FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

lunedì 21 marzo 2011

E' tutto già scritto?


Si potrebbe parlare della vittoria sul Brescia, della bella prova del capitano Del Piero, ancora una volta salvatore della baracca.
Oppure della prossima campagna acquisti, chi va, chi viene.
E l’allenatore? Del Neri ha detto che potrebbe restare anche l’anno prossimo …
Robetta, tutta robetta.
La questione fondamentale rimane quella di Napoli, dell’aula 216, e di ciò che ne è uscito.
In questi giorni ho avuto modo di meditare parecchio sull’avvenuto e un lieve senso di malessere ancora mi accompagna, perché i dubbi e i cattivi pensieri cominciano ad essere sempre più numerosi e gli avvenimenti di ogni giorno lasciano adito a sempre maggiori perplessità.
Avrei voluto scrivere un pezzo immedesimandomi in Andrea Agnelli e poter dire cosa farei al suo posto, ma per correttezza ho deciso di soprassedere.
Il motivo principale è che la vexata quaestio sia proprio il rapporto tra Andrea Agnelli ed il cugino John Elkann.
Il nocciolo della questione sta tutto lì.
Se Andrea Agnelli avesse autonomia (effettiva, concordata, a tempo, ecc.) non si spiegherebbe l’attendismo irritante e controproducente che la Juventus S.p.A. sta mettendo in atto verso Farsopoli e indotto.
O forse la spiegazione sarebbe molto triste.
Se avesse invece le mani legate allora non ci sarebbe spazio per alcuna discussione e la nostra fine sarebbe già segnata.
Fino ad oggi avevo pazientemente sostenuto la tesi del dover aspettare la fine del processo per poi partire all’attacco e ancora lo penso, sinceramente.
Come altre volte detto, a qualunque mossa della Juve chiunque avrebbe potuto rispondere che finora erano state emesse due sole sentenze: una sportiva e una abbreviata per Giraudo; ed entrambi sancivano la colpevolezza della Juve.
Per quanto fasulle e truffaldine, questi erano e sono gli unici due “pezzi di carta” ai quali fare riferimento.
Ecco la necessità di attendere la sentenza dell’aula 216.      
Però a Napoli è accaduto qualcosa che non può passare inosservato.
A Napoli hanno testimoniato Facchetti jr, e di nuovo Nucini e Zamparini, ma soprattutto c’è stata la seconda (ed incredibile) richiesta di ricusazione da parte dei “Pubblici Misteri” nel tentativo di affossare tutto il processo.
E queste cose non sono da poco. Tutt’altro.
Ecco perché sarebbe stato, ed ancora lo sarebbe, opportuno che la Juventus cominciasse a scaldare e a mostrare i muscoli.
C’è il rischio che a sentenza non ci si arrivi mai. E in quel caso? Lasceremmo andare la cosa in cavalleria?
Purtroppo mi è venuta una malsana idea e probabilmente è proprio quella a rodermi il cervello e a non lasciarmi tranquillo.
Se davvero non ci fosse alcuna intenzione da parte di Andrea Agnelli di ottenere Giustizia (o fosse impossibilitato perché con le mani del tutto legate), tutto si spiegherebbe.
In questa ottica diverrebbe chiaro il motivo del comunicato di pochi giorni fa emesso dalla Juve nei confronti di Tuttosport.
Il giornale di Torino ha da sempre avuto questa linea editoriale, non è una novità.
Da mesi imploriamo la dirigenza juventina di intervenire nei confronti degli altri media, perché disinformano dolosamente circa Farsopoli e la Juve che fa?
Si arrabbia con l’unico giornale che parla correttamente di Farsopoli, colpevole di continuare con una linea editoriale che ha da anni!
Quel comunicato avrebbe avuto senso in un contesto di normalità, non ora!
E guarda caso, proprio contro l’unico giornale che informa su Farsopoli.
Allora ho pensato ai fatti finora accaduti e a quelli che potrebbero accadere in futuro, e ne è uscita una rappresentazione ipotetica e fantasiosa che mi atterrisce. Vediamola:
Fino ad oggi la Juve non ha aperto bocca su Farsopoli e cerca di tirare avanti in questo modo fino all’estate, tenendosi in disparte, in un cantuccio.
Finisce il campionato ma non si ha il tempo di arrabbiarsi per un settimo-ottavo posto che arriva la prima bomba di mercato.
Lo stadio nuovo viene inaugurato, si è tutti contenti perché anche i media più cattivi incensano dirigenti e tifosi.
Ci sono i soldi, c’è lo stadio e “boom” arriva un’altra bomba di mercato e poi un’altra ancora.
La Juve comincia a prendere forma, sembra davvero una bella squadra, anche perché viene annunciato il nuovo tecnico, uno bravo finalmente, uno molto quotato.
In tutto questo scintillio di lustrini e paillettes dei 14 milioni di tifosi juventini un buon 90%, rimuove dal proprio cervello qualunque riferimento a Calciopoli e comincia a fregarsi le mani per la stagione a venire (non che la percentuale al momento sia molto distante da questa …).
In una sorta di remake della “Operazione simpatia”, il gruppo esulta, anche perché la matematica non è una opinione.
Mi spiego: se di juventini ce ne sono 14 milioni, di antijuventini ce ne sono almeno 46.
Per un gruppo che produce beni di consumo e prodotti quali le automobili, per esempio, è strategicamente preferibile puntare ai 46 piuttosto che ai 14, anche perché con un ritocchino al maquillage della squadra, come detto, da 14 milioni ipotetici si passa in breve a un milioncino di “arrabbiati”.
Vabbé, questo milioncino non comprerà FIAT e prodotti della stessa provenienza, però non c’è paragone con il bagno di simpatia e di amore che il gruppo farebbe col resto della popolazione.
In questa ottica si spiegherebbero molte cose, come ad esempio l’improponibile atteggiamento del “Pubblico Mistero” Narducci.
In qualunque ditta, anche la più infima, il suo lavoro verrebbe qualificato come pessimo e non rimarrebbe un secondo di più al suo posto, venendo cacciato a pedate.
E’ stato davvero disastroso, ai limiti della comicità (e mi riferisco a tutto, dal “piaccia o non piaccia” fino al richiamare i testimoni Nucini & Co. che hanno dato la mazzata finale al castello accusatorio, se mai è esistito).
Un Pubblico Ministero di quel livello, che ha svolto importanti indagini anche nel campo della criminalità organizzata, non può essere così scarso.
La spiegazione più plausibile sembra essere davvero che stia giocando sul sicuro.
Sa benissimo che questo processo non arriverà alla fine o comunque si farà in modo che tutto risulti “taroccato”, perché le parti (intendo accusatori e Juventus) sono d’accordo.
Se fosse così tutto avrebbe una logica.
E tutti (o quasi …) sarebbero contenti, FIGC in testa.
John Elkann e Moratti, intimi e in società anche in questo progetto.
Lo scudetto di cartone verrebbe revocato ma per tutto il resto rimarrebbe lo status quo.
Il milioncino di irriducibili sarebbero le vittime sacrificali, per poter puntare ad un futuro radioso.
I giornali ricomincerebbero a parlare di una grande Juve e tutto tornerebbe alla normalità.
Fra venti o trenta anni, i nonni racconteranno ai nipoti di una squadra, la Juve, che fu punita e mandata in B perché rubava.
I vari Minà, Gianni Mura, Travaglio, la faranno franca e fino all’ultimo dei loro giorni continueranno a sputare veleno sulla Juve, l’odiata Juve, perché certi di rimanere impuniti.
La squadra più onesta della storia manterrebbe il suo virginale casellario giudiziale e gli stessi nonni di prima parlerebbero ai loro nipoti di una meravigliosa squadra, gestita da persone meravigliose, in grado di dominare in Italia e in Europa grazie alla loro sagacia manageriale ed alla straripante abilità tecnica dei giocatori che si sono succeduti.
Ecco, se fosse così molte cose si spiegherebbero, molti comportamenti diverrebbero di colpo chiari e limpidi.
Non tutti, però. Rimarrebbe il dubbio circa Andrea Agnelli.
Sta mordendo il freno perché nell’impossibilità di muoversi o anche lui rientra nella ipotetica famiglia allargata?
Prima o poi capiremo anche quello.
Io farei parte delle vittime sacrificali, l’ho già detto diverse volte e lo ripeto.
Dopo oltre quaranta anni di amore, lascerei la Vecchia Signora.
Non che la cosa li possa spaventare, ma passerei il resto della mia vita a boicottare con maniacale ossessione ogni prodotto che abbia una minima relazione con la “famiglia allargata “, non solo non comprando, ma mettendo tutto me stesso nel screditarli.
Magra consolazione, ma almeno dormirei con la coscienza a posto.
Però, io sono un inguaribile ottimista e a questa fantasiosa ricostruzione non voglio ancora crederci.
E spero, tra le altre cose, che il modello 45 ci dia qualche altra soddisfazione…

Marco Milani (Grimoaldo)

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