FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

giovedì 3 novembre 2011

La crisi economica spiegata con Farsopoli...




Più di una volta, in questi lunghi cinque anni, mi sono sentito dire frasi del tipo: “ma con tutti i problemi che ci sono, ancora andate dietro a Farsopoli?”; oppure: “ma basta con queste sciocchezze” o peggio ancora.
Oggi stiamo vivendo un momento davvero difficile, la crisi mondiale non molla la presa e ogni giorno di più si sente parlare di default e di fallimento.
Beh, non ci crederete, ma proprio in questo momento sento ancora più forte il bisogno di parlare di Farsopoli!
No, non sono un bastian contrario, tanto meno un insensibile che non ha a cuore il bene del proprio paese.
Tutt’altro.
Voglio parlarne sia perché ci trovo fortissime analogie, sia perché Farsopoli spiega perfettamente il disastroso livello economico e sociale nel quale l’Italia si trova oggi.
Sì, avete capito bene, Farsopoli è la chiave per capire la nostra pessima situazione.
Andiamo con ordine: le analogie.
Io ho lavorato fin da ragazzo, ho sempre rispettato le leggi, ho pagato contributi su contributi, seguendo l’esempio di mio padre e oggi mi vengono a bussare alla porta e mi dicono che sto fallendo.
Mi dicono che i tempi sono brutti, che dovrò fare molti sacrifici, e che non si sa se ce la farò.
Io. Ma che ho sbagliato, io? E con me milioni di italiani.
Le borse decidono “l’andamento dell’economia”. Le banche si arricchiscono sempre più, investono in titoli spazzatura, sprecano miliardi su miliardi e quando gli si presenta il conto chiedono e ottengono la ricapitalizzazione.
E io devo fare i sacrifici, sennò fallisco…
Stesso discorso per Francia e Germania. Ci tengono per le palle, ma sono le loro banche ad essere piene di titoli di stato greci e così ci mostrano al mondo come sull’orlo del fallimento per rimanere loro in penombra e gestire il tutto con maggior vantaggio.
Farsopoli che c’entra? voi direte…
Oggi sappiamo che la Juve non faceva nulla di male. Sappiamo che erano ALTRI e barare, ad intercettare, a deviare le indagini, a pedinare, a truccare.
E cosa è successo? Poteri forti (e corrotti) assieme ai media hanno imbastito la più grande truffa del secolo e così, chi veramente barava si è ritrovato lo scettro del comando e del potere in mano e chi era davvero bravo è andato all’inferno.
Vabbè, dirà sempre il solito, ma a parte le analogie che altro c’è?
C’è, c’è molto.
Un paese lo si può ritenere sano quando la grande maggioranza del proprio popolo è tale.
Lo si può ritenere onesto quando i vertici che dirigono economia, politica, giustizia, informazione, si comportano con onestà, dando l’esempio a tutti, indicando la via da seguire.
Lo si può considerare pulito, quando non esistono segreti, complotti, verità nascoste.
Un paese lo si può considerare Nazione, quando è in grado di correggere, guarire i mali che insorgono al suo interno, avendo il coraggio di estirparli, rendendo i propri “sudditi” orgogliosi di appartenervi.
Con Farsopoli cosa abbiamo avuto?
Un gruppo di potere molto forte (Moratti, Tronchetti Provera, Montezemolo, ecc.) ha deciso di impadronirsi del giocattolo calcio (badate bene, non interso come il semplice sport che prevede di dare calci ad un pallone, ma una delle maggiori “aziende” del nostro paese) ed ha imbastito Calciopoli.
Ma non sono partiti dal nulla.
Tronchetti Provera aveva in mano la Telecom e l’ha usata per intercettare illegalmente migliaia di persone in tutti i campi, affidando ai propri “investigatori” il compito di pedinare, spiare e relazionare sulle loro vite.
Non lo dico io, lo dice il processo Telecom già arrivato a sentenza.
Quindi: alcuni dei maggiori industriali italiani (!), legati sia dalla passione per la stessa squadra che da altri interessi, hanno deciso di utilizzare mezzi illegali per cambiare le carte in tavola.
Una volta raccolte centinaia di migliaia di intercettazioni hanno incaricato i media di iniziare una campagna denigratoria nei confronti dei loro obiettivi.
I maggiori giornali italiani hanno obbedito!
Ma come è stato possibile? Non c’erano le forze dell’ordine e i politici a sorvegliare? E la magistratura?
Vediamoli uno per uno.
Le forze dell’ordine. L’operazione off side viene affidata all’allora maggiore dei CC Auricchio e alla sua squadra.
Questi cosa fanno? Mettono sotto intercettazione numerosi telefoni, raccolgono circa 170.000 telefonate (per la sola Farsopoli), ne estrapolano una trentina, da queste ne estrapolano a loro volta degli spezzoni e un poco per volta le passano ai giornali.
I giornali (la Gazzetta dello Sport primo fra tutti) mettono addirittura a disposizione alcuni propri giornalisti per collaborare alle indagini e così “nascono” le famose informative dei CC, sulle quali si baserà tutta la truffa.
Ricapitoliamo: industriali, media e carabinieri. Chi manca? I politici.
Si era ai tempi del governo Prodi e il ministro dello sport era quell’altro grande esempio di capacità e inventiva della Melandri.
Prodi si affrettò a comunicare al paese che “erano avvenuti fatti delittuosi gravissimi” e la Melandri ordinò (!) che tutto venisse risolto condannando i colpevoli in tempi rapidissimi. E così fu fatto.
Ma è possibile che neanche un magistrato subodorò nulla?
Altro che subodorare!
Esistono le dichiarazioni di Borrelli rilasciate alla commissione giustizia del Senato nel settembre del 2006 dalle quali emerge che l’ex procuratore capo di Milano aveva indicato una serie di filoni investigativi da seguire, perché il “marcio” (che poi marcio non era…) non stava solo dalla parte bianconera.
La procura di Napoli, che aveva avviato le indagini, di tutto il materiale a disposizione ne consegnò solo una parte (indovinate quale?) agli investigatori federali, tenendo per sé decine di migliaia di intercettazioni.
Così (e solo così) fu possibile dare avvio a Farsopoli.
Riassunto brevemente il tutto però, ho sentito la forte sensazione che qualcosa ancora mancasse poi, ho capito cosa fosse.
La gente, il popolo, gli italiani.
Meschini come i loro dirigenti.
D’accordo, ci hanno fatto credere a Calciopoli e per poco ci erano pure riusciti.
Poi però le cose hanno cominciato a non quadrare. Sono uscite fuori le telefonate nascoste, le connivenze, le porcate, le furberie, le truffe, le complicità.
Lo stesso procuratore federale che aveva aderito al piano condannando la Juve a suo tempo (considerato allora bravissimo) temendo di andarci di mezzo ha recentemente dato il suo parere anche sull’inter, ritenendola ancor più colpevole della Juve. Di colpo è diventato un idiota che non capisce niente.
In nome di un odio calcistico, il 99% degli antijuventini ha fatto come i personaggi finora descritti, ha schiacciato in fondo ma proprio in fondo la propria coscienza, ha accettato il ladrocinio, l’imbroglio, la disonestà e ha fatto (e fa) finta di niente.
Reati e illeciti sportivi chiari come il sole, ancora oggi vengono sminuiti, ignorati, ritenuti non rilevanti.
I processi che vedono inquisito Moggi uno dopo l’altro hanno rivelato che non aveva commesso nulla di illegale e/o illecito, anzi!
Hanno portato alla luce come sono andate veramente le cose.
A Milano c’è un magistrato (Boccassini) che si rifiuta tenacemente di mostrare il “modello 45” che compilò a suo tempo quando qualcuno dell’inter si recò in Procura.
Per chi non conosce i fatti suonerà insignificante, invece è una cosa abnorme. Ancora oggi quel documento non è accessibile!
Come non vedere che c’è del marcio?
Come non vedere che chiamare Guido Rossi a gestire quei momenti era un colossale imbroglio?
Come fa la gente a non scandalizzarsi vedendo (col processo ancora in corso) Moratti (allora testimone e parte fondamentale di Farsopoli) incontrarsi con Narducci (PM del processo) e con Auricchio (il maggiore che aveva svolto le indagini-truffa)?
Da saltare sulla sedia! Invece niente.
E’ di ieri poi la testimonianza della Signora Caterina Agata Plateo nel processo Telecom.
Ha confermato che la azienda in questione, su ordine di Tronchetti Provera, intercettò illegalmente tante persone e fra queste anche i vertici della Juve configurando un vero e proprio spionaggio industriale (Tronchetti era allora nel CdA dell’inter!).
Lo sapevamo già, ma detto sul banco di un tribunale fa un effetto diverso.
Ci sono le prove. La Plateo era la segretaria di Adamo Bove, colui che gestì un team interno alla Telecom dedito alle intercettazioni, utilizzando sofisticati sistemi.
Adamo Bove “fu suicidato” nel 2006, quando scoppiò lo scandalo. Sapeva troppo e soprattutto era una persona scomoda.
Se avete letto fin qui vi chiedo di andare avanti e linko un paio di siti che vi lasceranno senza parole.
Ma soprattutto c’è quest’altro, del 2008, da pelle d’oca per l’enormità della questione: http://www.pressante.com/index.php?option=com_content&task=view&id=788&Itemid=54.
Bene, siamo alla fine. Quale è la morale quindi?
La morale è che siamo un paese marcio, governato da gente marcia e guidata in tutti i settori da gente marcia.
Anni di questa elite hanno portato i “sudditi” ad emulare e così anche il popolo è marcio.
Ecco perché la crisi economica e sociale di questo paese la si può spiegare con Farsopoli.
Se i vertici industriali, politici, giuridici, dei media, della sicurezza sono tutti corrotti tanto da creare Farsopoli  che speranze abbiamo?
Se una persona qualunque vede il procuratore capo di Napoli pressare il presidente del tribunale affinché sostituisca la giudice Casoria con una altro giudice più “gradito” e non si scandalizza, che speranze abbiamo?
E se i media sanno di tutto ciò e non ne parlano, che speranze abbiamo?
Perciò la prossima volta, se qualcuno vi dirà che Farsopoli è una stupidaggine in confronto a tanti altri problemi vi prego, anche da parte mia, mandatelo affanculo!

Ps Quando ce vò, ce vò…

Grimoaldo (Marco Milani)



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