FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

venerdì 22 aprile 2011

Lettera alla EXOR

Questa è la mia lettera inviata alla EXOR. Buona lettura.


Spett.le C.d.A. EXOR,

In qualità di tifoso e piccolo azionista della FC Juventus S.p.A., vorrei portare alla Vostra conoscenza alcune considerazioni personali, relative alla situazione della sopracitata società.
Innanzi tutto in relazione all’immobilismo del gruppo EXOR circa Calciopoli.
Si è dimostrato devastante ed offensivo nei confronti di quelle figure assimilabili alla mia.
Facciamo un parallelo, restando nell’ambito societario, prendendo come esempio la FIAT: se iniziassero una campagna diffamatoria nei confronti della “casa madre”, se le venissero addebitati truffe e crimini a livello finanziario e industriale tanto da far crollare sensibilmente le vendite, Voi rimarreste fermi?
Se poi giornali e marchi concorrenti  certificassero che la FIAT ha sempre utilizzato ed utilizza materiali scadenti e tossici e di conseguenza storia, tradizione e reputazione venissero spazzati via in un attimo Voi, restereste ancora immobili?
Specie dopo aver appurato che tutte le illazioni e le accuse erano dolosamente false!
Perché per la Juve avete scelto la strada della immobilità?
Da tifoso e piccolo azionista mi sono sentito personalmente accusato ed additato come truffatore e disonesto.

Vedete, ognuno di noi vive la propria vita secondo i principi e i valori ereditati dalla propria famiglia e dal contesto nel quale è vissuto.
Io sono una persona onesta, corretta e leale all’eccesso, perché questo è ciò che mi hanno insegnato ad essere i miei genitori e nonostante le mille esperienze, dalla politica al volontariato, dallo sport all’impegno civile, non ho mai derogato da tali ideali.
E questo credo possa valere per tanti altri come me.

Perché vi dico ciò?
Perché persone del genere, che hanno perso magari varie occasioni nella vita, solo perché oneste e fedeli ad una lealtà insita nella propria natura, nel trovarsi additati come ladri, truffatori e disonesti, ne hanno sofferto immensamente, nel profondo del proprio animo.
Tanto quanto una offesa personale.
Chi come me è cresciuto avendo sotto gli occhi e nel cuore la Juve del Trap, quella di Capello e poi di Lippi, quelli come me che hanno avuto un presidente come Boniperti per anni, sono cresciuti in un certo modo anche grazie alla Juve.
Non è esagerato dire che la Juve col suo stile, la sua disciplina, la sua grinta, la sua rettitudine, ha influito su tanti di noi.
Trovarsi di punto in bianco in ufficio, in piazza, nei luoghi sempre frequentati ed essere guardati come appestati, nonostante si trattasse “solo” della propria squadra del cuore, per molti di noi è stato devastante, una coltellata giunta sino in fondo al cuore.
Come se fossimo stati personalmente responsabili dei reati contestati!
Al ludibrio si aggiunga lo scoramento vero, profondo di chi è veramente onesto e senza avere colpe si è trovato ad essere un ladro agli occhi di tutti!

Ecco perché molti tifosi dal quel maledetto 2006 lottano solo ed esclusivamente perché sia fatta Giustizia!
Ma come dicevo nell’esempio, al danno si è aggiunta la beffa, quando la verità ha cominciato ad emergere, mostrando l’innocenza dei dirigenti juventini e la colpevolezza dei nostri aguzzini!
Con la verità a portata di mano avrei sperato in una controffensiva legale-mediatica che ci avrebbe riabilitato agli occhi del mondo. Invece niente.
Avreste fatto così anche per la FIAT?

Bene, non mi dilungo ulteriormente, ma vorrei metterVi al corrente di ciò che sarà il mio atteggiamento futuro nel momento in cui la EXOR/Juve non dovesse esigere indietro i due titoli revocati; non dovesse pretendere la retrocessione delle squadre veramente artefici di Calciopoli; non dovesse perseguire penalmente tutti coloro che hanno contribuito alla truffa Calciopoli e coloro che hanno espresso e tuttora esprimono opinioni offensive e denigratorie nei confronti della Juventus.
Per quel poco che possa contare la mia persona in questo contesto (ma l’importanza aumenta dal momento che figure assimilabili alla mia sono tantissime), Vi comunico quanto segue:
-          Non acquisterò mai una vettura del gruppo FIAT.
-          La mia azione (tenace e perenne) nei confronti di amici, parenti e conoscenti sarà sempre quella di scoraggiare tali acquisti, favorendo in tutti i modi l’acquisto di auto della concorrenza.
-          Ciò valga non solo per le auto, ma per qualunque prodotto/marchio nell’orbita EXOR.
-          Vi intimo di non considerarmi facente parte di quel “monte tifosi” grazie al quale andate poi a contrattare le quote dei diritti televisivi.
Ho disdetto da tempo Sky e presto farò lo stesso con Premium. Non avete alcun diritto di utilizzare quegli stessi tifosi per i quali non avete mosso un dito e che avete trascinato nella disperazione, nel momento in cui Vi servono per raggranellare soldi.
Questa Juve non mi rappresenta. Mi vergogno di questa Juve.
-          Il boicottaggio diverrà uno dei cardini della mia esistenza futura.

La Juventus che conosco io è ormai nei miei ricordi. La Juventus di oggi mi ha tradito pianificando a tavolino con Moratti e Tronchetti Provera la nostra distruzione; chiedendo la serie B con penalizzazione; non facendo ricorso al TAR; non aprendo bocca sulla campagna mediatica ad alzo zero; partecipando da spettatori al processo di Napoli; avendo pattuito con la FIGC la “via d’uscita”; rimanendo in silenzio ancora oggi, nonostante tutto ciò che è uscito fuori dall’aula 216 di Napoli!

Io sono uno solo. Ma scrivo sul web e non solo lì. Sul web siamo centinaia, e abbiamo ognuno la propria attività e le proprie capacità.
Centinaia di attivisti arrivano a migliaia di persone.

Dopo una vita di rettitudine e correttezza, passare per ladro e venire istituzionalizzato come tale per colpa Vostra proprio non mi va.
Se lascerete passare la più grande truffa della storia, avrete solo il mio disprezzo.

Saluti.

                                                                                                               Marco Milani (Grimoaldo)

giovedì 21 aprile 2011

Toh, la Juventus...

Dalla udienza del 19 aprile 2011 ci si aspettava poco più che una rapida incombenza burocratica, mentre invece, come accade ormai da mesi, anche stavolta la difesa degli imputati ha inanellato punti a proprio favore.
L’istruttoria dibattimentale è finalmente terminata, la Casoria ne ha dato l’annuncio ufficiale.
Ora ci saranno le due giornate (la prima delle quali il 3 maggio) dedicate alla requisitoria dei PM e si arriverà dritti dritti alla fatidica data del 20 maggio, quando il Tribunale di Napoli deciderà circa la ricusazione del giudice Casoria, chiesta dai valenti PM, Narducci e Capuano (ah, “valenti” è ironico…).
Nel caso venisse accettata la richiesta, salterebbe l’intero corpo giudicante (Casoria e giudici a latere), di conseguenza il processo dovrebbe quasi certamente ripartire da zero, il che equivarrebbe al non avere alcuna sentenza.
Questo piccolo riassunto della situazione serve per avere più chiaro il quadro di quanto sta accadendo, e per valutare meglio una novità e la conferma di alcune certezze emerse nella udienza di stamane.
La novità principale è il risveglio dei dormienti. Il colosso Juve, silenzioso e scontroso fino ad oggi, finalmente ha dato segnali di vita e per bocca del suo avvocato a Napoli, Vitiello, ha rilasciato una bella e combattiva dichiarazione con la quale si opponeva alle assurde richieste dei Pubblici Mi-steri, sulle quali torneremo più avanti.
La Juventus ha anche depositato una memoria, della quale sinceramente non conosco il contenuto, ma che sarebbe davvero interessante poter leggere.
Le possibilità a questo punto sono due: o la Juve ha voluto fare un Coup de Théatre sul finire della rappresentazione in modo da poter dire “c’ero anch’io”, sapendo a priori che tutto finirà in una bolla di sapone; oppure potrebbe essere un segnale al mondo intero che la Juve c’è sul serio, che non lascerà nulla di intentato e che lotterà fino alla fine per ottenere giustizia.
Certo, questa seconda ipotesi è quella che i tifosi bianconeri stanno invocando da mesi e che a voler essere pignoli sarebbe arrivata con un pochino di ritardo, ma tant’è e tutti insieme si pregherà ognuno il proprio dio per far sì che possa trasformarsi in realtà.
Mesi e mesi di supposizioni, sospetti, ipotesi di complotti più o meno planetari circa l’universo Juve verrebbero spazzati via se così fosse. Confesso che la curiosità è forte …
Tanto quanto la mia incertezza.
E veniamo alle certezze, confermate stamane.
La prima: i Pubblici Mi-steri. Se non fosse che hanno dato ripetutamente prova della loro bizzarria (non trovo altro termine per poterli definire…) ciò che è accaduto stamane avrebbe dell’incredibile.
Come detto il dibattimento è finito, sono due anni che il processo va avanti, ne sono passati cinque-sei dalle indagini di Auricchio & Co. e da Farsopoli e i due Pm cosa chiedono?
1)      L’acquisizione di una intervista del 2005 di un teste già ascoltato in aula. Del 2005! E di un teste già  escusso al quale fu chiesto proprio di quell’intervista! Ma che diavolo vogliono trovare in quelle righe lette e rilette mille volte e analizzate proprio in aula?
2)      La prima sentenza GEA, emessa nel 2009. La chiedono adesso! Senza contare che l’appello ha ridimensionato il tutto e che si è in attesa del terzo grado di giudizio.
3)      Tenetevi forte: Narducci & Co. hanno chiesto di mettere agli atti , articoli (rigorosamente di due soli giornali, indovinate quali?),  brani e pareri presi da internet, addirittura da siti di tifosi laziali che dopo un Lazio-Juve sfogavano la loro frustrazione. Sì, avete capito bene, un PM pagato profumatamente da tutti noi contribuenti ha chiesto questo! Di mettere agli atti sfoghi e accuse lanciate da tifosi laziali, su siti e forum della Lazio, come prova che la Juve aveva rubato!
4)      Infine l’ultimo colpo di coda: i Pubblici Mi-steri hanno chiesto di mettere agli atti “nuove” scoperte circa le sim svizzere, cioè contatti con utenze italiane, nuovi numeri, eccetera.
Riporto un brano della replica dell’avvocato Prioreschi proprio alla questione delle schede, tratto da Tifosibianconeri.com:
“Il tema centrale sono le ultime elaborazioni che presumo siano state fatte dai carabinieri sulle utenze svizzere e c’è opposizione. Già in sede di produzione documentale del cd da parte del pm dicemmo che ci saremmo fatti spiegare da Di Laroni. Oggi apprendo, a 5 anni di distanza, dopo 4 informative dei carabinieri, che ci sarebbe stata un'ulteriore elaborazione dove alcuni numeri avrebbero chiamato altri numeri italiani. In quell’elenco non c’è traccia del giorno nel quale sarebbero avvenute le chiamate. È come voler fare entrare dalla finestra quello che non è entrato dalla porta. Chiedemmo a Di Laroni quali erano i numeri, non avemmo risposta precisa. Oggi vengono fuori questi numeri senza alcuna altra indicazione… non è possibile! E così anche per i contatti che ci sarebbero stati prima e dopo le partite. Anche qui Di Laroni, interrogato sui quei contatti... oggi alla fine del processo non mi si possono inserire altri contatti, non sappiamo nemmeno come sono venuti fuori dal cilindro, quindi mi pare che questa richiesta non possa essere accettata”.
Tradotto: ma che vi state inventando? Dopo cinque anni saltano fuori numeri e utenze senza alcuna spiegazione di come ciò sia accaduto?
In tutto questo “caos organizzato” i due PM hanno ottenuto la messa agli atti solo della sentenza GEA e delle note ANSA che uscirono il 3 dicembre 2004, relative ai sorteggi degli arbitri.
Misteri della fede a cosa potranno servirgli…
Nel finale Pairetto ha voluto rilasciare una dichiarazione spontanea.
Nulla di che, ma se gli avessero dato la possibilità di dire queste cose nel 2006 e soprattutto se le avessero ritenute degne di attenzione, forse non saremo arrivati a tutto questo.
Cenava e parlava con tutti. Ha pagato solo la Juve.
Lui truccava i sorteggi? Le palline le preparava e le gestiva Martino Manfredi.
Puniva gli arbitri che maltrattavano la Juve? Ha prodotto la lista di chi subì sospensioni e chi no, e i dati dimostrano esattamente il contrario.
E potrei continuare, ma è storia già nota.
Comunque andrà a finire, qualunque sarà il verdetto, Farsopoli ci ha fatto capire come funzionano le  cose nel Bel Paese.
E adesso ci toccherà sentire i deliri dei PM nella requisitoria finale.
Scommettiamo che andranno su tutte le prime pagine dei giornali?
Poi il venti maggio. La ricusazione.
Poi, capiremo meglio tutto quanto. Anche sulla Juventus S.p.A.


Marco Milani (Grimoaldo)

sabato 16 aprile 2011

Deferimento Moggi & Co. dalla FIGC ... (Tuttosport)


Deferiti dalla Figc Mazzini, Moggi, Giraudo Ma l’iter può ribaltare le sentenze del 2006. Nel dibattimento, la Disciplinare dovrà valutare i fatti emersi a Napoli: spiraglio per rivedere i processi sportivi?
ROMA, 16 aprile - Radiazione? E allora re­vocazione! Il dilemma lo po­ne l’invio, completato in par­te da parte del procuratore federale Stefano Palazzi, delle lettere di deferimento ai condannati per cinque an­ni con proposta di radiazio­ne a Luciano Moggi (al qua­le tecnicamente non è stato ancora notificato), Antonio Giraudo e Innocenzo Maz­zini, i tre che conclusero il processo sportivo col massi­mo della pena.

IL DISPOSITIVO - Palazzi aderisce senza approfondire nel dispositivo di deferimen­to al dettato del Consiglio fe­derale che il 3 marzo scorso - con il comunicato 143/a ­ha istituito due gradi di giu­dizio per le proposte di ra­diazione (oltre ai tre di Cal­ciopoli di altri 42 squalifica­ti tra il 2006 e il 2007, ma la federazione non ha mai pub­blicato l’elenco dei coinvolti): nel deferimento richiama la sentenza della Caf del 14 lu­glio 2006 (laddove Mazzini prese solo 5 anni senza ra­diazione, comminata in ap­pello) e il fatto che il giudizio davanti a Disciplinare e Corte di Giustizia sia soste­nuto a “sentenze rese”. Non un richiamo ad una norma del codice violata, solo il ri­mando al comunicato fede­rale: una delle anomalie di questo procedimento, contro il quale Innocenzo Mazzini ha proposto ricorso davanti all’Alta Corte, quella che ha bocciato l’automatismo del­la radiazione sentenziato proprio dalla Corte di Giu­stizia Figc (eh già, l’organo d’appello che deve garantire oggi per Moggi, Mazzini e Giraudo!). Palazzi forse non sapeva che - mentre lui ver­gava i deferimenti attesi da 40 giorni (lunedì) - gli avvo­cati della Figc producevano il controricorso anti-Mazzi­ni al Coni nel quale sostene­vano che Mazzini non dove­va dolersi di nulla visto che non si sapeva «se ed even­tualmente quando» sarebbe stato deferito e processato dalla Figc.

I CONTENUTI - La questio­ne è ormai superata dal de­ferimento, anche se non si sa come verrà presa dall’Alta Corte la corsa in avanti pre­giudiziale della Procura Figc: insomma, forse era me­glio attendere il parere sulla decadenza o meno del comu­nicato 143/a. Il problema si sposta, però, sul contenuto dei procedimenti e qui le sor­prese possono essere all’or­dine del giorno: sulla base delle sentenze rese, la for­mula Figc dovrebbe garan­tire il contraddittorio sui fat­ti del 2006 e ad allora cri­stallizzati? I legali di Girau­do, Galasso, Krog, Scoca ­per esempio sono convinti di no e per questo hanno spin­to per arrivare a questo tipo di procedimento, con dibat­timento in aula.
Alvaro Moretti
Guido Vaciago

Ulteriore dimostrazione di quanto la FIGC ed i suoi apparati giuridici siano terra di nessuno, senza regole nè obblighi di sorta.
Se vogliono ci mettono quindici giorni a mandare una squadra in B distruggendone la storia e sempre se vogliono allo scadere del quinto anno ancora non hanno mosso un passo circa tutto quello che di nuovo è emerso.
Ora iniziano l'iter che in teoria dovrebbe portare alla radiazione di Moggi & Co., proprio mentre i cinque anni di squalifica stanno per scadere. In teoria...
Sì perchè oramai non esiste un motivo che è uno per poter radiare Moggi. E' uscito tutto quello che poteva uscire, si sono messi in mano a gente esperta come Narducci & Co. ma al massimo sono riusciti a chiedere un paio di ricusazioni per il giudice Casoria...
Nel frattempo la sentenza d'appello del processo GEA ha sancito l'inesistenza della associazione a delinquere.
Al momento (ma la cosa è ormai evidente da mesi...) tutto ciò che avevano combinato nel 2006 è stato dimostrato sia stato basato sul nulla.
Ed ora è stato presentato il conto. Ecco perché la FIGC è nel panico. Ecco perché ci si è affidati ai Pubbli Mi.steri perché si inventassero qualcosa pur di scamparla...
E pensare che se la Juve avesse voluto, con tutto quello che è successo, adesso staremmo un bel pezzo avanti, sia come rivalsa (sportiva, economica, giudiziaria...) sia come consapevolezza della gente.
Se la Juve si fosse mossa approfittando di ogni punto a favore delle difese a quest'ora, forse, saremmo stati in dirittura d'arrivo... 

venerdì 15 aprile 2011

Dio li fa...

Da pochi giorni è morto un operaio della SARAS. L'ennesimo.
Le polemiche sulla scarsa sicurezza hanno portato ad un giorno di sciopero e la tensione è altissima. A Sarroch...
Come già successo altre volte per il resto del paese sembra già tutto dimenticato, sono bastati un paio di giorni e il potere dei Moratti sui media ha nuovamente riportato il silenzio.
Poi, oggi, arrivano le parole di Mourinho (per il ringraziamento ai suoi giocatori ha definito Moratti "incredibile") a ricordarci che proprio in questi anni, mentre dentimarci accumulava milioni su milioni per poi spenderli in acquisti nel supermercato del calcio, a Sarroch le misure di sicurezza per gli operai erano sempre più precarie.
Ce lo ha detto Giorgio Meletti nel suo libro "Nel paese dei Moratti".
Perciò, caro Mourinho, pensi prima di parlare.
Moratti ha dell'incredibile, è vero, ma per come lo intendo io, la fine che si meriterebbe è proprio quella da lei mimata in questa foto.
Vergogna.

martedì 12 aprile 2011

Ultim'ora

Cagliari, operaio muore intossicato
nella raffineria dei Moratti

CAGLIARI - È morto poco prima dell’alba Pierpaolo Pulvirenti, trentenne siciliano, uno dei tre operai rimasti feriti ieri sera in un incidente sul lavoro nella raffineria della Saras a Sarroch, impianto della famiglia Moratti. Subito soccorso, dopo esser stato investito da idrogeno solforato mentre effettuava alcuni lavori, ha accusato oltre all’intossicazione anche un arresto cardiaco, ma era stato rianimato ricoverato nel Reparto di Rianimazione dell’ospedale SS. Trinità di Cagliari dove, però, è deceduto.

Pulvirenti era stato trasferito nel reparto di rianimazione dopo essere stato rianimato sul posto dai medici del 118. Nelle stesse ore alcuni colleghi di lavoro della vittima sono stati ascoltati dai carabinieri in ospedale. Il giovane stava lavorando con un collega, corregionale e coetaneo, in un impianto per effettuare lavori di pulizia della sostanza tossica contenuta: l’esalazioni li avrebbero storditi e resi incoscienti. Un terzo collega, precipitatosi in loro soccorso, è scivolato dalle scale dell’impianto ed è caduto a terra procurandosi diversi traumi. Entrambi i colleghi dell’operaio morto erano stati ricoverati in altri ospedali del capoluogo sardo. Le indagini sulla dinamica dell’incidente e sugli eventuali responsabili sono condotte dai carabinieri della compagnia di Cagliari.

Il Messaggero.it

Qui il calcio non c'entra, se non di riflesso.
E' proprio il sistema che non va. Non è possibile spendere dieci, cento volte di più per dei giocatori di calcio rispetto ai sistemi di sicurezza e risparmiare sulla pelle dei lavoratori.
E questo vale per TUTTI i nostri "manager"...
Vergogna!

Il delitto perfetto

Se la notizia trapelata dal tribunale di Napoli dovesse essere confermata (http://www.ju29ro.com/news/3006-il-trasferimento-della-casoria-e-la-morte-del-processo-di-calciopoli.html ), ci troveremmo di fronte al fatidico "Delitto perfetto", perché resterebbero ben poche possibilità che la Giustizia trionfi davvero.
Io sinceramente non ho più parole. Dopo mesi e mesi di sgambetti, depistaggi, tentativi più o meno grossolani di far saltare tutto, siamo arrivati alle ultime mosse.
Trasferire la Casoria significherebbe far saltare il processo di Napoli, ormai giunto al traguardo.
A quel punto tutta l'attenzione si sposterebbe sul secondo grado del processo abbreviato per Giraudo, dove avrebbero in mano ottime carte per reiterare la condanna, dal momento che tutto ciò che è uscito da Napoli potrebbe essere rifiutato (almeno in gran parte).
Forse ce l'hanno fatta. Forse hanno ucciso la Verità e la Giustizia.
Complimenti ai vari Narducci, Beatrice, Lepore, Alemi, eccetera e bravi anche ai signori giornalisti per la loro onestà intellettuale, sempre alla ricerca della verità, non importa se imposta dal padrone, l'importante è che la ritengano tale.
Questo paese è davvero un crogiuolo di falsità, meschinità e corruzione.
Ecco perché pullulano e trionfano personaggi quali quelli citati poco sopra.
Se Farsopoli salterà, sarà sancita la loro vittoria.
Roba da diventare apolide!

sabato 9 aprile 2011

Onore ad un Grande Giudice e ad una persona onesta!


http://www.youtube.com/watch?v=p6bvai_jb-8


Vergognoso che un giudice di tale livello e di tale onestà venga umiliata in questo modo.
Doversi discolpare solo perché onesta e non corruttibile!
Quando parla di Cutolo e di Semerari è da lacrime!
Ce ne fossero di giudici così!

venerdì 8 aprile 2011

Addio sogni di gloria...

E chi se lo aspettava?
Giovedì 8 aprile si è tenuta la riunione del CSM per decidere circa il procedimento disciplinare aperto nei confronti del giudice Teresa Casoria.
Dubito che qualcuno si aspettasse da questo evento ciò che ne è sortito.
Chi si aspettava un nulla di fatto, chi un richiamo, chi la censura, ma nessuno, credo, si sarebbe aspettato che il giudice napoletano dicesse alla fine ciò che ha detto, scoperchiando un pentolone maleodorante e altamente nocivo.
La Casoria è stata censurata. Questa è la decisione del CSM, perché secondo loro, è stata un po’ troppo colorita nelle sue espressioni, rivolgendosi ad alcuni colleghi.
Era già sembrato strano che a tale sciocchezza, perché in fondo di ciò si tratta, fosse stata data una così ampia diffusione “esterna”, nel senso che solitamente tali frizioni sul posto di lavoro (ancor di più se si tratta di un tribunale) vengono risolte tra quattro mura, tra Presidente del Tribunale e interessati alla vicenda.
Tradotto: i panni sporchi si lavano in casa.
Invece questa faccenda ha fin da subito assunto un rilievo quanto meno sospetto, sia perché coinvolgeva i due PM di Calciopoli (con tutto il loro bagaglio di tentativi falliti di “far fuori” la Casoria), sia perché mediaticamente si è cominciato a lavorare sulla immagine della giudice napoletana, dipingendola come una mezza pazza, usa a strapazzare colleghi e sottoposti, senza alcun rispetto.
Adesso questa censura dovrebbe, in teoria, non pesare sulla domanda di ricusazione pendente che verrà discussa e decisa il 20 maggio. In teoria…
Sì perché se da un lato le dichiarazioni della Casoria hanno scoperchiato il marcio, dall’altro potrebbero essere il sigillo sul fatto che non sia più lei e presiedere il procedimento su Calciopoli.
Le sue dichiarazioni (riportate da vari giornali e a quelle io mi riferisco) sono a mio avviso devastanti, durissime, gravissime!
Le parole della Casoria sono quelle che ogni italiano che ha a cuore il problema Giustizia vorrebbe sentir dire:Ho sostenuto l'accusa in processi importantissimi, non avevo alcun interesse in questo processo, il calcio non lo conosco, non tifo per nessuno quindi fare il processo era il mio dovere. Ci si astiene se c'è motivo di farlo perché svolgere i processi è un dovere. Due sentenze della corte d'appello sulle precedenti ricusazioni hanno ribadito che era un dovere andare avanti”.
Tradotto: un funzionario dello Stato che vuole fare il suo dovere.
Ma fin dall’inizio hanno cercato di mettere i bastoni fra le ruote: “La procura di Napoli ha chiesto al presidente del tribunale di fare qualcosa per farmi astenere, la Pandolfi ha reiterato questo invito ma io non avevo nessun motivo per non fare il processo Calciopoli”.
Una richiesta di ricusazione  se la era beccata perché aveva rifiutato le parti civili (c’erano persino singoli tifosi che si erano costituiti tali) e lo aveva fatto esclusivamente per permettere che il processo si tenesse!
Se non avesse preso quella decisione il processo di Calciopoli non sarebbe mai finito.
Ma la cosa inquietante è che fin dall’inizio ha subito pressioni per farsi da parte, proprio perché intenzionata semplicemente a fare il suo dovere: “La procura di Napoli ha chiesto al presidente del tribunale di fare qualcosa per farmi astenere, la Pandolfi ha reiterato questo invito ma io non avevo nessun motivo per non fare il processo Calciopoli”. E’ bene ripeterlo.
Chiaro? Fin dall’inizio anche uno dei giudici a latere “premeva” perché mollasse il tutto!
E’ ora chiaro come i PM abbiano impostato fin dall’inizio la loro strategia: cerchiamo di mandare tutto a puttane ammettendo tutte le parti civili, anche i singoli tifosi, in modo che il processo non potrà mai finire.
Ma la Casoria si è messa di mezzo e il processo è iniziato, dimostrando la totale assenza di prove contro gli imputati.
Allora sono iniziati i dissidi interni, le pressioni nei confronti del giudice Casoria che legittimamente ha ritenuto di proseguire.
Ma tutto quello che a noi assidui spettatori delle udienze di Napoli ci sembrava “puzzare” un pochino e che ci chiedevamo (e ci chiediamo…) come fosse possibile che nessuno lo notasse, la Casoria l’ha notato, eccome!
“Devo notare come è stato strumentalizzato in tutti i modi questo procedimento. Il pm Beatrice addirittura si era lamentato perché facevo cominciare il processo troppo in fretta. Quando vennero rigettate le richieste per le parti civili si rischiava la paralisi di Calciopoli perché il pericolo era di avere in udienza come parte civile ogni singolo tifoso di calcio. Invece siamo arrivati alla fine del dibattimento. Piuttosto - ribatte la Casoria - vedo i pm renitenti a fare la requisitoria. Hanno chiesto indagini supplementari e avuto un teste che...»
Li aveva “sgamati” come si dice a Roma! Li aveva capiti fin troppo bene i “Pubblici Misteri”…
Renitenti a fare la requisitoria, e poi quell’accenno finale al test poco attendibile …
Allora non era il tifo che ci accecava. Che i “Pubblici Misteri” si stessero comportando male (per usare un eufemismo) non era una nostra illusione!
Ma il peggio deve ancora venire.
Sì perché tutto questo potrebbe essere stato un piano diabolico dei PM, consci di non avere nulla in mano, per far saltare il banco.
La cosa grave, gravissima, è che i PM sono in buona compagnia, sia perché i due giudici a latere (ricordiamoceli bene questi nomi, questi esempi di virtù professionale…) Francesca Pandolfi e Maria Pia Gualtieri hanno fin da subito sposato le volontà dei PM, sia perché qualcuno ancora più in alto si è dato da fare!
“La Casoria ha riferito i contenuti di una lettera indirizzata dal capo della Procura Giandomenico Lepore al presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi, nella quale, ha affermato, "lo scrive in maniera edulcorata ma il senso è quello", il Procuratore avrebbe lasciato intendere: "Vedi che devi fare per farla astenere". Pressione che hanno portato il presidente Alemi, secondo il magistrato 'incolpato' nel procedimento disciplinare, a chiederle una "dichiarazione scritta di non astensione che non esiste nei codici" ma che lei ha comunque fatto "per cortesia istituzionale nei confronti del capo dell'ufficio" (Virgilio notizie).
Sì, avete letto bene: il capo della Procura Giandomenico Lepore ha scritto al Presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi, facendo pressione affinché la Casoria lasciasse lo scranno da Giudice nel procedimento su Calciopoli!
Di una gravità inaudita!
Si fosse trattato di un giudice corrotto e disonesto, l’avremmo pure capito.
Ma qui si tratta di un signor giudice!
''Dicono l'indipendenza della magistratura. Non possiamo più parlare! C'è solo l'indipendenza dei pubblici ministeri. Il procuratore della Repubblica tiene sotto lo schiaffo il presidente del tribunale'', alludendo a lettere riservate tra Giandomenico Lepore e Carlo Alemi nelle quali si diceva: ''Vedi che devi fare per farla astenere''. La Casoria ha ricordato anche i suoi precedenti: "Io ho fatto processi importantissimi. Cutolo è rimasto in galera da quando l'ho accusato. Aldo Semerari minacciava. Mi dicevano 'i servizi segreti ti tagliano la testa se non dici che Cutolo è pazzo''' (Ju29ro).
La Casoria ha sconfitto la Mafia, ha rischiato la vita per ottemperare al proprio dovere e adesso l’hanno umiliata con un procedimento disciplinare assurdo, teso esclusivamente a toglierla di mezzo dal processo Calciopoli, per far posto ad un altro … “più gradito”.
Temo (e spero…) di essere eccessivo, ma a mio parere la vicenda di oggi è destinata a lasciare grossi segni sul prosieguo di Farsopoli, purtroppo negativi.
Il “nemico” si è dimostrato molto forte, con molti amici in alto e nei posti giusti.
E se qualcuno di Voi avesse avuto modo di leggere “Nel paese dei Moratti” di Giorgio Meletti, capirebbe benissimo cosa intendo ed il motivo per cui il futuro di questa vicenda non appare certo roseo.
Altro che la Mafia …
Il timore è che questa reazione d’orgoglio della Casoria suoni come una resa. E’ come se dicesse: “me ne devo andare? Bene, allora vi porto tutti con me”!
In un paese normale andrebbe pure bene, perché il pentolone scoperchiato lascerebbe libere e visibili le putride esalazioni.
Ma qui siamo in ItaGlia ed estendendo il concetto di Giorgio Meletti dalla Sardegna all’intera nazione, si potrebbe dire “Nel paese dei Moratti”.

Marco Milani (Grimoaldo)

C'è da aver paura...

Questa la situazione all'uscita dal CSM, 8 aprile 2011 (tratto da ju29ro):

"La Casoria si difende e attacca - Si è tenuta stamattina davanti alla Commissione Disciplinare del Csm l'udienza sul procedimento disciplinare nei confronti del giudice Teresa Casoria, difesa dal fratello, anche lui presidente di una sezione del tribunale napoletano. La Procura Generale, ovvero l'accusa in questo caso davanti al CSM, ha chiesto il provvedimento della censura. Ricordiamo che sono stati testimoni i due pm Narducci e Capuano e quattro giudici del tribunale di Napoli: Rosella Catena, Gaetano Di Giuro, Francesca Pandolfi e Maria Pia Gualtieri. Secondo quanto riporta Alvaro Moretti su Tuttosport a fine udienza la Casoria ha rilasciato delle dichiarazioni con le quali ha difeso il suo lavoro, ma anche lasciando trasparire delle precise accuse: "La procura di Napoli ha chiesto al presidente del tribunale di fare qualcosa per farmi astenere, la Pandolfi ha reiterato questo invito ma io non avevo nessun motivo per non fare il processo Calciopoli. Ho sostenuto l'accusa in processi importantissimi, non avevo alcun interesse in questo processo, il calcio non lo conosco, non tifo per nessuno quindi fare il processo era il mio dovere. Ci si astiene se c'è motivo di farlo perché svolgere i processi è un dovere. Due sentenze della corte d'appello sulle precedenti ricusazioni hanno ribadito che era un dovere andare avanti. Devo notare come è stato strumentalizzato in tutti i modi questo procedimento. Il pm Beatrice addirittura si era lamentato perchè facevo cominciare il processo troppo in fretta. Quando vennero rigettate le richieste per le parti civili si rischiava la paralisi di Calciopoli perchè il pericolo era di avere in udienza come parte civile ogni singolo tifoso di calcio. Invece siamo arrivati alla fine del dibattimento. Piuttosto, vedo i pm renitenti a fare la requisitoria. Hanno chiesto indagini supplementari e avuto un teste che...". Sempre secondo Moretti il riferimento è a Nucini e lo stesso pm Capuano pare abbia ammesso che su questo il giudice Casoria ha ragione. Secondo quanto riporta l'ANSA in un altro passaggio la Casoria ha osservato: ''Dicono l'indipendenza della magistratura. Non possiamo più parlare! C'è solo l'indipendenza dei pubblici ministeri. Il procuratore della Repubblica tiene sotto lo schiaffo il presidente del tribunale'', alludendo a lettere riservate tra Giandomenico Lepore e Carlo Alemi nelle quali si diceva: ''Vedi che devi fare per farla astenere''. La Casoria ha ricordato anche i suoi precedenti: "Io ho fatto processi importantissimi. Cutolo è rimasto in galera da quando l'ho accusato. Aldo Semerari minacciava. Mi dicevano 'i servizi segreti ti tagliano la testa se non dici che Cutolo è pazzo'''.
Attendiamo la decisione della Commissione Disciplinare, riunita in camera di consiglio, ma ricordiamo che un'eventuale censura potrebbe non influire automaticamente sulla seconda ricusazione presentata dai pm Narducci e Capuano"

E questa la sentenza:

Casoria Censurata - Il Csm ha deciso di adottare la misura della censura del giudice Teresa Casoria per il linguaggio scurrile utilizzato con i propri colleghi, ma l'ha assolta dalle accuse più gravi. Come abbiamo riferito la censura non è motivo che possa portare automaticamente all'accoglimento dell'istanza di ricusazione dei pm, ma la decisione della Corte d'Appello potrebbe risultare condizionata dal giudizio del Csm e, soprattutto, dalla palese ostilità manifestata dalle giudici a latere Pandolfi e Gualtieri.


Ma avete letto i passaggi prima sulla Pandolfi e poi quello su Lepore e Alemi? Ma ci rendiamo conto di cosa c'è sotto?
Hanno cercato di intimidirla affinché mollasse quel processo per  poi metterci qualcuno facilmente gestibile!
Un giudice serio, imparziale, di grande e onorata esperienza è riuscito a sconfiggere la mafia e viene "censurata" per Calciopoli!
Altro che mafia! Questi sono peggio!

giovedì 7 aprile 2011

Promemoria

La lettura di questo libro è assolutamente consigliata.
I Moratti hanno cercato in tutti i modi di impedire la diffusione di questo scritto (è loro abitudine soffocare col silenzio chi non la pensa come loro o addirittura chi si frappone tra loro e il guadagno).
L'ho letto e ho capito il perché.
Credevo che avessimo raggiunto il fondo, come razza umana intendo, invece ...
Un brevissimo brano:
"I Moratti mettono in vendita, collocandolo sul mercato borsistico, il 38 % del capitale Saras: 285 milioni di azioni a sei euro l'una, per un totale di un miliardo e 710 milioni di euro. (...)
I Moratti, titolari del 100% del capitale, ne hanno venduto una parte, mettendo nella propria tasca privata tutto il denaro incassato. Bisogna stare attenti a non semplificare. Il prezzo pagato di 1,7 miliardi di euro è più o meno equivalente al patrimonio induustrilae di Saras: farlo entrare nelle casse aziendali avrebbe significato, per dirla in modo grossolano, raddoppiare l'investimento e questo avrebbe implicato l'obbligo di raddoppiare tutto, sicuramente i profitti. Non è scontato che due imprenditori di seconda generazione conoscano la ricetta per crescere repentinamente nel difficile mercato petrolifero mondiale. La soluzione adottata è dunque a suo modo razionale. L'azienda resta com'è, e i Moratti vendono a terzi una parte delle azioni e con esse la quota di redditività che rappresentano. Un miliardo e 710 milioni di euro vanno in tasca ai Moratti: "Li terremo di scorta per il business di famiglia" dice Gianmarco" (...)

"Pagato ai Moratti l'ideale assegno collettivo da 1,7 miliardi di euro, gli investitori vedono subito che qualcosa non va. Il primo giorno di quotazione -il 18 maggio 2006 - il titolo perde il 12 % del valore. Continua per mesi a scivolare senza riprendersi, finchè qualcuno non si rivolge alla procura..." (...)

"In sostanza si ipotizza che il prezzo pagato, un miliardo e 710 milioni, sia stato gonfiato di 300-500 milioni. Sì, stiamo parlando - sia pure solo come ipotesi investigativa - di una truffa, che in borsa si chiama aggiotaggio, ma resta nella sostanza una truffa..."

Facile no? Portano a sei euro il titolo del quale detengono il 100 % delle azioni. Ne vendono il 38 % e sin dal giorno dopo il titolo crolla.
Le grandi agenzie mondiali di rating "reggono il gioco" (nel libro sono documentati nomi e cognomi!) e continuano a dire che il titolo risalirà, invece crolla sempre più. Risultato: hanno venduto del ferro spacciandolo per oro.
E i soldini raggranellati che fine hanno fatto? Nel business di famiglia dai colori ... nerazzurri.
Se ci aggiungiamo le plusvalenze fittizie, il decreto spalmadebiti, la vendita del brand, Farsopoli e tanto altro cosa ci ritroviamo?
Il Nuovo Calcio Moderno che oltre tutto ora è anche pulito perché i Ladroni sono stati cacciati!
Viva Moratti, viva l'ItaGlia!

Schalke 04 ops, pardon, 05

Foto tratta dal sito Ju29ro

Ora sì che la riconosco, questa è l'inter che tutti conosciamo!

martedì 5 aprile 2011

Scendiamo in piazza!

La vittoria contro la Roma, sebbene mi abbia fatto piacere (per un romano juventino è questo il vero derby), mi ha anche spaventato un poco.
Sì perché se l’animo umano è volubile, quello dei tifosi di calcio lo è ancor di più.
Vuoi vedere, mi sono detto ancora una volta,  che qualche buon risultato e i primi acquisti estivi riusciranno nell’intento di deviare l’attenzione delle masse bianconere da Farsopoli al calcio giocato, quel “Nuovo Calcio” basato su nuove regole e nuove attitudini?
Che Iddio ce ne scampi.
Ma allora, cosa si può fare?
La risposta credo di averla trovata, di certo non è nulla di originale (in tanti la reclamano da tempo), ma ciò non significa che sia da scartare o da sottovalutare.
Secondo me questo sarebbe il momento adatto per cominciare ad organizzare una manifestazione dei tifosi juventini di proporzioni bibliche.
Badate bene: cominciare ad organizzare, quindi porre le basi per farla e non scendere in piazza ora.
Se ci pensate bene è l’ultima e unica arma nelle nostre mani.
La Juventus in quanto società non ci da certezze: è del tutto nelle mani della Exor che non ha nessuna intenzione di muoversi oppure la figura di Andrea Agnelli prelude ad un qualche cambiamento di assetto industriale per cui si intravede una luce di speranza?
E’ il quesito del secolo al quale sarà data risposta entro pochi mesi. Ma tra pochi mesi, in caso di esito negativo della vicenda, sarebbe irrimediabilmente troppo tardi.
Ci possiamo affidare alla Giustizia ordinaria, nella certezza che il nostro ordinamento sia in grado di  risolvere qualunque questione pendente?
Qui ci starebbe bene come risposta il pernacchione di Totò nel film “I due colonnelli”.
Rimane sempre la giustizia sportiva. Loro sì che vorranno rimediare al disastro del 2006…
Altra pernacchia.
Cosa rimane? La stampa? Ecco che i bollori rivoluzionari della mia gioventù riaffiorano dopo anni…
Come vedete, non esistono altre soluzioni.
Ma le cose vanno fatte bene, anche perché un flop danneggerebbe non poco la nostra causa.
Innanzi tutto necessita una organizzazione ben precisa, senza la quale il risultato sarebbe il fallimento e per organizzazione ben precisa intendo una cabina di regia alla quale delegare la gestione di tutto quanto.
Ma chi potrebbe fare ciò? Non ho dubbi nel rispondere: uno o più siti web che combattono sul campo da anni o magari una troika composta da loro rappresentanti.
Quindi TIFOSIBIANCONERI, JU29RO, GIULEMANIDALLAJUVE, principalmente.
Anche perché lo zoccolo duro degli juventini è quello che naviga e vive quotidianamente sul web e che piuttosto che vedere impunita Farsopoli sarebbe disposto a molto.
Quindi organizzazione gestita dai siti.
Fin da adesso sarebbe indispensabile fissare se non una data, un periodo entro il quale fare la manifestazione.
Ciò perché si darebbe modo a tanti juventini di cominciare ad organizzarsi.
Secondo me sarebbe bene farla agli inizi di giugno, in modo da farla coincidere con la fine del processo di Napoli (e in quel periodo grosso modo avranno già arringato i Pm e ci saranno state le risposte delle difese, senza contare che la Casoria potrebbe essere appena stata ricusata…).
Comunque sia, fondamentale sarebbe individuare il periodo fin d’ora.
Immediatamente i siti organizzatori dovrebbero cominciare a contattare tutti i club Juve d’Italia e esteri, annunciando la manifestazione, chiedendo la massima adesione.
Sicuramente ci saranno club che non avranno voglia di muoversi, ma ce ne saranno altri che organizzeranno spostamenti in pullman.
Anche sul WEB la pubblicità della manifestazione dovrebbe divenire ossessionante, in modo da coinvolgere più gente possibile, in modo che anche i più restii cambino idea.
Parallelamente si potrebbe cominciare a raccogliere le adesioni rendendole note, in modo che ci si cominci a rendere conto del numero che andrà sempre più crescendo.
Non sarebbe sbagliato creare una sorta di piccolo modulo che ogni aderente dovrebbe riempire nel quale ognuno si impegna a partecipare alla manifestazione ma non solo, si impegna a diffondere con ogni mezzo la notizia del raduno (sul WEB, sul luogo di lavoro, tra gli amici, eccetera).
A quel punto la palla passerebbe a noi tifosi. Ognuno di noi dovrebbe cominciare a reclutare tutti i conoscenti juventini, formando gruppi il più folti possibile.
Se ci pensiamo, ognuno di noi anche in questo momento potrebbe racimolare cinque, dieci, venti nomi da contattare per organizzare il gruppo.
Una mobilitazione del genere porterebbe in piazza migliaia di juventini!
Mobilitazione pacifica naturalmente.
Ma dove andrebbe fatta la manifestazione?
La risposta più semplice è Roma, ma non perché io viva da queste parti (LOL).
E’ equidistante da nord e sud.
Ci sono le sedi della FIGC e del Governo, ma anche del CONI.
Io sono convinto che quando migliaia di juventini saranno scesi in piazza, la cosa non potrà passare inosservata.
Nonostante la congiura del silenzio i media saranno costretti ad ascoltarci e lì sarà il momento per i nostri rappresentanti di farsi sentire.
Ma sarà anche il momento di diffondere il nostro materiale, in modo che tutti coloro che ignorano ciò che è realmente accaduto possano avere tra le mani la giusta informazione.
Potremmo presentare e distribuire una sorta di mini riassunto su dvd di cosa è stata Farsopoli e col materiale già esistente non ci vorrebbe molto a prepararlo.
Tanti striscioni, in modo da far nascere negli ignoranti la curiosità su cosa sia veramente successo.
Il messaggio di tale manifestazione non sarebbe rivolto solamente alla FIGC, a Palazzi, e ai nemici di sempre.
Il messaggio sarebbe anche e soprattutto per la Juve, perché a quel punto si renderebbero conto che non siamo milioni di burattini da poter gestire semplicemente con un acquisto eclatante, ma  che siamo incazzati neri, disposti a tutto pur di avere indietro il nostro onore.
Tutto ciò però sarà possibile solo cominciando a muoversi fin d’ora.
Organizzarsi ora per scendere in piazza a giugno.
Questo pezzo è più che altro un appello. Un appello ai siti che lottano da anni assieme a tutti noi.
Prendete in mano la situazione, organizzate e noi scenderemo in piazza.
Se non vogliono darci giustizia, andiamocela a riprendere.

Marco Milani (Grimoaldo)

venerdì 1 aprile 2011

Quarto potere

Spesso  si parla di potere dei media, di disinformazione, del terribile quarto potere, al quale il grande Orson Welles dedicò un film.
Proprio nel giorno dell’incontro tra Moratti e Palazzi si è avuto il più classico degli esempi in questo senso: l’articolo del direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti.
Dopo i primi istanti di stupore nel leggere tali e tante inesattezze ho deciso di analizzare frase dopo frase ciò che ha scritto il giornalista, lo stesso che tempo addietro confessò durante un convegno su Facchetti, l’attività svolta dal suo giornale ovvero “orientare l’opinione pubblica”.
Questa introduzione è importantissima perché, se mai ce ne fosse bisogno, sancisce la totale consapevolezza e volontà da parte di quest’uomo nel mostrare una realtà che realtà non è.
L’articolo inizia sottolineando il troppo tempo passato da quando la Juve presentò l’esposto per la revoca dello scudetto ad oggi e attribuisce all’esposto stesso  la “colpa” che ne sia scaturito un can can stucchevole. Burocrazia, nuove intercettazioni, eccetera hanno dilungato ulteriormente i tempi.
A questo punto una prima “finezza” balza subito all’occhio. La “finezza” più che altro è un messaggio subdolo: lo stucchevole tira e molla dipende dall’esposto di Andrea Agnelli.
Sbagliato anzi, falso.
Tornare sul caso era ed è dovuto, non è un qualcosa in atto per i piagnistei degli juventini (piagnistei che non ci sono stati, la nostra è una sana e turgida incazzatura).
Un commissario che si ritrova in mano le prove di un omicidio irrisolto non aspetta che qualcuno inoltri formale denuncia, procede.
Ho fatto l’esempio di un commissario, ma potrebbe trattarsi anche di un PM…
Ma torniamo all’articolo.
E' evidente che la procura federale ha fatto di tutto, cioè poco o niente, per attendere la sentenza del procedimento penale contro Moggi, Bergamo, Pairetto e De Santis, benché non c'entri nulla con la materia del contendere.”
Continua a dare un colpettino al cerchio (il troppo tempo perso) per poi darne uno bello grosso alla botte e cioè ribadire che non c’è relazione tra giustizia sportiva e quella ordinaria.
Ancora una volta c’è una inesattezza. Anzi, una falsità.
Perché se è vero (verissimo) che i due ordinamenti sono autonomi è altrettanto vero che quello ordinario è gerarchicamente superiore e quindi può, eccome se può, portare alla modifica di decisioni già prese dalla giustizia sportiva.
Non solo: la giustizia ordinaria non l’abbiamo mica cercata noi. Sulla giustizia ordinaria non ci abbiamo mica speculato noi.
Chi ha scritto titoloni a articoloni sul processo doping, su quello GEA, su Calciopoli contribuendo alle indagini dell’Auricchio team?
E’ un gioco cercato e voluto dagli antijuventini, Gazzetta in testa. Ed ora che gli si sta rivoltando contro che fanno? Rimarcano la differenza tra i due ordinamenti?
Sfortuna vuole che il dibattimento sia virtualmente incagliato in uno scontro tra il giudice Teresa Casoria, titolare di un mitico "mi avete abboffato le palle!", e i pm che ne chiedono la ricusazione”.
Sfortuna vuole? Ma quale sfortuna! Vuole farla passare come un colpo del fato? A richiedere la ricusazione sono stati i due PM, adducendo motivi assurdi, futili e non inerenti strettamente al processo. Quale sfortuna? Si vuole mandare tutto  a puttane!
Man mano che va avanti Monti abbandona i buffetti dati all’inizio e riprende in mano la clava.
La giustizia sportiva non è quella ordinaria: ha finalità e codici diversi perché differenti sono i reati. Ciò che per un magistrato sportivo è prova di colpevolezza in una frode calcistica (per esempio, le tessere svizzere distribuite da Moggi) può non esserlo per il giudice penale che persegue una possibile associazione a delinquere. Inoltre, per sua natura, la giustizia sportiva deve, o dovrebbe, essere molto veloce.”
Accosta un concetto astratto, per quanto giusto (la differenza dei due ordinamenti) al caso in questione, a Calciopoli e punta nuovamente su uno dei cavalli di battaglia dei forcaioli antijuventini, le schede svizzere.
Esempio classico e palese di disinformazione!
Le schede svizzere non sono entrate nel giudizio della CAF che spedì la Juve in B. Monti lo sa bene ma continua a scrivere il contrario, complimenti.
Non esiste una scheda svizzera data da Moggi ad un arbitro allora in attività.
Le schede erano e sono intercettabilissime. Non si racconti più la balla del contrario.
E tutto ciò non sono mie opinioni, sono conclusioni messe agli atti del processo di Napoli.
Dal momento che non una prova sia stata messa agli atti collegabile all’uso illecito delle schede svizzere di Moggi, devono essere valutate alla stessa stregua le schede svizzere acquistate dallo stesso De Cillis da parte di Branca e del fratello di Moratti.
Se è illecito averle solo comprate (dal momento che non è stato provato alcun utilizzo illecito), allora sono colpevoli anche loro. Magari loro le avevano date proprio agli arbitri, per esempio a Nucini…
Per quanto riguarda la associazione a delinquere Monti ancora una volta fa lo gnorri.
Tutto è nato da lì: processo GEA, Moggi visto come boss a capo di una banda, Calciopoli, processo di Napoli. Tutto è nato da lì!
Perché il sig.Monti non dice che la associazione a delinquere non è mai esistita come anche la sentenza di appello del processo GEA ha sancito?
Perché non ammette che la colonna portante di tutto questo baraccone che è Calciopoli è crollata?
Prosegue.
Altra lisciatina agli juventini dicendo del malumore bianconero per il ritardo (questo è il massimo che sa riconoscere agli juventini) nelle decisioni e poi riparte con altri abili trucchetti. Vediamoli.
Solo così questo ennesimo, e fondamentale, capitolo dello scandalo non finirà in burla. Lo si deve alla Juve e ai suoi tifosi, ma anche all'Inter e all'intero sport italiano”, riferendosi al fatto di voler far finire il campionato da parte della FIGC.
Solo così? Eh no caro mio, non finirà “solo così”, prendendo la decisione della revoca a maggio anziché a giugno! Non finirà affatto così.
Una volta sancita la colpevolezza dell’Inter e dei suoi dirigenti, di conseguenza una volta sancita la frettolosa e ingiusta voglia della FIGC di allora di punire la Juve e solo la Juve, comincerà un altro capitolo.
E parallelamente bisognerà capire come sono state condotte le “indagini” di Auricchio & Co., chi le ha guidate e commissionate.
Altro che finirla lì.
Cosa si deve all’Inter? Questa squadra ancora viene trattata come un collegio di verginelle, come se nulla fosse uscito allo scoperto, come se tutte le prove raccolte siano frutto della nostra fantasia e non realtà.
Monti parla davvero come la gran massa di tifosi interisti, che non accettano contraddittorio urlando di Paparesta chiuso negli spogliatoi, parlando di toni diversi e della gravità delle telefonate di Moggi rispetto a quelle di Facchetti. Leggende metropolitane assurte oramai a dogma sacro.
All’Inter si deve la giusta punizione. Null’altro.
Nel seguito Monti accenna alle prove saltate fuori a Napoli (mai una volta che si sia chiesto come mai siano “saltate fuori” dietro salato compenso e non fossero pubbliche nel 2006…) e cita virgolettando una frase guarda caso proprio dell’avvocato Briamonte (della Juve) e non di un Prioreschi, un Trofino, un Gallinelli o una Morescanti.
Il virgolettato è: “che sono della medesima natura e qualità” riferendosi agli atti poco limpidi commessi da Juve e Inter.
Sbagliato anzi, falso!
Non esiste una telefonata tra Moggi e arbitri (vero illecito) mentre ve ne sono tra questi e Facchetti.
Moggi al massimo ha confrontato la sua griglia con quella di Bergamo, una sola volta, niente di più.
Facchetti suggeriva come taroccare il sorteggio affinché uscisse l’arbitro a lui gradito.
Chiedeva all’arbitro che avrebbe arbitrato l’Inter la sera dopo, di far crescere lo score da quattro a cinque vittorie. Eccetera.
Non diciamo balle, ma quale medesima natura e qualità?
Ovviamente, questa ricostruzione di Calciopoli basata su un "così facevan tutti" che mette sullo stesso piano la triade e Facchetti (il quale, oltre a tutto, non può più difendersi) manda su tutte le furie Moratti e lo spinge a definire "doverosa ma ridicola" la convocazione di oggi. Abbiamo scritto e ripetiamo che il presidente commette un errore. Non c'è nulla di assurdo o di ironico nell'esigenza di andare sino in fondo adesso che tutte le carte sono sul tavolo. Semmai c'è un'occasione in più per la società nerazzurra, che finora è parte lesa, di comprovare la propria diversità e limpidezza”.
Il festival della disinformazione.
Nessuno di noi ha mai chiesto di applicare il “così fan tutti”, mai.
Fin dal primo giorno abbiamo chiesto che venissero esaminati e giudicati comportamenti uno per uno e valutati a seconda della loro gravità.
Il “così fan tutti” è un’altra leggenda creata e diffusa volutamente per far passare gli juventini per dei novelli Sansone.
Non abbiamo nessuna voglia di morire con tutti i filistei, noi!
Inter e Milan soprattutto hanno fatto molto peggio della Juve! E noi si sta chiedendo di giudicarli, mica altro. Finora l’hanno scampata. O si vuole negare anche questo?
Si vuole negare che l’Inter si accaparrò i transfughi della Juve per quattro soldi e ha goduto della situazione venutasi a creare?
E il Milan? “Copelli nostro uomo” detto da Meani? Galliani che si vanta di aver posticipato la giornata di calcio per via della morte del papa solo per poter recuperare gli infortunati?
Il Milan fu penalizzato è vero, ma fu un buffetto, nulla di più.
E poi via con la toccatina al cuore: Facchetti che non può più difendersi. Ignobile, semplicemente ignobile.
Credo Rivera, tempo addietro, di fronte a questa stessa idiozia rispose che se è per questo anche Hitler non può più difendersi…
E cosa sarebbe questo interrogatorio di Palazzi? Una occasione in più per dimostrare la propria diversità e limpidezza? Ecco da dove si nutrono i ciechi tifosi interisti.
Con tutto quello che è uscito fuori ancora si parla di limpidezza e diversità?
Le prove della colpevolezza le avete sotto gli occhi, nelle orecchie e ancora dite di aspettare chissà che prima di ritenerle tali?
Neanche di fronte alla evidenza si riconosce la verità e il giornale diretto da Monti gioca proprio su questo.
Esemplare prova di onestà e correttezza…
L’articolo finisce (grazie a Dio) con una manciata di odio gettata là, giusto per preparare gli animi: comunque andrà una delle due parti si sentirà gabbata.
No caro Monti, noi ci sentiamo così (per non dire di peggio) dal 2006, esattamente dal maggio 2006.
Riassumo le poche idee che mi sono fatto da cronista arrivato con ritardo sul luogo del delitto (nel 2006 non mi occupavo di calcio). Il processo di Napoli ha aggiunto qualcosa alle nostre conoscenze: un bel po' di intercettazioni che la sgangherata inchiesta Auricchio non aveva ritenuto rilevanti. Ma non ha tolto nulla alla gravità dei comportamenti contestati agli imputati. Onestamente non credo che la condotta di Moggi e compagni, già definitivamente condannata in sede sportiva, abbia la stessa natura e qualità dei goffi interventi di Facchetti. Ma certo, se quelle telefonate fossero state agli atti nel 2006, avrebbero suggerito ben altra prudenza nell'assegnazione del titolo. Con ogni probabilità, questo pasticciaccio avrebbe avuto l'esito suggerito dalla previdente intelligenza di Candido Cannavò (con Moggi aveva incrociato le lame fin dal 1998): lo scudetto 2005-2006 non andava assegnato, punto e basta. Semmai potremmo appenderlo all'entrata della Federcalcio come memento di uno scandalo che non deve ripetersi. So che tutto questo non accontenterà gli ultras delle opposte fazioni. E francamente non mi importa. Ciò che importa alla Gazzetta è uscire, e presto, dalla rissa senza futuro che avvelena il calcio italiano”.
La sgangherata inchiesta di Auricchio? Ma come sgangherata? La Gazzetta ha partecipato attivamente a quelle indagini con il contributo di Galdi e Piccioni, indagini usate dalla giustizia sportiva (ma non erano cose diverse da non doversi mai intrecciare?) per decapitare la Juve e ora me le chiama sgangherate?
Un po’ tardi per scaricare Auricchio, ma ormai il suo l’ha fatto, vero?
Quale sarebbe la gravità dei comportamenti contestati agli imputati? Monti, ce lo vuole spiegare per favore? La sentenza CAF non rilevò alcun illecito, nessuna corruzione, nessuna alterazione dei sorteggi, tanto da doversi inventare l’illecito strutturato, mi spiega quali erano questi comportamenti?
Si parlò di contatti reiterati ed esclusivi coi designatori e solo dopo si è scoperto che coi designatori si poteva parlare e che i contatti della Juve erano tutt’altro che esclusivi!
Ma qui siamo ancora a livello di toni diversi…
Quelli di Facchetti erano goffi. Monti, parlare con un arbitro anche in maniera goffa è illecito. Lo sa questo?
Chiedere di truccare un sorteggio, anche se lo si fa con la lingua felpate alla Fantozzi, rimane sempre illecito, se ne rende conto? Io sono certo di sì, per questo ho parlato di disinformazione e non di superficialità.
C’è la citazione di Candido Cannavò, sul quale non mi pronuncio per evitare denunce da parte degli eredi e si conclude con l’auspicio della Gazzetta che tutto finisca e presto, slogan imposto dal Minculpop e che è molto in voga tra i sostenitori di un “nuovo calcio italiano”.
Andrea Monti: con questo articolo (chiedendo scusa a quelli veri) ha perfettamente illustrato cosa si intenda per quarto potere e, come disse lei, come si possa orientare l’opinione pubblica.
Complimenti.


Marco Milani (Grimoaldo)