronti (e delle loro tesi) poco confortante.
Poi la rinuncia del PG alla arringa finale. Tragicamente esemplificativa di una certezza già acquisita e non nel corso del dibattimento, ma da qualche altra parte, magari.
E cosa dire della inevitabile concomitanza col nuovo rigurgito del calcioscommesse?
Basta aprire i giornali stamane o ascoltare i telegiornali ed è tutto un fiorire di “calcio malato”, accomunando scommesse clandestine e Calciopoli, tutto nello stesso paniere, tutto da additare come il Male.
Poco importa che per gli stessi comportamenti che qui hanno portato alle condanne, nel giudizio abbreviato tutti gli arbitri siano stati assolti.
Poco importa che De Santis, arruolato per favorire la Juve sia stato condannato per sole due partite (presunte truccate) dove della Juve non c’era nemmeno l’ombra (Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma).
Poco male che il povero Dattilo sia stato condannato per l’assurda Udinese-Brescia, dove i diffidati non vennero mai ammoniti, dove Jankulowsky fu espulso su segnalazione del guardialinee (assolto) e soprattutto dove l’accusa gli ha addebitato contatti telefonici coi cupolari in settembre pur risultando la scheda attiva da novembre 2004.
Si andrà quindi in Cassazione, nella speranza di giudici più sereni.
Ma ci si può fidare di questa Giustizia? No, non vuole essere una caccia alle streghe per via di verdetti non graditi e non vuole neanche essere uno sfogo. Purtroppo è l’amara realtà.
Potrei citare decine e decine di “stranezze” verificatesi nel corso di questi anni nell’ambito del processo “Calciopoli” ma lo abbiamo già fatto fino ad oggi.
Io mi accontenterei anche solo di una risposta, una sola.
Il giudice del primo grado, la famosa Teresa Casoria, subì due istanze di ricusazione da parte dell’accusa. Fu mandata a Roma, al CSM, per discolparsi dalla imputazione di essere troppo schietta coi colleghi. Tra i testimoni di tale accusa proprio le due giudici a latere del processo di primo grado, le stesse che in camera di consiglio votarono ogni decisione presa dal collegio stesso.
La Casoria in quella occasione disse che il Presidente del Tribunale di Napoli, Dottor Alemi, aveva fatto di tutto per farla “astenere” dal presiedere il processo di Calciopoli, dietro pressioni del Procuratore Capo Lepore.
Fu messo nero su bianco. Radio Radicale documentò in diretta la sessione al CSM.
Bene: quali provvedimenti sono stati presi? E’ stata aperta una inchiesta? Le dirompenti (almeno in un paese normale) accuse della Casoria hanno avuto un seguito?
Voi capirete, un Presidente di Tribunale, “sotto botta” (cit.) da parte del Procuratore Capo non è sinonimo di correttezza e legalità.
Se le accuse fossero vere, ci si rende conto di quale conseguenze comporterebbero? Procedimenti penali influenzati dal volere della Procura e non liberi di seguire il proprio corso.
Lo disse la Casoria, non io.
Possiamo ancora fidarci di questa Giustizia?
Lo vedremo in Cassazione e, quando il processo d’appello si dovrà rifare, vedremo se sarà confermata Napoli quale sede del processo o, come doveva essere fin dall’inizio, un’altra sede, magari Torino.
Vedremo.
Nel frattempo un solo stato d’animo accomuna vinti e vincitori: frustrazione.
Noi vinti, frustrati per l’assurdità delle accuse e l’ostinazione di una giustizia non libera.
I nostri detrattori frustrati perché il loro giochino e durato poco, molto poco, e i colori bianconeri sono di nuovo lassù, in vetta, a vincere e vincere ancora.
Mi viene in mente la barzelletta del brutto che sfotte l’ubriaco e questi che gli risponde “Sì vabbè, ma domattina a me mi passa…”.
A noi ci sta passando, per molti juventini (ahimé) è già passata. Ma a voi? Rassegnatevi a vederci sempre in vetta, rassegnatevi a dover gioire per una nostra eliminazione dalla Champions League, alla quale parteciperemo l’anno prossimo e poi quello successivo e poi quello dopo e prima o poi la rivinceremo.
Mentre per voi passano intere generazioni senza che possano vedere la vittoria di uno scudetto, di una coppa.
La ricreazione è finita, si torna alla realtà.


Marco Milani (Grimoaldo)