E finalmente ci siamo arrivati. Dopo nove
lunghissimi anni si è giunti all’ultimo atto di una vicenda che ha davvero del
paradossale per come è iniziata, per come è stata condotta da parte degli
inquirenti e, ultimo ma non ultimo, per come è stata gestita dalla giustizia.
Per anni abbiamo scritto di intercettazioni
nascoste, di media complici nel cavalcare il sentimento popolare indirizzandolo
con scientifica precisione; ma la cosa che più ferisce e umilia è che lo Stato,
la Repubblica nella quale viviamo ha, per mezzo dei suoi giudici, scelto la via
più comoda per mettere alla gogna e condannare qualcuno che il sistema non
gradiva.
Non lo gradiva non per una criminosa gestione
della propria attività ma perché troppo bravo, troppo avanti coi tempi, in grado
di dominare un sistema calcio che non è più “dare quattro calci al pallone” ma
è oramai un giro di miliardi.
Sì perché alla fine di questo si è trattato.
Non staremo qui a ripetere di intercettazioni
occultate, testimoni ignorati, connubi illeciti tra dirigenti di altre squadre
e arbitri, di filmati che spariscono dal Tribunale di Napoli, di false
testimonianze, e così via.
Qui si deve parlare di sentenze, perché alle
sentenze siamo arrivati, quelle definitive.
E allora, vediamo cosa è oramai ufficialmente
acclarato dalla giustizia italiana riguardo lo scandalo definito Calciopoli da
alcuni, Farsopoli da altri.
Sin dal primo grado la Juventus, in quanto
società, è stata definita estranea ad ogni addebito, decisione ribadita in
secondo grado e poi in Cassazione.
Giusto o ingiusto che sia la Juve è fuori,
pulita, immacolata, lo dice un giudice della Repubblica.
Il ricorso al TAR della Juve con conseguente
richiesta di pagamento danni per 443 milioni di euro alla FIGC resta pertanto
più che possibile. Basta volerlo.
Della mole di imputati chiamati a rispondere
dei propri delitti dai PM nel 2006 la quasi totalità è stata ritenuta, nei vari
gradi, innocente.
Si era parlato di un Moloch costruito da Moggi
in grado di controllare tutto il calcio italiano: oggi si scopre che sono
rimasti praticamente in tre (senza contare Racalbuto sodale a fine carriera che
arbitrò Roma-Juve e per questo fu incriminato).
Cosa avrebbero fatto questi tre (Moggi, Giraudo
e De Santis)? Difficile capirlo fino in fondo, dal momento che le stesse
sentenze, persino quella sportiva che ha tolto due scudetti alla Juve
mandandola in serie B, hanno sancito la regolarità di tutti i campionati, di
tutte le partite, dei sorteggi!
La legge ha detto che ogni singolo minuto di
ogni singola partita è stato regolare.
Qual è quindi il crimine commesso? Aver provato
(dal momento che di effetti non ce ne sono stati) a controllare il calcio
italiano creando una struttura illecita che soggiogasse i vertici federali e
arbitrali.
Cosa ci dicono le carte? Che a fare ciò furono
Moggi, Giraudo e De Santis. Punto. Come hanno fatto da soli? Non è dato sapere.
Prendiamo ad esempio Giraudo. Il capo
d’imputazione che lo aveva condotto alla condanna è stato quello relativo alla
partita Udinese-Brescia dove, grazie alla presunta compiacenza dell’arbitro,
furono ammoniti tre giocatori udinesi che non erano diffidati e quindi giocarono
poi la settimana successiva contro la Juve. Chi era l’arbitro? Dattilo. Che
fine ha fatto Dattilo? Assolto.
E De Santis, il sodale principale della cricca?
Condannato per due partite: Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma. Della Juve
neanche l’ombra, quindi lo schiavo di Moggi e Giraudo si è beccato quasi due
anni perché corrotto dal duo bianconero non per aiutare la Juve ma per aiutare
Fiorentina e Lecce!
E tutti gli sforzi, immani, del duo bianconero
per favorire la Juve si sono alla fine ridotti a questo.
In tutto, inizialmente, erano 50 le partite
ritenute taroccate. Ne sono rimaste cinque di cui due arbitrate da arbitri
assolti!
Ma per chi aveva seguito il processo fin dal
primo grado di Napoli tale scelta era nell’aria.
Così facendo nessuno va in prigione.
Il 99% delle accuse è stato smontato ma essendo
intervenuta la prescrizione si lascia il campo libero alle illazioni e alle
condanne morali.
Ciò potrà servire anche alla FIGC per
difendersi dalla richiesta di danni della Juve, perché anche se annacquata la
condanna del secondo grado rimane.
E
les jeux sont faits.
La Juve ha ripreso a vincere e la maggioranza
dei “tifosi” bianconeri è felice.
I tifosi delle altre squadre pure, perché
avranno ufficialmente d’ora in avanti sempre un colpevole verso il quale
puntare il dito quando perdono (cioè, almanacchi alla mano, quasi sempre).
I media sono già in prima linea. La
disinformazione ha già cominciato il suo rutilante percorso e i primi
pennivendoli hanno già emesso le loro di sentenze. Spregevoli, degni del 74°
posto nella classifica mondiale circa la libertà di stampa.
Questo ci ha detto la Cassazione.
L’unica considerazione che rimane da fare è
quella della speranza di non trovarcisi mai dentro, alla giustizia.
Una giustizia degnissima di questo paese.
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