FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

domenica 3 marzo 2013

I rantoli di fine corsa



Siamo ormai alla fine, può darsi che durerà ancora qualche annetto (pochi) ma ormai ci siamo e qualche cosa cambierà.
Moratti torna su Calciopoli, afferma che quello è lo scudetto al quale tiene di più e dice che ora tutto è più pulito.
Sul fatto che sia lo scudetto al quale vuole più bene non c'erano dubbi. Vinto con metodi da fare invidia alla combriccola MPS per lui è come una medaglia sul petto.
Ancora oggi se chiedeste a un brigatista rosso quale ricordo lo scalda maggiormente risponderebbe quell'attentato o quell'assassinio.
Il fatto è che le cose stanno lentamente cambiando, è la natura, il corso naturale della storia. Si poteva e doveva intervenire (da parte bianconera) per dare una spallata ma non è stato fatto, si è preferito attendere.
Il CONI se prima era velatamente romanista (con allacci pesanti al gruppo di potere Morattiano) ora è smaccatamente romanista e già la prima dichiarazione di Malagò fa pensare molto (e non in positivo).
Dice che bisogna riconsiderare i tribunali sportivi d'appello divenuti scontifici. Assurdo. Bisogna riconsiderare la giustizia sportiva tutta non i secondi e terzi gradi. Così dicendo ha dato per scontato che tutte le richieste di Palazzi erano giuste e che si sono ottenuti degli sconti immeritati. La lettura non può essere che questa. Cominciamo bene!
Comunque sia, il CONI ha cambiato pelle.
Moratti è alla frutta: come da suo DNA, ha intavolato una trattativa coi cinesi ma sia la trattativa stessa che gli uomini d'oriente sono tutt'ora avvolti in una densa nuvola di fumo che li rende indistinti. Classica situazione morattiana! Incapacità, poca chiarezza, mistificazione, proclami basati sul nulla.
Ha dovuto tirare la cinghia, eccome, e senza poter manipolare granché ha raggiunto il suo solito risultato e cioè quello di non vincere un beneamato e di avere una squadra che sembra messa su da Ridolini.
Un allenatore mediocre che, come si dice dalle sue (nostre) parti, "parla parla e nun dice un cazzo", una rosa di pippe, giocatori mancati e "vecchie glorie" che solo senza avversari sono stati in grado di vincere qualcosa. Ah, e poi c'è l'interista per eccellenza, il grande talento di Bari vecchia, l'uomo (sic) dalle capacità infinite (di distruggere le squadre).
Si dice che abbia messo le mani addosso a Stramaccioni e questi abbia reagito.
Sì. questa è la vera Inter, ora la riconosco, la solita squadretta che naviga a metà classifica, che senza manovrare "Tiger teams" varie non è in grado di vincere una mazza; una squadra nella quale ci si mena, si litiga, ci si accapiglia, in attesa dell'arrivo dei fantomatici cinesi che gli regaleranno uno stadio.
La speranza a cui mi riferivo in apertura è proprio questa. Le cose stanno cambiando, speriamo in bene (col cambio degli equilibri di potere non si sa mai...) e forse un giorno si tornerà alla verità riottenendo indietro quegli scudetti che, come stiamo dimostrando anche oggi, abbiamo vinto sul campo, come siamo abituati a fare.
Ah, occhio Stramacciò, occhio al destro di Cassano...