FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

domenica 7 giugno 2015

Una sconfitta che sa di vittoria...

Per la prima volta quell'ansia sottile e profonda che si insinuava sin dal prepartita non mi ha fatto visita e con l'avvicinarsi del kick off la respirazione è rimasta normale, tranquilla.
Mai successo nella mia storia quarantennale di juventino.
Durante la partita ho imprecato e gioito nella norma e, alla fine, nulla più che un lieve disappunto senza alcuna esagerazione. Com'è possibile?
L'ho capito proprio mentre guardavo la Juve giocare. Ero sazio, soddisfatto, grato ai bianconeri per la meravigliosa stagione conclusasi con la finalissima di Champions, il top del top del calcio mondiale.
Certo, avremmo anche potuto vincerla e le occasioni le abbiamo avute ma loro erano davvero forti, stellari come dice qualcuno e lo hanno dimostrato.
Il dio del calcio ci ha guardato con benevolenza, eccome. Loro sono partiti a mille e chiudere il primo tempo solo 0 a 1 contro quei mostri non è stato facile.
Nella ripresa il dio del pallone ha deciso di premiarci, dandoci la possibilità di vincere la coppa. Abbiamo pareggiato e per un quarto d'ora li abbiamo avuti in pugno, disorientati e feriti.
Lì, avremmo dovuto segnare, dargli il colpo di grazia e poi aspettarli nella nostra tre quarti.
Invece non lo abbiamo fatto. E non si tiri in ballo il rigore. Dovevamo buttarla dentro da noi e basta, senza recriminare sulle sciocchezze. Non lo abbiamo fatto, ripeto, e lì, il dio del calcio ci ha sorriso bonariamente ed ha richiuso le imposte della sua finestrella dalla quale stava osservando la partita.
Il resto è noto. Quei mostri hanno chiuso la pratica com'era giusto che fosse.
Perché abbatterci? E' stato un episodio, conquisteremo altre finali; a quei ragazzi, mister compreso, possiamo solo dire grazie.
Cosa mi ricorderò in futuro? Beh, di certo la mia serata fantozziana. Pur non essendo superstizioso avevo cambiato tre o quattro posizioni sperando nel pareggio. Avevo fumato il sigaro. Niente! Poi, poco prima del decimo minuto mi apro un sacchetto enorme di pistacchi. Non faccio in tempo a mangiarne un paio e Morata pareggia. Come Fantozzi con la sua famosissima e gasatissima acqua Bertier continuo a mangiarne e mi finisco il pacco. Niente, neanche questo è servito...
E ora? Intanto gustiamoci il vagone di milioni che abbiamo intascato quest'anno, ampliamo il gap tra noi e le altre squadre italiane e riproviamoci. Semplice.
Siamo la Juve.
Ah , un'ultima nota, gli sfottò. Alcuni divertenti, accettabilissimi, doverosi, altri meno.
Arrabbiarsi? E perché? Non so voi, ma io godo da morire quando 'sti "uomini tutti d'un pezzo" sono costretti a tifare altre squadre (squadre vere, mica come le loro) per poter "vincere" un pochino.
Sono anche masochisti oltretutto. Più la Juve vince in Europa e più l'Italia guadagna punti nella graduatoria UEFA ottenendo di conseguenza più posti per le coppe europee.
Squadre come Palermo, Inter, Empoli, Napoli, Roma, Samp, Torino, Chievo, come quasi ogni anno si contenderanno quei posti a ridosso tra zona UEFA e salvezza e sarebbero proprio loro a beneficiare maggiormente di un posto in più in Champions o in Europa League...
Affari loro. Come diceva Totò: "Vuole così"...

MM

martedì 24 marzo 2015

Farsopoli: the end.


E finalmente ci siamo arrivati. Dopo nove lunghissimi anni si è giunti all’ultimo atto di una vicenda che ha davvero del paradossale per come è iniziata, per come è stata condotta da parte degli inquirenti e, ultimo ma non ultimo, per come è stata gestita dalla giustizia.
Per anni abbiamo scritto di intercettazioni nascoste, di media complici nel cavalcare il sentimento popolare indirizzandolo con scientifica precisione; ma la cosa che più ferisce e umilia è che lo Stato, la Repubblica nella quale viviamo ha, per mezzo dei suoi giudici, scelto la via più comoda per mettere alla gogna e condannare qualcuno che il sistema non gradiva.
Non lo gradiva non per una criminosa gestione della propria attività ma perché troppo bravo, troppo avanti coi tempi, in grado di dominare un sistema calcio che non è più “dare quattro calci al pallone” ma è oramai un giro di miliardi.
Sì perché alla fine di questo si è trattato.
Non staremo qui a ripetere di intercettazioni occultate, testimoni ignorati, connubi illeciti tra dirigenti di altre squadre e arbitri, di filmati che spariscono dal Tribunale di Napoli, di false testimonianze, e così via.
Qui si deve parlare di sentenze, perché alle sentenze siamo arrivati, quelle definitive.
E allora, vediamo cosa è oramai ufficialmente acclarato dalla giustizia italiana riguardo lo scandalo definito Calciopoli da alcuni, Farsopoli da altri.
Sin dal primo grado la Juventus, in quanto società, è stata definita estranea ad ogni addebito, decisione ribadita in secondo grado e poi in Cassazione.
Giusto o ingiusto che sia la Juve è fuori, pulita, immacolata, lo dice un giudice della Repubblica.
Il ricorso al TAR della Juve con conseguente richiesta di pagamento danni per 443 milioni di euro alla FIGC resta pertanto più che possibile. Basta volerlo.
Della mole di imputati chiamati a rispondere dei propri delitti dai PM nel 2006 la quasi totalità è stata ritenuta, nei vari gradi, innocente.
Si era parlato di un Moloch costruito da Moggi in grado di controllare tutto il calcio italiano: oggi si scopre che sono rimasti praticamente in tre (senza contare Racalbuto sodale a fine carriera che arbitrò Roma-Juve e per questo fu incriminato).
Cosa avrebbero fatto questi tre (Moggi, Giraudo e De Santis)? Difficile capirlo fino in fondo, dal momento che le stesse sentenze, persino quella sportiva che ha tolto due scudetti alla Juve mandandola in serie B, hanno sancito la regolarità di tutti i campionati, di tutte le partite, dei sorteggi!
La legge ha detto che ogni singolo minuto di ogni singola partita è stato regolare.
Qual è quindi il crimine commesso? Aver provato (dal momento che di effetti non ce ne sono stati) a controllare il calcio italiano creando una struttura illecita che soggiogasse i vertici federali e arbitrali.
Cosa ci dicono le carte? Che a fare ciò furono Moggi, Giraudo e De Santis. Punto. Come hanno fatto da soli? Non è dato sapere.
Prendiamo ad esempio Giraudo. Il capo d’imputazione che lo aveva condotto alla condanna è stato quello relativo alla partita Udinese-Brescia dove, grazie alla presunta compiacenza dell’arbitro, furono ammoniti tre giocatori udinesi che non erano diffidati e quindi giocarono poi la settimana successiva contro la Juve. Chi era l’arbitro? Dattilo. Che fine ha fatto Dattilo? Assolto.
E De Santis, il sodale principale della cricca? Condannato per due partite: Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma. Della Juve neanche l’ombra, quindi lo schiavo di Moggi e Giraudo si è beccato quasi due anni perché corrotto dal duo bianconero non per aiutare la Juve ma per aiutare Fiorentina e Lecce!
E tutti gli sforzi, immani, del duo bianconero per favorire la Juve si sono alla fine ridotti a questo.
In tutto, inizialmente, erano 50 le partite ritenute taroccate. Ne sono rimaste cinque di cui due arbitrate da arbitri assolti!
Ma per chi aveva seguito il processo fin dal primo grado di Napoli tale scelta era nell’aria.
Così facendo nessuno va in prigione.
Il 99% delle accuse è stato smontato ma essendo intervenuta la prescrizione si lascia il campo libero alle illazioni e alle condanne morali.
Ciò potrà servire anche alla FIGC per difendersi dalla richiesta di danni della Juve, perché anche se annacquata la condanna del secondo grado rimane.
E les jeux sont faits.
La Juve ha ripreso a vincere e la maggioranza dei “tifosi” bianconeri è felice.
I tifosi delle altre squadre pure, perché avranno ufficialmente d’ora in avanti sempre un colpevole verso il quale puntare il dito quando perdono (cioè, almanacchi alla mano, quasi sempre).
I media sono già in prima linea. La disinformazione ha già cominciato il suo rutilante percorso e i primi pennivendoli hanno già emesso le loro di sentenze. Spregevoli, degni del 74° posto nella classifica mondiale circa la libertà di stampa.
Questo ci ha detto la Cassazione.
L’unica considerazione che rimane da fare è quella della speranza di non trovarcisi mai dentro, alla giustizia.

Una giustizia degnissima di questo paese.