FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

mercoledì 30 marzo 2011

Vignetta sul 31 marzo 2011: Palazzi incontra Moratti

Meno uno...

Domani, giovedì 31 marzo, Palazzi dovrebbe (meglio usare il condizionale, ormai non ci sorprendiamo più di niente) andare a fare visita all'uomo più onesto del secolo (e se la gioca per il millennio...), per sentire cosa ha da dire circa Calciopoli.
Sta per scoccare quasi l'anno dal giorno della presentazione dell'esposto di Andrea Agnelli, da allora alle centinaia di intercettazioni che non esistevano si sono aggiunte varie udienze di un tribunale di Napoli ed una sentenza in appello nel processo GEA.
Se l'anno scorso Palazzi avrebbe potuto chiedere spiegazioni circa qualche telefonata, domani potrà chiedere molte più cose.
Ad esempio: con Nucini in attività, perché Facchetti lo frequentava, procurandogli colloqui di lavoro ed entrandoci in stretta amicizia?
Infrazione dell'ex Art.6 del C.G.S., illecito, da puniire con la retrocessione.
E Moratti cosa dirà? La descrizione che ne dà Giorgio Meletti nel suo libro "Nel paese dei Moratti" è da sottoscrivere.
Lui (e la sua famiglia) hanno la convinzione di essere sempre nel giusto, di essere sempre dalla parte della ragione e ci credono profondamente. Una sorta di training autogeno ad oltranza.
Perciò, cosa dira? Dirà che lui e l'inter sono innocenti. Dirà che Moggi e la Juve erano il diavolo. Dirà che il solo fatto di essere lì a doversi difendere è ridicolo.
E il giornali servi amplificheranno queste sue dichiarazioni.
Poi però arriverà finalmente il giorno della verità e Moratti potrà credere ciò che vuole.
Il ritorno alla realtà sarà durissimo e dal calore che ne proromperà tutto ciò che è di cartone andrà a fuoco... compresi gli scudetti...

lunedì 28 marzo 2011

Fil rouge ...

Questa settimana, nonostante non si sia tenuta alcuna udienza a Napoli, sono successe molte cose interessanti che, come succede ormai da mesi, vanno tutte nella stessa direzione, sono tutte ben collocabili in quello che è diventato il circo di Farsopoli.
Cominciamo da quello che doveva essere il primo appuntamento, atteso da tutti noi, ovvero la decisione della Corte d’Appello di Napoli circa la ricusazione della giudice Casoria.
In linea con il canovaccio fino ad ora tenuto dai personaggi di questa farsa, si è avuto un colpo di scena nel colpo di scena.
Una ricusazione per lo meno ridicola, chiesta in prossimità della fine del processo, oltre tutto per motivi futili, interni e poco inerenti il processo a Farsopoli che non si esaurisce dove doveva, ma si trascina e terminerà solo il 20 maggio.
La cosa non è del tutto negativa. In molti hanno già detto circa la possibilità che si arriverà a tale data con il processo ultimato (ultima udienza ad aprile, requisitoria finale dei PM, risposte delle difese), ma ciò che mi fa pensare è la malcelata volontà di rinviare il tutto.
L’impressione che si ha è quella di un gioco a rimpiattino con la giustizia sportiva.
Certo, fosse davvero così non ci sarebbe che da leccarsi le dita.
Mi spiego meglio. Palazzi ha perso mesi e mesi per iniziare ad escutere i primi tesserati e non, in seguito all’esposto di Andrea Agnelli.
Era chiaro (e lo è tuttora) che Cuor di Leone Palazzi avesse tutta l’intenzione di vedere cosa stesse accadendo a Napoli per poi muoversi di conseguenza.
Riassumendo il suo pensiero: “con la porcata che abbiamo fatto nel 2006 non posso uscirmene io per primo e dire era tutto sbagliato. Speriamo che a Napoli esca fuori un appiglio (una prescrizione, finalmente un cavolo di testimone credibile, un fatto e non una impressione, eccetera) e solo allora potrò nascondermi dietro ad esso”.
A Napoli il “Pubblico Mistero” Narducci era partito lancia in resta credendo, piaccia o non piaccia, di spaccare tutto e tutti, ma al primo colpo la sua splendente armatura e saltata in mille pezzi e da allora sono due anni che non fa che prendere mazzate.
Negli ultimi tempi questo “Pubblico Mistero” deve aver meditato per bene e, stanco di prender botte, ha iniziato la “melina processuale” puntando alla prescrizione, giocando per ultima la carta della ricusazione.
Riassumendo il suo pensiero: “Volevo fare sfracelli ma mi hanno fatto a pezzi. Non ho una prova, un testimone, un documento, una intercettazione che mi possano aiutare e tutti, Cuor di Leone Palazzi per primo, stanno aspettando la nostra mossa per poi regolarsi. Sapete che faccio? Aspetto Moratti convocato il 31 marzo da Palazzi, sento che dice e così  sarò io a coprirmi dietro di loro.
L’inter è l’artefice di tutto ciò, siano loro a sbloccare la situazione”.
A quel punto interviene qualche messo, qualche impiegato del tribunale di Napoli poco attento e puff, le notifiche per la decisione circa la ricusazione incontrano qualche problema.
A parte che mi piacerebbe sapere con esattezza cosa sia successo e soprattutto chi sia stato il responsabile di tale errore (che in qualunque ufficio sarebbe stato licenziato dopo probabile pena corporale), ma diviene evidente che a Napoli hanno deciso di “bussare” ed ora la palla torna a Palazzi.
Il succo di tutto ciò è che sembrerebbe che qualcosa si sia rotto nel meccanismo di Mangiafuoco e che, come i sorci con la nave che affonda, ognuno pensi a se stesso.
Certo, sia il “Pubblico Mistero” Narducci che Cuor di Leone Palazzi avevano posticipato le loro mosse speranzosi che il secondo grado del processo GEA gli potesse venire incontro.
Riassumendo il loro pensiero: “Metti che i semi lanciati dal buon Palamara diano qualche frutto, che so? Un aumento di condanna per Moggi, un accenno alla associazione a delinquere, allora siamo a cavallo, basterà cavalcare l’onda e tutto verrà di conseguenza”!
Purtroppo per loro però il secondo grado del processo GEA ha confermato che la associazione a delinquere non è mai esistita e le condanne a Moggi e figlio sono state ridotte.
Ha voglia Galdi (un articolo il suo da denuncia) ad indirizzare l’opinione pubblica (tanto per citare il suo boss) disinformando dolosamente sull’esito della sentenza d’appello. Si tratta di un’altra bella mazzata inferta ai Calciopolari!
E questo aspetto è molto più importante di quanto sembri e meno male che l’ineccepibile avvocato Prioreschi lo ha immediatamente colto.
Il processo di Napoli è nato da una costola del processo GEA ed il fil rouge che lega i due procedimenti giudiziari è proprio l’associazione a delinquere.
Ma al processo GEA l’associazione a delinquere è stata spazzata via due volte! I giudici hanno sentenziato anche in appello che questo reato era inesistente!
E Napoli nasce da lì.
Come è possibile che ancora si possa trascinare una farsa simile dopo tutto quello che è successo?
E’ come dire che Luigi è figlio di Nicola e poi dopo un po’, rivelare che Nicola non esiste e non è mai esistito.
Luigi a quel punto o non esiste neanche lui o è qualcos’altro anziché il figlio di Nicola.
Ma il fil rouge al quale mi riferisco nel titolo non è soltanto quello dei due processi. Ce ne è un altro molto ma molto più inquietante.
L’altra sera, ascoltando l’avvocato Prioreschi alla trasmissione “Ieri Moggi e domani”, ho avuto molte conferme circa una situazione davvero strana e che più volte ho descritto in qualche articolo.
Prioreschi ha parlato di una sua denuncia che a suo tempo fece contro il “Pubblico Mistero” Narducci quando questi pubblicamente espresse opinioni offensive e lesive della reputazione della GEA e quindi di Moggi.
La denuncia fu archiviata perché si ritenne che il PM stesse semplicemente e liberamente esprimendo un parere, come la Costituzione concede di fare.
Messa così ognuno sarebbe libero di dire ciò che vuole allora … ma andiamo oltre.
Prioreschi ha anche ricordato che nella sua attività si è spesso imbattuto in giudici appartenenti a Magistratura Democratica per i quali ha chiesto la ricusazione dal momento che tempo addietro aveva avuto uno scontro importante con un magistrato di questa corrente e che quindi, ogni volta, temeva che vi potessero essere delle ritorsioni nei suoi confronti.
Lasciamo da parte la attività professionale di Prioreschi e soffermiamoci su Magistratura Democratica.
Palamara, Narducci, Beatrice, Capuano, Boccassini. Bisogna aggiungere anche Ingroia, sostenuto per la elezione nel CSM (marzo 2010) proprio dal “Pubblico Mistero” Narducci e da Caselli, che non ha avuto un ruolo attivo in Farsopoli, ma è intimo di Travaglio, quel Travaglio che sputa veleno sulla Juve senza sosta.
Ah, e poi è interista sfegatato …
E per chiudere il cerchio, servirebbe ricordare il contesto politico nel quale si consumò Farsopoli nel 2006. Lo accennava Gigi Moncalvo sempre l’altra sera nella trasmissione condotta da Pippo Franco.
Prodi pressò perché “erano accaduti fatti delittuosi gravissimi”, la Melandri minacciò chissà cosa se non si fosse intervenuti rapidamente (come poi fu …). Anche Veltroni ci mise del suo.
Eccolo il fil rouge, ma sia chiaro: non vuole essere un discorso politico e non lo è.
Questa allegra banda avrebbe potuto appartenere a qualunque formazione politica.
Quello che voglio sottolineare non è l’aspetto politico, ma è il fatto che c’è un fil rouge che li lega tutti, che li porta ad essere solidali fra loro.
Se non fosse così perché mai dopo un anno e mezzo dalla richiesta  il famigerato modello 45 richiesto alla Boccassini ancora non arriva?
Vabbé : io come Narducci nell’episodio raccontato da Prioreschi, ho semplicemente espresso una opinione, come la Costituzione Italiana mi consente di fare, ma sarebbe bello se venissi smentito pubblicamente che ne so?, da Narducci, se nella sua requisitoria finale chiedesse l’assoluzione degli imputati perché il fatto non sussiste; oppure dalla Boccassini, se senza ulteriori solleciti inviasse a Napoli il modello 45 di Nucini; oppure da Moratti, se giovedì prossimo dicesse semplicemente la verità.
Sarebbe bello e soprattutto sarebbe giusto.
Sì perché Farsopoli non è più un affare solo per juventini.
L’esito di Farsopoli ci dirà se questo paese ha ancora qualche speranza di farcela …


Marco Milani (Grimoaldo)


venerdì 25 marzo 2011

Rinviopoli

Assurdo. Viviamo in un paese assurdo!
La decisione della Corte d'Appello del tribunale di Napoli è stata rinviata al 20 maggio, per un difetto nelle notifiche agli interessati!
Vergognoso!
In un qualunque ufficio un errore del genere costerebbe il licenziamento!
Ma si rendono conto che sono tutti soldi pubblici che si spendono?
Ma si rendono conto che stanno rinviando di continuo perché non hanno niente in mano e si sta cercando una onorevole via di fuga per i "Pubblici Misteri"?
Ancora un rinvio.
L'itaglia, un paese meraviglioso...

giovedì 24 marzo 2011

Domani la decisione sulla ammissibilità della ricusazione del giudice Casoria

Domani a Napoli si deciderà se ritenere ammissibile la richiesta dei "Pubblici Misteri" Narducci e Capuano relativa alla ricusazione della Giudice Casoria.
E', secondo me, scontato il via libera, perché l'ammissibilità è un concetto molto soggettivo e vista l'aria che tira a Napoli non vedo molte speranze.
La decisione verterà poi sul ricusarla o meno e lì sarà più difficile.
Poi si arriverà ad aprile, quando il CSM dovrà decidere circa il procedimento disciplinare della Casoria.
A detta di molti esperti è più unico che raro assistere ad una doppia richiesta di ricusazione del giudice da parte dell'accusa.
Ma fino ad oggi tutta Farsopoli è stata una occasione più unica che rara.
Come far finta di non vedere la disperazione dei Pm sostenitori di un castello accusatorio inesistente?
Inesistente!
Gli unici reati/illeciti commessi, lo abbiamo scoperto dopo, erano quelli del Santo Facchetti e dell'inter.
L'Itaglia, un paese meraviglioso ... 

lunedì 21 marzo 2011

E' tutto già scritto?


Si potrebbe parlare della vittoria sul Brescia, della bella prova del capitano Del Piero, ancora una volta salvatore della baracca.
Oppure della prossima campagna acquisti, chi va, chi viene.
E l’allenatore? Del Neri ha detto che potrebbe restare anche l’anno prossimo …
Robetta, tutta robetta.
La questione fondamentale rimane quella di Napoli, dell’aula 216, e di ciò che ne è uscito.
In questi giorni ho avuto modo di meditare parecchio sull’avvenuto e un lieve senso di malessere ancora mi accompagna, perché i dubbi e i cattivi pensieri cominciano ad essere sempre più numerosi e gli avvenimenti di ogni giorno lasciano adito a sempre maggiori perplessità.
Avrei voluto scrivere un pezzo immedesimandomi in Andrea Agnelli e poter dire cosa farei al suo posto, ma per correttezza ho deciso di soprassedere.
Il motivo principale è che la vexata quaestio sia proprio il rapporto tra Andrea Agnelli ed il cugino John Elkann.
Il nocciolo della questione sta tutto lì.
Se Andrea Agnelli avesse autonomia (effettiva, concordata, a tempo, ecc.) non si spiegherebbe l’attendismo irritante e controproducente che la Juventus S.p.A. sta mettendo in atto verso Farsopoli e indotto.
O forse la spiegazione sarebbe molto triste.
Se avesse invece le mani legate allora non ci sarebbe spazio per alcuna discussione e la nostra fine sarebbe già segnata.
Fino ad oggi avevo pazientemente sostenuto la tesi del dover aspettare la fine del processo per poi partire all’attacco e ancora lo penso, sinceramente.
Come altre volte detto, a qualunque mossa della Juve chiunque avrebbe potuto rispondere che finora erano state emesse due sole sentenze: una sportiva e una abbreviata per Giraudo; ed entrambi sancivano la colpevolezza della Juve.
Per quanto fasulle e truffaldine, questi erano e sono gli unici due “pezzi di carta” ai quali fare riferimento.
Ecco la necessità di attendere la sentenza dell’aula 216.      
Però a Napoli è accaduto qualcosa che non può passare inosservato.
A Napoli hanno testimoniato Facchetti jr, e di nuovo Nucini e Zamparini, ma soprattutto c’è stata la seconda (ed incredibile) richiesta di ricusazione da parte dei “Pubblici Misteri” nel tentativo di affossare tutto il processo.
E queste cose non sono da poco. Tutt’altro.
Ecco perché sarebbe stato, ed ancora lo sarebbe, opportuno che la Juventus cominciasse a scaldare e a mostrare i muscoli.
C’è il rischio che a sentenza non ci si arrivi mai. E in quel caso? Lasceremmo andare la cosa in cavalleria?
Purtroppo mi è venuta una malsana idea e probabilmente è proprio quella a rodermi il cervello e a non lasciarmi tranquillo.
Se davvero non ci fosse alcuna intenzione da parte di Andrea Agnelli di ottenere Giustizia (o fosse impossibilitato perché con le mani del tutto legate), tutto si spiegherebbe.
In questa ottica diverrebbe chiaro il motivo del comunicato di pochi giorni fa emesso dalla Juve nei confronti di Tuttosport.
Il giornale di Torino ha da sempre avuto questa linea editoriale, non è una novità.
Da mesi imploriamo la dirigenza juventina di intervenire nei confronti degli altri media, perché disinformano dolosamente circa Farsopoli e la Juve che fa?
Si arrabbia con l’unico giornale che parla correttamente di Farsopoli, colpevole di continuare con una linea editoriale che ha da anni!
Quel comunicato avrebbe avuto senso in un contesto di normalità, non ora!
E guarda caso, proprio contro l’unico giornale che informa su Farsopoli.
Allora ho pensato ai fatti finora accaduti e a quelli che potrebbero accadere in futuro, e ne è uscita una rappresentazione ipotetica e fantasiosa che mi atterrisce. Vediamola:
Fino ad oggi la Juve non ha aperto bocca su Farsopoli e cerca di tirare avanti in questo modo fino all’estate, tenendosi in disparte, in un cantuccio.
Finisce il campionato ma non si ha il tempo di arrabbiarsi per un settimo-ottavo posto che arriva la prima bomba di mercato.
Lo stadio nuovo viene inaugurato, si è tutti contenti perché anche i media più cattivi incensano dirigenti e tifosi.
Ci sono i soldi, c’è lo stadio e “boom” arriva un’altra bomba di mercato e poi un’altra ancora.
La Juve comincia a prendere forma, sembra davvero una bella squadra, anche perché viene annunciato il nuovo tecnico, uno bravo finalmente, uno molto quotato.
In tutto questo scintillio di lustrini e paillettes dei 14 milioni di tifosi juventini un buon 90%, rimuove dal proprio cervello qualunque riferimento a Calciopoli e comincia a fregarsi le mani per la stagione a venire (non che la percentuale al momento sia molto distante da questa …).
In una sorta di remake della “Operazione simpatia”, il gruppo esulta, anche perché la matematica non è una opinione.
Mi spiego: se di juventini ce ne sono 14 milioni, di antijuventini ce ne sono almeno 46.
Per un gruppo che produce beni di consumo e prodotti quali le automobili, per esempio, è strategicamente preferibile puntare ai 46 piuttosto che ai 14, anche perché con un ritocchino al maquillage della squadra, come detto, da 14 milioni ipotetici si passa in breve a un milioncino di “arrabbiati”.
Vabbé, questo milioncino non comprerà FIAT e prodotti della stessa provenienza, però non c’è paragone con il bagno di simpatia e di amore che il gruppo farebbe col resto della popolazione.
In questa ottica si spiegherebbero molte cose, come ad esempio l’improponibile atteggiamento del “Pubblico Mistero” Narducci.
In qualunque ditta, anche la più infima, il suo lavoro verrebbe qualificato come pessimo e non rimarrebbe un secondo di più al suo posto, venendo cacciato a pedate.
E’ stato davvero disastroso, ai limiti della comicità (e mi riferisco a tutto, dal “piaccia o non piaccia” fino al richiamare i testimoni Nucini & Co. che hanno dato la mazzata finale al castello accusatorio, se mai è esistito).
Un Pubblico Ministero di quel livello, che ha svolto importanti indagini anche nel campo della criminalità organizzata, non può essere così scarso.
La spiegazione più plausibile sembra essere davvero che stia giocando sul sicuro.
Sa benissimo che questo processo non arriverà alla fine o comunque si farà in modo che tutto risulti “taroccato”, perché le parti (intendo accusatori e Juventus) sono d’accordo.
Se fosse così tutto avrebbe una logica.
E tutti (o quasi …) sarebbero contenti, FIGC in testa.
John Elkann e Moratti, intimi e in società anche in questo progetto.
Lo scudetto di cartone verrebbe revocato ma per tutto il resto rimarrebbe lo status quo.
Il milioncino di irriducibili sarebbero le vittime sacrificali, per poter puntare ad un futuro radioso.
I giornali ricomincerebbero a parlare di una grande Juve e tutto tornerebbe alla normalità.
Fra venti o trenta anni, i nonni racconteranno ai nipoti di una squadra, la Juve, che fu punita e mandata in B perché rubava.
I vari Minà, Gianni Mura, Travaglio, la faranno franca e fino all’ultimo dei loro giorni continueranno a sputare veleno sulla Juve, l’odiata Juve, perché certi di rimanere impuniti.
La squadra più onesta della storia manterrebbe il suo virginale casellario giudiziale e gli stessi nonni di prima parlerebbero ai loro nipoti di una meravigliosa squadra, gestita da persone meravigliose, in grado di dominare in Italia e in Europa grazie alla loro sagacia manageriale ed alla straripante abilità tecnica dei giocatori che si sono succeduti.
Ecco, se fosse così molte cose si spiegherebbero, molti comportamenti diverrebbero di colpo chiari e limpidi.
Non tutti, però. Rimarrebbe il dubbio circa Andrea Agnelli.
Sta mordendo il freno perché nell’impossibilità di muoversi o anche lui rientra nella ipotetica famiglia allargata?
Prima o poi capiremo anche quello.
Io farei parte delle vittime sacrificali, l’ho già detto diverse volte e lo ripeto.
Dopo oltre quaranta anni di amore, lascerei la Vecchia Signora.
Non che la cosa li possa spaventare, ma passerei il resto della mia vita a boicottare con maniacale ossessione ogni prodotto che abbia una minima relazione con la “famiglia allargata “, non solo non comprando, ma mettendo tutto me stesso nel screditarli.
Magra consolazione, ma almeno dormirei con la coscienza a posto.
Però, io sono un inguaribile ottimista e a questa fantasiosa ricostruzione non voglio ancora crederci.
E spero, tra le altre cose, che il modello 45 ci dia qualche altra soddisfazione…

Marco Milani (Grimoaldo)

Breve Calciopoli story, tratta da Calcio GP

Ecco il link per leggere una stringata ma efficace ministory circa Farsopoli.
L'ha pubblicata L'uccellinodidelpiero, tratta da Calcio GP.
Buona lettura...

http://www.uccellinodidelpiero.com/il-processo-di-napoli-story-e-gli-altri-articoli-di-calcio-gp/

domenica 20 marzo 2011

Un silenzio assordante...

A volte il silenzio fa più rumore del baccano...
Andrea Agnelli nel maggio 2010 presentò, finalmente, il ricorso della Juve presso la FIGC, relativo alla revoca dello scudetto di cartone accaparrato dagli onesti dell'inter. Da allora il nulla.
Avremmo potuto emettere un comunicato ufficiale per ogni udienza tenutasi a Napoli, visti i successi della difesa.
Avremmo potuto farci sentire per ogni dichiarazione grottesca e paradossale fatta da personaggi ambigui e certamente poco onesti.
Avremmo potuto scandalizzarci ufficialmente per il secondo sciagurato tentativo di ricusare il giudice Casoria, evidente e tragica ammissione dei Pubblici Mi..steri di non avere un cavolo in mano, dopo anni e anni!
Avremmo potuto e ancora potremmo.
Perché allora questo silenzio?
Perché ci si accomuna a tutto il resto della massa di antijuventini che goderono allora e godranno ancora se Farsopoli venisse definitivamente insabbiata?
Un unico comunicato è stato emesso dalla Juve: contro Tuttosport reo di chiacchierare troppo circa esoneri di allenatore e calcio mercato.
E dove è la novità? Tuttosport da anni ha questa linea editoriale! Ci si scandalizza ora? Invece di tenerseli buoni, essendo l'unico giornale che si fa sentire contro Farsopoli, li attaccano? Fosse proprio per quello?
Juve cara, hai ancora poco tempo, poi migliaia e migliaia di tifosi ti abbandoneranno me compreso, non per un sesto-settimo posto in campionato (succede...), ma perché non hai lottato per difenderci e soprattutto per difendere il nostro onore.

venerdì 18 marzo 2011

Ti piace vincere facile?

Recoba, Oriali e una vita da me...diocri

Quanti di voi conoscono la verità circa l'affare Recoba?
Era il 2006, l'Inter fu "beccata" con le dita nella marmellata. Alvaro Recoba aveva giocato nell'Inter come comunitario, lasciando un posto libero per un altro extracomunitario, perché aveva dimostrato di avere discendenza italiana.
A confermarlo c'era il suo passaporto. Ma ... SIM SALA BIM, era tutto un trucco!!!
Il passaporto era rubato e Oriali aveva "magheggiato" per ottenerlo...
I due onesti, portati alla sbarra hanno patteggiato, hanno cioè riconosciuto la loro colpevolezza in cambio di uno sconto di pena!
L'inter andava punita con la sconfitta per ogni partita nella quale avesse giocato Recoba, il che sarebbe equivalso alla SERIE B!
Ma da lì a poco... scoppiò Calciopoli... strana coincidenza...
Perché l'Inter non venne punita come da regolamento??????

Paragoni

Ancora oggi non sono chiari i motivi per cui la Juve ha subito tutto ciò che ha subito.
Si dice: Moggi & Co. parlavano coi designatori. ERA LECITO!
Oggi sappiamo che lo facevano tutti, anche perché la federazione stessa, attraverso una circolare fatta mettere agli atti processuali,raccomandava proprio ciò!
Parlare con gli arbitri era vietato, illecito, da punire con la retrocessione!
Non esiste una telefonata che sia una nella quale uno juventino faccia ciò.
Ne esistono invece tra arbitri e dirigenti interisti!
Facchetti frequentava l'arbitro Nucini mentre questi era ancora in attività! Gli procurò dei colloqui di lavoro, uno persino con l'attuale AD dell'Inter, Paolillo!
Palazzi: avete tentato il "colpaccio" ma vi ha detto male! Adesso revocare lo scudetto di cartone e restituire i due scudi ai legittimi proprietari, la JUVENTUS!

Pubblici mi...steri

Napoli, 15 marzo 2011.
Nell’aula 216 si è tenuta una udienza che non avrebbe mai dovuto aver luogo. Per tanti motivi.
Partiamo da quello generale, di principio ovvero che un processo basato sul nulla e che in tanti anni (di investigazioni segrete prima, di processo poi) non ha prodotto uno straccio di prova, non si può permettere che arrivi a metà marzo 2011 con la concreta possibilità di cadere in prescrizione, sprecando con stile tipicamente itaGliano palate di denari.
L’udienza non avrebbe dovuto aver luogo perché questo sarebbe dovuto essere il periodo della sentenza, se non fosse stato per un cambio di strategia dei PM, che piuttosto che ammettere la sconfitta (stessimo giocando a Risiko pure pure, ma qui si sta “giocando” con la vita delle persone!) hanno preferito dilungare i tempi, giocare “sporco”, ricusando due volte il giudice, facendo ritardare la perizia del tecnico, chiedendo una nuova audizione per testi già sentiti.
E infine, l’udienza di oggi non avrebbe mai dovuto aver luogo perché i signori che stamane hanno testimoniato in aula hanno dimostrato di essere niente, di non avere un grammo di credibilità, di essere pedine mosse malamente da qualcun altro.
L’esordio in aula è stato con Gianfelice Facchetti. Grazie all’art.507 del cpp questo signore si è seduto sullo scranno testimoniale perché, come gli altri due, Nucini e Zamparini, aveva importanti novità da comunicare.
A dire il vero Facchetti jr ha più volte detto la sua, rilasciando interviste a giornali e televisioni amici, ma stavolta ha voluto concedere l’onore della sua presenza.
Per fare cosa? In soldoni nulla.
Ha riproposto tutta una serie di impressioni, neanche elaborate direttamente da lui (come era invece successo per Fabio Monti nei suoi rendez-vous con Facchetti senior e amici), bensì apprese dal “memoriale” del padre.
Ma non finisce qui: il “memoriale”, giustamente, non è stato acquisito come prova, perché è anonimo, non firmato, per quanto ciò possa valere.
Sì perché un perdente qualunque non può pensare di risolvere le sue incapacità, le sue pecche, la sua inferiorità verso gli altri buttando giù quattro righe con le quali accusa gli altri di rubare.
Non può e non deve funzionare così.
Caro Facchetti jr, perché non si legge l’ultimo libro di Umberto Eco, “Il cimitero di Praga”?
Le cito una frase (pag.235) che fa al caso suo e di suo padre: …Il documento, per convincere, deve essere costituito ex novo, e possibilmente non se ne deve mostrare l’originale ma parlarne per sentito dire, che non si possa risalire ad alcuna fonte esistente, come è accaduto coi Re Magi, che ne ha parlato solo Matteo in due versetti …”.
Dovrebbero leggerlo in tanti questo libro, dal Pubblico Mistero Narducci, al giudice Casoria, dagli avvocati ai giornalisti.
Gli Juventini non potrebbero fare a meno di sentire una fitta al fegato, perché sebbene gli argomenti e le epoche sono diversi, sembrerebbe davvero un libro su Calciopoli.
Leggete questo altro passaggio in cui si parla di come iniziare una campagna diffamatoria attraverso la creazione di falsi documenti e ditemi se non sembra di parlare delle informative di Auricchio riprese dai fidi giornali: “Occorre che le rivelazioni siano straordinarie, sconvolgenti, romanzesche. Solo così diventano credibili e suscitano indignazione”.
Il piccolo Facchetti ha tenuto a precisare ripetutamente che tutto ciò che stava dicendo non era di sua pertinenza diretta, ma si stava limitando a riportare ciò che il padre aveva scritto sul “memoriale”.
Tradotto: ho una paura folle che mi diano la falsa testimonianza e così mi limito a dire che queste cose le so perché le ha scritte/dette mio padre.
Tradotto ulteriormente: le percezioni del padre, scaturite dalle chiacchierate durante i tè con gli amici tipo Fabio Monti e mai supportate da alcuna prova, vengono a loro volta riportate in tribunale.
Ma ci rendiamo conto? Aria fritta, totalmente aria fritta! E bisognava far deporre un attorucolo da quattro soldi per arrivarci?
Lui ha sentito il padre, che a sua volta aveva sentito Nucini che c’era qualcuno che controllava il calcio italiano, tant’è che De Canio, sottocontratto GeA, al termine di una partita truccata e persa non disse nulla per non andare contro ai suoi padroni (questo il senso delle sue parole).
Peccato per lui che l’avvocato Prioreschi subito dopo lo ha “beccato” in fallo:
Avv. Prioreschi: Lei ha detto che De Canio era della GEA?
Facchetti: Sì.
Avv. Prioreschi: Sa che gli allenatori non potevano essere sotto procura?
Facchetti: No.
Piccolo Facchetti, davvero piccolo piccolo …
Dopo di lui il diluvio, ovvero Danilo Nucini.
Un concentrato di incapacità (in campo e fuori), arroganza, reticenza, insolenza.
E’ stato richiesto per lui un avvocato che lo difendesse, è stato ripreso più volte, il giudice lo ha ritenuto “testimone squalificato” in seguito ai suoi interventi, ha insultato e risposto sarcasticamente, in poche parole ha perso la testa, incalzato dagli avvocati delle difese.
Anche lui ha riferito una serie di “si pensava”, “si diceva” tutti tendenti a dimostrare che c’erano delle dinamiche tali per cui il campionato di serie A era truccato.
Chissà se definisce delle dinamiche anche i colloqui di lavoro che Facchetti gli procurò presso le alte sfere di alcuni istituti bancari (e che ha dovuto ammettere in aula), mentre la domenica ancora sgambettava sui campi di calcio col fischietto in bocca.
Qui di rettitudine, onestà e probità non c’era bisogno, vero?
Presidente Casoria: Facchetti l’ha obbligata ad andare nelle banche? E’ andato con i suoi piedi?
Nucini: Ma certo, Lui sapeva che quello che stavamo facendo era imbarazzante.
Beh, più che imbarazzante era illecito!
Nella seconda parte della deposizione di Nucini salta agli occhi la assoluta reticenza nei confronti della deposizione che egli rilasciò presso la Boccassini nel 2003.
A sentire lui fu convocato ma non gli furono poste domande particolari e passarono il tempo chiacchierando di calcio in generale.
Anche il giudice Casoria ha ripetutamente rimarcato la sua perplessità circa tale situazione.
Tale reticenza aggiunta al fatto che dopo oltre un anno dalla richiesta di avere quel verbale da parte degli avvocati ancora nulla si sa, lascia molto perplessi.
Oggi ne è stata richiesta nuovamente l’acquisizione e ancora una volta i PM si sono opposti.
Non vogliono assolutamente che il verbale della chiacchierata con la Boccassini arrivi in aula. Curioso …
Nucini conclude la sua deposizione sbatacchiato tra l’avvocato Morescanti e la giudice Casoria che gli contestano false dichiarazioni e scuse poco credibili.
Prima di questo show finale, era stato ascoltato il presidente del Palermo Zamparini.
Non mi dilungherò molto perché il personaggio è conosciuto abbastanza perché se ne possa avere una idea, ma anche lui non ha voluto far mancare il proprio contributo in questa farsa.
Dichiara che Moggi, davanti a lui, telefonò a qualcuno e impose l’arbitraggio di Rizzoli per la partita del Palermo.
Rizzoli fu mandato davvero ad arbitrare la squadra rosanero e Zamparini capì che qualcosa non andava. Si indignò con Moggi e raccontò l’episodio ad altri personaggi del mondo del calcio.
Questo è Zamparini.
Peccato per lui che gli avvocati hanno fatto mettere a verbale il fatto che nel momento in cui Moggi faceva quella telefonata, il sorteggio per la partita era stato già fatto. Oltre tutto neanche da Pairetto e Bergamo, ma da Manfredi Martino (uno dei test del’accusa …) e dal notaio Ioli!
Insomma, ecco perché questa udienza oggi, non avrebbe dovuto svolgersi.
Perché è tutta una farsa, come il processo sportivo del 2006 e il fatto che a tutt’oggi ancora in FIGC non ci si sia mossi contro l’inter.
Il tempo a disposizione sta per scadere, la Juve deve muoversi ora, deve cominciare a far sentire la propria voce, affinché non resti tutto nascosto tra le nebbie.
Chiudo con un altro brano del “Cimitero di Praga” e stavolta lo dedico ad Andrea Agnelli, affinché si ricordi ciò che ci hanno fatto e finalmente si muova:
“Ma se produrrete un documento di molte pagine, la gente non lo leggerà tutto di un fiato. Si deve mirare a ottenere moti di repulsione uno per volta, e quando qualcuno si scandalizza per un’affermazione letta oggi non si ricorda più di quella che lo aveva scandalizzato ieri”.
Signori, Farsopoli è servita.

Se ci affidassimo alla stampa "seria"...

Se ci affidassimo alla stampa "seria", quella istituzionale, quella che ci racconta quotidianamente come gira il mondo e perché, di Farsopoli ne sapremmo ben poco.
Così come fu attiva, deflagrante e pirotecnica nel 2006 è apatica, svogliata, volutamente distratta oggi.
Il motivo è ben chiaro.
Nel 2006 bisognava sbarazzarsi della Juve, in gran fretta, prima che la massa di informazioni raccolte potesse fuoriuscire. Si presero una quarantina di intercettazioni e si costruì abilmente la più grande truffa della storia.
Su quelle poche e inconsistenti prove fu creato il mostro.
Oggi, a distanza di qualche anno, sappiamo esattamente ciò che avvenne.
Sappiamo chi furono i responsabili.
Sappiamo che collaborò nel creare il Grande Inganno.
Servirebbe la stampa "seria" per diffondere la verità, ma la stampa "seria" ha dei padroni a cui rendere conto.
E sfortunatamente per noi, i padroni di cui sopra sono proprio i mandanti di Farsopoli...