FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

mercoledì 8 febbraio 2012

Le Motivazioni: ecco la ciliegina...



Ed ecco la ciliegina…

Con le motivazioni della sentenza di Napoli è stata posta la ciliegina sulla grande torta di Farsopoli.
Come nel gioco della Settimana Enigmistica vorrei usare un sinonimo di “torta” e definirlo un “pasticcio”.
E poi proseguo: “pasticcio” – “casino”.
“Casino” – “puttanaio”.
“Puttanaio” – “prostituzione”.
E mi basta, per cui mi fermo qui.
Avete letto le varie prime pagine dei giornali sul web, i commenti alla radio, i fondi delle grandi firme? Sky e Sport Mediaset hanno superato loro stessi!
Ovunque (tranne rarissimi casi) risaltavano in primo piano titoli e titoloni sulla colpevolezza di Moggi, a capo di una associazione a delinquere, il tutto gestito attraverso l’uso delle SIM svizzere.
Quello stesso Moggi a capo della stessa Gea che secondo un’altra assise giunta sino alla seconda istanza non ha associato a delinquere proprio con nessuno. Buffo no?
Ma cosa dice la motivazione? Vediamo:
 “incontri con i designatori fuori delle sedi istituzionali, che emergono dalle intercettazioni telefoniche in prossimità delle partite, il continuo e prolungato chiacchierare...che effettivamente può configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinale direzioni piuttosto che in altre”.
E poi ancora:
 “quelli che si ritengono gli elementi di prova della responsabilità di Moggi, utili a conferirgli la qualifica di capo dell’associazione”. Difatti, nelle 558 pagine di motivazione è indicato il “rapporto diffusamente amichevole degli arbitri con Moggi, che non perde valore indiziante solo perché dagli atti emerge il rapporto di altri arbitri non imputati e addirittura di taluno degli arbitri imputati, come De Santis, altrettanto amichevole con dirigenti sportivi curanti interessi diversi da quelli di Moggi, ad esempio Meani, ben potendo configurarsi l’esistenza dell’associazione”.
Capito? Qualche chiacchierata (come facevano tutti, dicono di saperlo anche  i giudici), il possesso delle SIM svizzere delle quali non si possiede neanche una intercettazione (sì, le stesse schede che acquistò anche Marco Branca dallo stesso De Cillis…) fanno supporre che, forse (sì perché il metodo Di Laroni era lacunoso ma da premiare…), si sia tentato di ammorbidire gli arbitri e i designatori. Badate: forse…
E poi c’è stata la sfuriata di Moggi al termine della partita Reggina-Juventus, scandalosamente arbitrata da Paparesta che rimase soggiogato da tanta ira e non scrisse nulla nel referto. Che crimine orrendo. Un dirigente che si incazza perché una terna arbitrale gli ha fatto perdere la partita… cose mai viste da quando esiste il calcio.
E poi le chiacchierate con Lippi e i dirigenti FIGC come Carraro (lo stesso del “che non si fischi a favore della Juve, mi raccomando”), facendo finta di non sapere che nel 2006 Moggi era stato scelto per accompagnare la nazionale ai mondiali, a dimostrazione della considerazione che tutti avevano del DG bianconero.
Tutto ciò giustifica la condanna per Moggi & Company. Null’altro.
Sì perché il campionato 2004-2005 non fu truccato. Si svolse e si concluse regolarmente, lo dicono i giudici ("il dibattimento in realtà non ha dato conferma del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004-2005 a beneficio di questo o quel contendente").
Cosa? I sorteggi? E già, vi ricordate la prima pagina del giornale sportivo rosa una volta vendutissimo (ora meno)? “COSI’ TRUCCAVANO I SORTEGGI” titolarono con tutte le colonne che avevano a disposizione!
Leggete le motivazioni: "Incomprensibilmente il pubblico ministero si è ostinato a domandare ai testi di sfere che si aprivano, di sfere scolorite, e di altri particolari della condizione delle sfere, se il meccanismo del sorteggio, per la partecipazione ad esso di giornalista e notaio, era tale da porre i due designatori Bergamo e Pairetto, nell'impossibilità di realizzare la frode (…) Che il sorteggio non sia stato truccato, così come hanno sostenuto le difese, è emerso in modo chiaro durante il dibattimento”.
Chiaro?
E anche la favole degli “Integerrimi Fedeli nei Secoli” che hanno fatto il loro dovere fa a farsi benedire: metodi artigianali, indagini lacunose, una mole di intercettazioni consegnate alle difese con enorme ritardo. I giudici hanno preso atto di tutto.
Per non parlare dell’affaire Telecom. “L’odioso spionaggio” è stato accertato da un altro tribunale e i giudici di Napoli guidati dalla Casoria ne hanno sottolineato l’esistenza e l’importanza.
I misfatti maggiori e assolutamente condannabili sono stati commessi da altri rispetto ai condannati di Napoli, eppure tutto passa sotto traccia.
Una sentenza condanna Moggi ma leggendone le motivazioni ci si rende conto che lo hanno incastrato, ribaltando il calcio italiano, rovinando famiglie, persone e carriere, il tutto senza prove, senza aver commesso il fatto.
Ecco perché è stata la ciliegina sulla torta. L’ultimo insulto alla giustizia e alla onestà.
Ecco perché aggiungo un ultimo passaggio al gioco citato in apertura e alla parola “prostituzione” lego “giornalismo italiano”.

Marco Milani (Grimoaldo)

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