FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

domenica 26 febbraio 2012

GALLIANI CHI?



GALLIANI CHI?

Tra primo e secondo tempo di Milan – Juve Galliani scende negli spogliatoi per aggredire verbalmente l’arbitro,  infrangendo il regolamento in maniera clamorosa, nel tentativo di influenzare la terna in vista del secondo tempo.
Galliani si sente defraudato per una decisione contraria al Milan. Galliani esplode, non se ne può più avrà pensato, la Juventus ruba, a noi, vittime da sempre, noi, piccola squadra senza potere, senza giornali e televisioni, a noi che ci hanno massacrato con Calciopoli.
A noi che non danno mai rigori e che non abbiamo un aiuto arbitrale da Milan – Pro Patria del 1902, noi, poverini.
Galliani…


MEANI-COLLINA , 9 maggio 2005.
(…)
Collina: No, però torno a dirti, questa è tutta roba televisiva, io dal campo tutta ‘sta roba qua non l’ho minimamente vista come non l’ha vista nessun altro, perché io devo dare atto… stamattina mi ha chiamato il tuo capo… È stato di una gentilezza assoluta, veramente…
Meani: Galliani? Ieri era incazzato nero.
Collina: Vabbè però sai, credo che lui… credo che lui… cioè… è normale avere certe…
Meani: Ah sì anche perché non c’è intorno tutta la gente…
Collina: Poi… poi torno a dirti, se uno si mette a tavolino, inizia a ragionarci sopra, perché allora… allora cioè uno è incazzato alla fine… però doveva esser contento di un po’ di buonsenso che ho usato.
Meani: Su Nesta, certo… ma io quando ho visto il fallo di Nesta, io ho detto..
Collina: Era il 30’… al 30’, lo posso mandare via...
Meani: Era fuori eh… ma io sai…
Collina: … cosa faccio? Condiziono… condiziono una partita come quella mandando fuori Nesta per una cagata?
Meani: Io sai…
Collina:... è una cagata quella. (…)

PUGLISI-MEANI, 10 APRILE 2005, ORE 11.25
(…)
Puglisi: Poi prima del... dovrò parlare... dovrò parlare con Galliani... No, così, perché è giusto, perché voglio... vorrei... vorrei... l'anno prossimo far qualcosa.
Meani: Esatto!
Puglisi: Cioè, allora, l'unica persona...
Meani: E' lui!
Puglisi: Se può darmi una mano... però vorrei... vorrei parlargli e dirglielo... dirglielo.
Meani: Lui fa presto, chiama Lanese.
Puglisi: Giusto, giusto, allora... allora adesso voglio vedere come va...
Meani: Lui chiama Lanese e gli dice: "Allora Puglisi, se non ca... o in C o in A, da qualche parte".
Puglisi: Insomma in modo che io cioè...
(…)
Puglisi: Cioè non.. cioè adesso se non va Collina... cioè o mi danno la deroga e sto ancora lì, oppure se Lanese deve fare la squadra io vado anche con Lanese, non è che me ne frega un ca... cioè anche perché diciamo che nel momento in cui dovesse anche arrivare Collina io son sempre riciclabile no? Son della sua scuderia...
Meani: Anzi meglio...


INTERCETTAZIONI MEANI RAMACCIONI GALLIANI 3 aprile 2005 ore 12.07
Galliani si assume il merito di aver fatto posticipare la giornata di campionato "giocando" sul fatto della morte del papa, in realtà per meri interessi di parte.
Meani. Ciao Silvano (Ramaccioni) sono Leonardo. Allora cosa han fatto? Hanno fatto slittare il campionato, allora, praticamente
Ramaccioni. Sì, Sì Se vuoi ti passo il presidente, te lo passo. E` slitatto.
Galliani: Leonardo?
M: Dottore?
G. Allora abbiamo slittato, giochiamo sabato alle 20.30, anzi alle 18 col Brescia, poi domenica andiamo Siena.
M. Senza Kakà senza l`altro
G. Ma secondo lei io dormo?
M. No
G. Lei pensa che io dormo, ma porca troia. Anche perché quel figlio di puttana di Moggi, le racconto: Moggi, che è un figlio di puttana, faccio sentire anche a Costacurta così si carica. Ha pure chiamato Preziosi (e gli ha detto) Adriano l`ha fatto apposta così recupera i sudamericani, c`hanno Shevchenko che sta meglio, hanno spostato di una settimana. Con l’Inter ce l`abbiamo già. Dopo pensiamo a quelli di Torino l`abbiamo già sistemata perché l`accoppiata Moggi-Capello  (...)


INTERCETTAZIONE MEANI GALLIANI 19 APRILE 2005
19 aprile 2005 
Adriano Galliani chiama l’addetto agli arbitri del Milan Leonardo Meani per chiedergli conto di un colloquio con i due designatori. La domenica precedente il MIlan ha perso 2-1 a Siena, il giorno successivo affronterà (vincendo 1-0) in casa il Chievo. Uno degli assistenti sarà Puglisi, «l’ultras del Milan».

Galliani: Ha parlato con qualcuno dei due ex designatori?
Meani: Altro che parlato. Non ha visto che in macchina c`era Ancelotti e gli bestemmiavo parolacce, e Ancelotti mi fa: ma che cosa gli dici.
G A chi?
M. A Bergamo e Mazzei, perché Pairetto è in Germania
G.: E che dicono questi signori?
M. : Si cagano addosso: frasi di circostanza? "chi va a pensare un errore del genere da uno così (Baglioni, ndr)". Con una squadra come il Milan a un minimo dubbio si sta giù con la bandiera, non si va su a vanvera. Questa è gente che non è preparata psicologicamente. Cosa vi preoccupate più del Palermo? Ha visto la designazione? Ci mandano persino Puglisi (amicissimo di Meani, ndr). Adesso, gli ho detto, vietato sbagliare e vietato sbagliare dall`altra parte, nel senso contrario però. Questo è un periodo pericolosissimo.
G.: Lo so, lo so.
M.: Anche perché lui mi fa: siete andati in vantaggio lo stesso?. Gli ho detto: comincia a darmi il mio gol. Dottore, ha parlato ieri con Collina? La cercava.
G. No.
M. Guardi che la chiamerà.
G. Adesso, lo cerco io.



MEANI-BERGAMO, 28 aprile 2005
L’addetto agli arbitri del Milan chiama il designatore Paolo Bergamo per sapere chi arbitrerà la domenica successiva a Firenze.

MEANI: Ma mi diceva Galliani cosa è che è successo ti stanno rompendo i coiglioni per che cosa?
BERGAMO: Eh…..dai non sei troppo intelligente per non capire
MEANI: Certo……chi è che ci mandi a Firenze?
BERGAMO: Mah!…. come griglia?
MEANI:Eh?
BERGAMO:Ma te dici come griglia di arbitri? L’abbiamo fatta a tre la griglia perché noi abbiamo…… mi fai dire una cosa che con Gigi non ho ancora concordato però eh, quindi io ti dico cosa ho in mente. Ho in mente di metterne tre due……la partita vostra quella della Juventus e una gara di B…….perché non voglio assolutamente che ci siano preclusioni e gli arbitri sono Messina sono Farina e sono Rodomonti per me poi sentiamo un po’ Gigi…… perché poi tu immaginerai quelli che i tre che voglio mettere per la quest’altra domenica
MEANI:Tu vuoi mettere …..io ho capito tu vuoi mettere Paparesta Collina e Trefoloni
BERGAMO:Sissignore……e mi ci gioco la testa
MEANI:Ecco però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto
BERGAMO: Stai tranquillo, stai tranquillo
MEANI Perché sennò gli tagliamo la testa noi…


MEANI-GALLIANI, 31 maggio 2005
Galliani chiama Meani per parlare di alcune promozioni di sponsorizzare all’interno della Can, sia in serie A e B sia nelle categorie inferiori

MEANI: ecco! E poi volevo dirle: è possibile se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C?
GALLIANI: spinga…..
MEANI: perché….abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio!
GALLIANI: va bene, va bene…..va bene, spinga, spinga va bene….
MEANI: va bene!
GALLIANI: son gente di fiducia?
MEANI: son gente di su….guardi uno è Marano, tra l’altro è siciliano e quindi non destiamo neanche nessun sospetto è quello che ha fatto il guardialinee in serie A per tanti anni
GALLIANI: va bene, va bene
MEANI: va bene dottore?
GALLIANI: spinga allora!
MEANI: spingo come un pazzo…..
GALLIANI: va bene!
MEANI: e Puglisi però bisogna far tutto per metterlo in A e B eh….
GALLIANI: vabbè adesso……dove ma negli assistenti però?
MEANI: negli assistenti certo
GALLIANI: certo, va bene!


Dunque, Galliani si è lamentato con i suoi usuali metodi di un gol regolare non assegnato.
Sì, GALLIANI.
Ecco perché quando ho sentito la notizia mi è uscito spontaneo chiedere: GALLIANI CHI?


Marco Milani (Grimoaldo)

martedì 21 febbraio 2012

Sostegno al comunicato dei tifosi juventini in difesa di Antonio Conte

Ecco il comunicato stampa dei tifosi juventini pienamente sottoscritto da questo blog:



Nella conferenza stampa successiva a Parma-Juventus, il nostro allenatore Antonio Conte ha esternato ai giornalisti presenti in conferenza stampa il suo disappunto per una situazione che rischia alla lunga di condizionare il campionato dei bianconeri e, di conseguenza, l’enorme lavoro quotidiano che c’è dietro. Secondo il mister, gli arbitri non sono sereni quando arbitrano la Juventus, poiché hanno notato – ed è in realtà evidente – come se si sbaglia contro la Juventus comunque va bene, mentre in caso contrario si viene sottoposti a gogna mediatica e a punizioni esemplari dai “vertici arbitrali”.

Unendoci a quanto già fatto con nota ufficiale dalla Società, anche noi tifosi bianconeri, (popolo del web, tifosi e ultras) sottoscriviamo dalla prima all’ultima parola quanto espresso in maniera chiara ed inequivocabile (nonostante i tentativi di strumentalizzazioni varie) in quel di Parma.

Riteniamo, probabilmente in contrasto con quanto pensa una fetta rilevante di giornalisti e dirigenti federali, che la nostra dignità non sia calpestabile e che, al contrario, siamo proprio noi tifosi la benzina che fa muovere l’intero motore del gioco del calcio. Siamo noi che lo alimentiamo con i nostri soldi, con la nostra passione e con i nostri sacrifici, e non può più starci bene questa situazione che in realtà va avanti dal 2006 in poi.

Già l’ex presidente Cobolli Gigli (quello che chiede più gol e meno polemiche) e Didier Deschamps, nel purgatorio della B, iniziarono a denunciare una situazione insostenibile e resa palese dai numeri (3 soli rigori fischiati in 42 partite: nessuno peggio di noi, nonostante i 94 punti e gli 83 gol messi a segno), proseguita poi col ritorno in A con Claudio Ranieri, (lo stesso tecnico che vuole dare lezioni di stile), che nell’ottobre del 2007 denunciò come «nel dubbio ci penalizzano. Forse stiamo pagando noi lo scandalo di Calciopoli. Non vogliamo aiuti, ma essere trattati come tutti gli altri». Fu un campionato, il primo in A, talmente compromesso da errori arbitrali a nostro sfavore da spingere Cobolli Gigli (sempre quello che chiede più gol e meno polemiche) e Jean-Claude Blanc a scrivere una lettera aperta di protesta a FIGC ed AIA, nella quale si denunciava come «alcune decisioni dei direttori di gara stanno confermando un dubbio sollevato da più parti: e cioè, che nei confronti della Juventus non vi sia un atteggiamento sereno e adeguato alla serietà con la quale la Società e la squadra affrontano i propri impegni. [..] La Juventus non può continuare a pagare colpe per le quali ha già scontato una pena estremamente severa e dalla quale si sta risollevando anche grazie alla passione dei propri tifosi, che legittimamente chiedono rispetto». Sospetti che sono tornati fortissimi, guarda caso, dopo che da Napoli uscivano fuori le intercettazioni “irrilevanti” e dove la Juventus cominciava con forza a rivendicare – grazie alla presidenza Andrea Agnelli – la vittoria di 29 Scudetti, regolarmente vinti sul campo. Si arrivò allo sfogo di mister Delneri il 2 febbraio 2011, quando davanti alle telecamere Mediaset disse che «Vogliamo rispetto, vogliamo che ci venga dato quello che ci va dato. Perchè Calciopoli è finita. Cinque anni fa. Se c’era, poi». Un attacco diretto «perché a stare zitti non si ottiene nulla», cui fecero seguito le parole dell’amministratore delegato Marotta: «Non sono qui ad accampare delle scuse ma voglio esprimere una critica molto decisa nei confronti della classe arbitrale e dell’atteggiamento verso la Juventus. Non vorrei che le nostre valutazioni su Calciopoli siano intervenute in questo tipo di comportamenti. Non vorrei che quella che prima si definiva sudditanza ora diventi arroganza, che superi l’oggettività degli episodi in questione».

Condanniamo in maniera netta e ferma le istituzioni che dal 2006 ad oggi non sono state in grado di garantire – forse perché controparti in tribunale contro la Juventus? – quelle necessarie e fondamentali serenità nei giudizi e trasparenza nelle scelte che sono alla base della credibilità dell’intero gioco del calcio.

Vogliamo sapere perché dal 2006 ad oggi siamo la squadra – tra quelle sempre presenti da allora in A più Napoli e Genoa che salirono assieme a noi dalla B – che si è vista fischiare meno rigori di tutti (26) e con un saldo di 1 assolutamente statisticamente irrituale per una “big” (basta controllare qualche statistica).

Vogliamo sapere perché se Doveri assegna un rigore alla Juventus all’88' di una partita già sull’1-0, viene assalito dai media, si sollevano sospetti di combine sui rigori e l’arbitro viene fermato per quattro turni, senza essere difeso da nessuno, ma anzi venendo dato in pasto a chi altro non aspettava per aprire bocca.

Vogliamo sapere perché uguale trattamento non viene riservato a chi sbaglia, anche molto più clamorosamente, a favore di altre squadre (che casualmente sono divise da pochi punti in classifica da noi).

Vogliamo sapere perché, se un arbitro sbaglia danneggiando la Juventus, la sua prestazione viene giudicata “positiva” e nessuno si sogna minimamente di riservargli lo stesso trattamento ricevuto da Doveri.

Siamo 14 milioni, con tutto quello che ciò rappresenta, (e qualche media, visto i cali d’ascolto e delle vendite se ne è già accorto) e pretendiamo – visto che come detto siamo la benzina di questo calcio – che si chiariscano questi sospetti che riteniamo ormai inaccettabili, perché durano da troppo tempo e non si riferiscono ad una singola partita, ma ormai a sei lunghi anni.

Antonio Conte ha detto di non riuscire a spiegare a noi e ai suoi giocatori il perché tutto questo accada. Chiediamo a chi di dovere di farlo per lui, in maniera chiara e non superficiale, perché siamo stanchi di essere trattati come se nulla fosse.

Nel 2006, chi ha messo in piedi la farsa di Calciopoli, lo ha inteso fare – parole sue – per “ripulire il calcio da ogni sospetto”. Oggi, nel 2012, ci pare che si sia solamente ottenuto l’effetto contrario, in quanto i sospetti sono solo raddoppiati da parte di tutti i protagonisti del sistema calcio, senza in realtà dare una vera idea di trasparenza. E gli scandali che riempiono i giornali, ne sono solo l’esempio. In compenso si è ottenuto l’effetto di penalizzare la Juventus e noi tifosi, che continuiamo a pagare e ad essere trattati senza rispetto. Non è che forse il vero obiettivo fosse solo quest’ultimo?

Noi pretendiamo rispetto e pretendiamo delle risposte da chi rappresenta il sistema calcio, e abbiamo il diritto di averle. Da oggi non ci fermeremo fino a quando queste risposte non ci verranno date. Con civiltà ma con fermezza, noi diciamo basta. Non siamo più disposti ad accettare questa disparità di trattamento evidente a tutti gli uomini e le donne che abbiano un minimo di onestà intellettuale (merce rara ormai) e attueremo ogni forma di protesta percorribile che la legge ci concede.

sabato 18 febbraio 2012

Al passo coi tempi



Già in passato più di una volta avevamo lanciato un grido di allarme che (http://www.tifosibianconeri.com/home2/come-si-cambia), in realtà, era un consiglio, uno sprone, una necessità che si avvertiva chiaramente, nel tentativo di sopravvivere nel calcio dell’era Moratti (http://www.tifosibianconeri.com/home2/il-calcio-nell%E2%80%99era-moratti).
Le rivendicazioni di Conte sono del tutto legittime ma non nascono dal nulla, per un  paio di rigori non concessi a Parma. Sono una realtà vecchia, vecchissima, casomai la novità sta nel fatto che finalmente una figura istituzionale della Juventus le abbia dette ad alta voce.
Quale novello Galileo Conte ha semplicemente detto la verità vera, non quella di facciata, voluta dal palazzo.
E le reazioni scomposte che ne sono scaturite non devono sorprendere (tanto meno farci arrabbiare), sono anzi la conferma di quanto mi appresto a dire.
Reazioni trasversali, dalle grandi alle piccole, dai falliti alle nullità, dalle pippe ai finti gentlemen.
Chiaro, logico elementare direbbe qualcuno.
In qualunque contesto (figuriamoci in quello meschino e disonesto del calcio italiano) c’è bisogno dell’ORCO.
Ogni errore, qualunque colpa o incapacità vengono spazzati via e tutto torna sereno semplicemente puntando il dito: colpa dell’ORCO, ovvero la Juve ruba.
Questa frase è l’equivalente del “Sim sala bim” di silvaniana memoria, una formula che calma gli animi in società, placa gli ultras scontenti dei propri beniamini e dei propri dirigenti, una farmaco miracoloso e universale, panacea di tutti i mali del quale basta berne un sorso per raddrizzare qualunque stagione, anche la più nefasta!
Sono anni che lo diciamo e Farsopoli non ha fatto altro che alzare il livello di tale caccia all’ORCO.
Parlano davvero tutti, perché chiunque è legittimato a farlo.
La Juve rubava ai tempi di Turone; rubava con la Fiorentina, col Perugia, col Vicenza e col Verona.
Rubava con Platini in campo, rubava mentre i suoi giocatori vincevano i mondiali e rubava sia con Zidane che con Ibra.
Ha rubato con Farsopoli non solo per i tremendi crimini commessi ma anche ottenendo un trattamento di favore perché, si sa, dovevano radiarla.
Ha rubato in serie B (quale prova inconfutabile i soliti cori sul saper solo rubare, che dagli Appennini alle Ande risuonavano colmi di sdegno) a danno di quelle povere squadrette e dopo il ritorno in A ha continuato a rubare e continuerà a farlo per l’eternità.
Vogliamo finalmente contrastare alla pari questa meschina messinscena cara Juve? Non ci è bastata Farsopoli come monito che il sentimento popolare è devastante?
I presupposti sembra ci siano. La fermezza con la quale Andrea Agnelli e la Juve tutta stanno perseguendo la Giustizia è davvero incoraggiante e su questa falsa riga dovrà procedere anche l’attività della Juve a tutela della propria onorabilità e del proprio nome.
Anche altri siti fratelli hanno preso posizione in questo senso e non possiamo che compiacerci di ciò.
Siamo stati sempre all’avanguardia in tutto, dalla società alla organizzazione generale, dalla squadra allo stadio, manteniamo questo primato.
La mia idea la ripeto perché ne va della nostra sopravvivenza.
Una task force  che lavori nell’ombra e che raccolga e monitori ogni partita, ogni intervista, ogni dichiarazione, della Juve e non. Con i mezzi di oggigiorno non sarebbe neanche tanto difficile.
Ciò per fare in modo che per ogni azione “chiacchierata” se ne tirino fuori almeno tre uguali che avevano riguardato altre squadre. Ciò per far sì che al coglione di turno che punta il dito contro la Juve venga sbattuto in faccia un caso uguale, magari in suo favore.
O anche per fare in modo che si evidenzi la contraddizione del suddetto coglione tra l’accusa di oggi e la dichiarazione fatta magari un anno prima dove diceva l’esatto contrario.
Di fianco a questa task force una squadra di avvocati con carta bianca, pronta a intervenire su ogni questione, facendo capire a chi si ostina a insultare e calunniare la Juve che dovrà pagare per i propri reati (perché tali sono).  
Gente che lavori solo per questo.
Infine il lavoro più difficile, nel quale non siamo mai stati granché: entrare nei media, avere una voce nelle trasmissioni, nei giornali, nelle redazioni.
Mediaset Premium e Sky ce le avete presenti, vero? E la RAI? Per non parlare di giornali tipo Repubblica, L’Espresso, eccetera.
Solo essendo presenti nelle redazioni saremo in grado di scongiurare una Farsopoli 2.
Finché gente del tipo Monti, Galdi, Piccioni, Caressa, Pistocchi, eccetera farà il bello e il cattivo tempo dando in pasto al popolo bue le proprie “versioni”, non ci sarà speranza per i poveri ORCHI.

Grimoaldo (Milani Marco)

sabato 11 febbraio 2012

Il vero Juventino NON legge la Gazzetta dello sport


E' sempre utile RICORDARLO:

oggi più che mai, il vero JUVENTINO non legge e non acquista la Gazzetta dello Sport.

Ditelo agli amici.

Boicottare il giornale che ha contribuito fattivamente alla vergognosa porcata chiamata Calciopoli!

Un pezzo di carta "nato interista" (cit.) e che orienta l'opinione pubblica come obiettivo principale (badate, non ricercare la verità ma "orientare l'opinione pubblica"...).

BOICOTTA E FAI BOICOTTARE IL GIORNALACCIO ROSA.

mercoledì 8 febbraio 2012

Le Motivazioni: ecco la ciliegina...



Ed ecco la ciliegina…

Con le motivazioni della sentenza di Napoli è stata posta la ciliegina sulla grande torta di Farsopoli.
Come nel gioco della Settimana Enigmistica vorrei usare un sinonimo di “torta” e definirlo un “pasticcio”.
E poi proseguo: “pasticcio” – “casino”.
“Casino” – “puttanaio”.
“Puttanaio” – “prostituzione”.
E mi basta, per cui mi fermo qui.
Avete letto le varie prime pagine dei giornali sul web, i commenti alla radio, i fondi delle grandi firme? Sky e Sport Mediaset hanno superato loro stessi!
Ovunque (tranne rarissimi casi) risaltavano in primo piano titoli e titoloni sulla colpevolezza di Moggi, a capo di una associazione a delinquere, il tutto gestito attraverso l’uso delle SIM svizzere.
Quello stesso Moggi a capo della stessa Gea che secondo un’altra assise giunta sino alla seconda istanza non ha associato a delinquere proprio con nessuno. Buffo no?
Ma cosa dice la motivazione? Vediamo:
 “incontri con i designatori fuori delle sedi istituzionali, che emergono dalle intercettazioni telefoniche in prossimità delle partite, il continuo e prolungato chiacchierare...che effettivamente può configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinale direzioni piuttosto che in altre”.
E poi ancora:
 “quelli che si ritengono gli elementi di prova della responsabilità di Moggi, utili a conferirgli la qualifica di capo dell’associazione”. Difatti, nelle 558 pagine di motivazione è indicato il “rapporto diffusamente amichevole degli arbitri con Moggi, che non perde valore indiziante solo perché dagli atti emerge il rapporto di altri arbitri non imputati e addirittura di taluno degli arbitri imputati, come De Santis, altrettanto amichevole con dirigenti sportivi curanti interessi diversi da quelli di Moggi, ad esempio Meani, ben potendo configurarsi l’esistenza dell’associazione”.
Capito? Qualche chiacchierata (come facevano tutti, dicono di saperlo anche  i giudici), il possesso delle SIM svizzere delle quali non si possiede neanche una intercettazione (sì, le stesse schede che acquistò anche Marco Branca dallo stesso De Cillis…) fanno supporre che, forse (sì perché il metodo Di Laroni era lacunoso ma da premiare…), si sia tentato di ammorbidire gli arbitri e i designatori. Badate: forse…
E poi c’è stata la sfuriata di Moggi al termine della partita Reggina-Juventus, scandalosamente arbitrata da Paparesta che rimase soggiogato da tanta ira e non scrisse nulla nel referto. Che crimine orrendo. Un dirigente che si incazza perché una terna arbitrale gli ha fatto perdere la partita… cose mai viste da quando esiste il calcio.
E poi le chiacchierate con Lippi e i dirigenti FIGC come Carraro (lo stesso del “che non si fischi a favore della Juve, mi raccomando”), facendo finta di non sapere che nel 2006 Moggi era stato scelto per accompagnare la nazionale ai mondiali, a dimostrazione della considerazione che tutti avevano del DG bianconero.
Tutto ciò giustifica la condanna per Moggi & Company. Null’altro.
Sì perché il campionato 2004-2005 non fu truccato. Si svolse e si concluse regolarmente, lo dicono i giudici ("il dibattimento in realtà non ha dato conferma del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004-2005 a beneficio di questo o quel contendente").
Cosa? I sorteggi? E già, vi ricordate la prima pagina del giornale sportivo rosa una volta vendutissimo (ora meno)? “COSI’ TRUCCAVANO I SORTEGGI” titolarono con tutte le colonne che avevano a disposizione!
Leggete le motivazioni: "Incomprensibilmente il pubblico ministero si è ostinato a domandare ai testi di sfere che si aprivano, di sfere scolorite, e di altri particolari della condizione delle sfere, se il meccanismo del sorteggio, per la partecipazione ad esso di giornalista e notaio, era tale da porre i due designatori Bergamo e Pairetto, nell'impossibilità di realizzare la frode (…) Che il sorteggio non sia stato truccato, così come hanno sostenuto le difese, è emerso in modo chiaro durante il dibattimento”.
Chiaro?
E anche la favole degli “Integerrimi Fedeli nei Secoli” che hanno fatto il loro dovere fa a farsi benedire: metodi artigianali, indagini lacunose, una mole di intercettazioni consegnate alle difese con enorme ritardo. I giudici hanno preso atto di tutto.
Per non parlare dell’affaire Telecom. “L’odioso spionaggio” è stato accertato da un altro tribunale e i giudici di Napoli guidati dalla Casoria ne hanno sottolineato l’esistenza e l’importanza.
I misfatti maggiori e assolutamente condannabili sono stati commessi da altri rispetto ai condannati di Napoli, eppure tutto passa sotto traccia.
Una sentenza condanna Moggi ma leggendone le motivazioni ci si rende conto che lo hanno incastrato, ribaltando il calcio italiano, rovinando famiglie, persone e carriere, il tutto senza prove, senza aver commesso il fatto.
Ecco perché è stata la ciliegina sulla torta. L’ultimo insulto alla giustizia e alla onestà.
Ecco perché aggiungo un ultimo passaggio al gioco citato in apertura e alla parola “prostituzione” lego “giornalismo italiano”.

Marco Milani (Grimoaldo)