FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

lunedì 28 marzo 2011

Fil rouge ...

Questa settimana, nonostante non si sia tenuta alcuna udienza a Napoli, sono successe molte cose interessanti che, come succede ormai da mesi, vanno tutte nella stessa direzione, sono tutte ben collocabili in quello che è diventato il circo di Farsopoli.
Cominciamo da quello che doveva essere il primo appuntamento, atteso da tutti noi, ovvero la decisione della Corte d’Appello di Napoli circa la ricusazione della giudice Casoria.
In linea con il canovaccio fino ad ora tenuto dai personaggi di questa farsa, si è avuto un colpo di scena nel colpo di scena.
Una ricusazione per lo meno ridicola, chiesta in prossimità della fine del processo, oltre tutto per motivi futili, interni e poco inerenti il processo a Farsopoli che non si esaurisce dove doveva, ma si trascina e terminerà solo il 20 maggio.
La cosa non è del tutto negativa. In molti hanno già detto circa la possibilità che si arriverà a tale data con il processo ultimato (ultima udienza ad aprile, requisitoria finale dei PM, risposte delle difese), ma ciò che mi fa pensare è la malcelata volontà di rinviare il tutto.
L’impressione che si ha è quella di un gioco a rimpiattino con la giustizia sportiva.
Certo, fosse davvero così non ci sarebbe che da leccarsi le dita.
Mi spiego meglio. Palazzi ha perso mesi e mesi per iniziare ad escutere i primi tesserati e non, in seguito all’esposto di Andrea Agnelli.
Era chiaro (e lo è tuttora) che Cuor di Leone Palazzi avesse tutta l’intenzione di vedere cosa stesse accadendo a Napoli per poi muoversi di conseguenza.
Riassumendo il suo pensiero: “con la porcata che abbiamo fatto nel 2006 non posso uscirmene io per primo e dire era tutto sbagliato. Speriamo che a Napoli esca fuori un appiglio (una prescrizione, finalmente un cavolo di testimone credibile, un fatto e non una impressione, eccetera) e solo allora potrò nascondermi dietro ad esso”.
A Napoli il “Pubblico Mistero” Narducci era partito lancia in resta credendo, piaccia o non piaccia, di spaccare tutto e tutti, ma al primo colpo la sua splendente armatura e saltata in mille pezzi e da allora sono due anni che non fa che prendere mazzate.
Negli ultimi tempi questo “Pubblico Mistero” deve aver meditato per bene e, stanco di prender botte, ha iniziato la “melina processuale” puntando alla prescrizione, giocando per ultima la carta della ricusazione.
Riassumendo il suo pensiero: “Volevo fare sfracelli ma mi hanno fatto a pezzi. Non ho una prova, un testimone, un documento, una intercettazione che mi possano aiutare e tutti, Cuor di Leone Palazzi per primo, stanno aspettando la nostra mossa per poi regolarsi. Sapete che faccio? Aspetto Moratti convocato il 31 marzo da Palazzi, sento che dice e così  sarò io a coprirmi dietro di loro.
L’inter è l’artefice di tutto ciò, siano loro a sbloccare la situazione”.
A quel punto interviene qualche messo, qualche impiegato del tribunale di Napoli poco attento e puff, le notifiche per la decisione circa la ricusazione incontrano qualche problema.
A parte che mi piacerebbe sapere con esattezza cosa sia successo e soprattutto chi sia stato il responsabile di tale errore (che in qualunque ufficio sarebbe stato licenziato dopo probabile pena corporale), ma diviene evidente che a Napoli hanno deciso di “bussare” ed ora la palla torna a Palazzi.
Il succo di tutto ciò è che sembrerebbe che qualcosa si sia rotto nel meccanismo di Mangiafuoco e che, come i sorci con la nave che affonda, ognuno pensi a se stesso.
Certo, sia il “Pubblico Mistero” Narducci che Cuor di Leone Palazzi avevano posticipato le loro mosse speranzosi che il secondo grado del processo GEA gli potesse venire incontro.
Riassumendo il loro pensiero: “Metti che i semi lanciati dal buon Palamara diano qualche frutto, che so? Un aumento di condanna per Moggi, un accenno alla associazione a delinquere, allora siamo a cavallo, basterà cavalcare l’onda e tutto verrà di conseguenza”!
Purtroppo per loro però il secondo grado del processo GEA ha confermato che la associazione a delinquere non è mai esistita e le condanne a Moggi e figlio sono state ridotte.
Ha voglia Galdi (un articolo il suo da denuncia) ad indirizzare l’opinione pubblica (tanto per citare il suo boss) disinformando dolosamente sull’esito della sentenza d’appello. Si tratta di un’altra bella mazzata inferta ai Calciopolari!
E questo aspetto è molto più importante di quanto sembri e meno male che l’ineccepibile avvocato Prioreschi lo ha immediatamente colto.
Il processo di Napoli è nato da una costola del processo GEA ed il fil rouge che lega i due procedimenti giudiziari è proprio l’associazione a delinquere.
Ma al processo GEA l’associazione a delinquere è stata spazzata via due volte! I giudici hanno sentenziato anche in appello che questo reato era inesistente!
E Napoli nasce da lì.
Come è possibile che ancora si possa trascinare una farsa simile dopo tutto quello che è successo?
E’ come dire che Luigi è figlio di Nicola e poi dopo un po’, rivelare che Nicola non esiste e non è mai esistito.
Luigi a quel punto o non esiste neanche lui o è qualcos’altro anziché il figlio di Nicola.
Ma il fil rouge al quale mi riferisco nel titolo non è soltanto quello dei due processi. Ce ne è un altro molto ma molto più inquietante.
L’altra sera, ascoltando l’avvocato Prioreschi alla trasmissione “Ieri Moggi e domani”, ho avuto molte conferme circa una situazione davvero strana e che più volte ho descritto in qualche articolo.
Prioreschi ha parlato di una sua denuncia che a suo tempo fece contro il “Pubblico Mistero” Narducci quando questi pubblicamente espresse opinioni offensive e lesive della reputazione della GEA e quindi di Moggi.
La denuncia fu archiviata perché si ritenne che il PM stesse semplicemente e liberamente esprimendo un parere, come la Costituzione concede di fare.
Messa così ognuno sarebbe libero di dire ciò che vuole allora … ma andiamo oltre.
Prioreschi ha anche ricordato che nella sua attività si è spesso imbattuto in giudici appartenenti a Magistratura Democratica per i quali ha chiesto la ricusazione dal momento che tempo addietro aveva avuto uno scontro importante con un magistrato di questa corrente e che quindi, ogni volta, temeva che vi potessero essere delle ritorsioni nei suoi confronti.
Lasciamo da parte la attività professionale di Prioreschi e soffermiamoci su Magistratura Democratica.
Palamara, Narducci, Beatrice, Capuano, Boccassini. Bisogna aggiungere anche Ingroia, sostenuto per la elezione nel CSM (marzo 2010) proprio dal “Pubblico Mistero” Narducci e da Caselli, che non ha avuto un ruolo attivo in Farsopoli, ma è intimo di Travaglio, quel Travaglio che sputa veleno sulla Juve senza sosta.
Ah, e poi è interista sfegatato …
E per chiudere il cerchio, servirebbe ricordare il contesto politico nel quale si consumò Farsopoli nel 2006. Lo accennava Gigi Moncalvo sempre l’altra sera nella trasmissione condotta da Pippo Franco.
Prodi pressò perché “erano accaduti fatti delittuosi gravissimi”, la Melandri minacciò chissà cosa se non si fosse intervenuti rapidamente (come poi fu …). Anche Veltroni ci mise del suo.
Eccolo il fil rouge, ma sia chiaro: non vuole essere un discorso politico e non lo è.
Questa allegra banda avrebbe potuto appartenere a qualunque formazione politica.
Quello che voglio sottolineare non è l’aspetto politico, ma è il fatto che c’è un fil rouge che li lega tutti, che li porta ad essere solidali fra loro.
Se non fosse così perché mai dopo un anno e mezzo dalla richiesta  il famigerato modello 45 richiesto alla Boccassini ancora non arriva?
Vabbé : io come Narducci nell’episodio raccontato da Prioreschi, ho semplicemente espresso una opinione, come la Costituzione Italiana mi consente di fare, ma sarebbe bello se venissi smentito pubblicamente che ne so?, da Narducci, se nella sua requisitoria finale chiedesse l’assoluzione degli imputati perché il fatto non sussiste; oppure dalla Boccassini, se senza ulteriori solleciti inviasse a Napoli il modello 45 di Nucini; oppure da Moratti, se giovedì prossimo dicesse semplicemente la verità.
Sarebbe bello e soprattutto sarebbe giusto.
Sì perché Farsopoli non è più un affare solo per juventini.
L’esito di Farsopoli ci dirà se questo paese ha ancora qualche speranza di farcela …


Marco Milani (Grimoaldo)


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