FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

martedì 5 luglio 2011

Ora è ufficiale: era l'inter a rubare!


E adesso?
Adesso come la mettiamo?
La Juventus fu punita senza aver infranto l’articolo 6 del regolamento della FIGC, quindi senza aver commesso illeciti.
La Juventus fu privata di due scudetti in virtù di un mostro giuridico quale fu l’illecito strutturato.
La Juventus, come fu motivato da Sandulli, venne punita sull’onda del sentimento popolare e della esclusività dei rapporti con i designatori Bergamo e Pairetto.
Per cinque e passa anni abbiamo lottato perché ci si rendesse conto della assurda violenza ed ingiustizia commessa ai nostri danni.
Per cinque e passa anni abbiamo vissuto da reietti pur sapendo della nostra innocenza, pur sapendo che altri lo sapevano e che godevano nel negare questa evidenza.
Per cinque e passa anni abbiamo assistito alle ignobili pantomime di un essere inqualificabile quale Massimo Moratti.
Ancora ieri dichiarava ai quattro venti la propria onestà, la propria rettitudine e la propria sorpresa nel sentire che qualcuno metteva in dubbio tutto ciò.
Pur essendo di dominio pubblico le telefonate e i comportamenti illeciti di cui si erano resi responsabili i dirigenti inter, Moratti ha disonestamente continuato a negare tutto, forte dei media dalla sua parte, dimostrando un disprezzo assoluto per l’onestà e la lealtà sportiva.
Ha giocato col fuoco, perché negare negare negare anche di fronte ai fatti significa fomentare gli animi, accenderli, attizzare un fuoco mai spentosi.
Facchetti barava.
Perché mai dovrebbe essere vietato dirlo? Perché non c’è più? Restano (purtroppo per lui) le azioni e gli imbrogli che ha commesso, è lo stesso Palazzi a dircelo.
Ho ascoltato decine e decine di volte la sua voce (sicuramente dai toni pacati…) cercare di aggiustare sorteggi, partite, arbitraggi.
E, per carità, non metto in dubbio che con toni ancor più pacati avrà parlato con Nucini, all’interno della propria auto, o in qualche ristorante.
Riconosco il tono pacato. Voi però riconoscete che barava. Rubava, cercava di trarre vantaggio illecitamente.
E badate: per la Juve queste accuse non sono mai state mosse, perché quelle cose Moggi & Co. non le hanno mai commesse!
Come detto, si inventarono l’illecito strutturato e seguirono il sentimento popolare per fotterci!
Capito (e mi rivolgo a tutti quelli che non conoscono a fondo Farsopoli)? Noi non facemmo nulla e ci mandarono in B togliendoci due scudetti.
Loro, dopo cinque anni passati a gridarglielo in faccia in tutti i modi, hanno ripetutamente rubato e si ritrovano pieni di scudetti e coppe. E col Triplete.
Contenti loro; io in casa quella roba, col tanfo che emana non la terrei.
E torniamo così a ciò che dicevo in uno dei miei primissimi articoli: Farsopoli è stata una porcata, siamo d’accordo, ma gli anni successivi scaturiscono tutti da lì! Che vogliamo fare?
Ogni anno, ad ogni inizio stagione l’inter del presidente petroliere Moratti ha taciuto sugli imbrogli commessi ed ha tratto vantaggio nei campionati e nei tornei disputati!
Ha acquistato giocatori che altrimenti non sarebbe mai stato in grado di acquistare!
Ha reiterato l’illecito!
Con quale faccia oggi si avrà il coraggio di parlare di vittorie meritate?
L’inter ha eliminato i propri concorrenti illegalmente (intercettazioni, indagini di Auricchio, giornali amici, Guido Rossi, pm compiacenti, modelli 45 chiusi in cassaforte, ricusazioni, pressioni di Lepore, e potrei continuare per ore) ed è riuscita a vincere.
Ognuno ha nel DNA il proprio destino: la Juve, la Vecchia Signora, la squadra più titolata e nobile d’Italia vinceva perché più forte, in campo e fuori.
L’inter ha avuto bisogno dei caffè di Herrera; Valentino Mazzola ci ha spiegato in un bellissimo e drammatico libro come l’inter di papà Moratti vinceva (e di come i giocatori morivano anni dopo per l’uso indiscriminato del doping), per arrivare ai giorni nostri, ai giorni di Recoba tanto per intenderci.
Amici altolocati per uno dei maggiori gruppi di potere in Italia e nel mondo. A partire da Prodi e la Melandri, assolutamente responsabili dell’avvio di Farsopoli con la loro voglia forcaiola per interesse politico.
Banchieri, magistrati, CONSOB…
L’inter rubò coi passaporti, con le plusvalenze fittizie, con la vendita del brand, coi bilanci truccati.
Lo so, l’ho detto mille volte, ma finchè questi illeciti (sportivi, per i reati penali dovrebbe occuparsene qualcun altro) non verranno puniti io continuerò a gridare allo scandalo!
L’inter lo ha nel DNA: rubare.
“Nel paese dei Moratti” di Giorgio Meletti, Chiarelettere editore, leggetevelo.
Un libro non rappresenta la verità assoluta, mai, ma questo può dar spunti interessanti per comprendere chi è Moratti, padrone della SARAS…
Da Repubblica.it: “Il giudizio di Palazzi è duro nei confronti dell'Inter e di Facchetti: "Questo Ufficio ritiene che le condotte fossero certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale FC, mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale".
Per la prima volta, oggi, un documento ufficiale sancisce che l’inter rubava!
A tutti coloro che hanno combattuto fino ad ora rinnovo l’incoraggiamento di sempre: non fermiamoci!
La Juve è quella che ci faceva spuntare la lacrima al solo vedere la J.
La Juve era quella che vinceva sempre semplicemente perché era la più forte.
La Juve era il calcio. Da sempre.
E una storia del genere non può e non deve essere calpestata da un nugolo di malfattori e disonesti quali quelli descritti da Palazzi nella sua relazione.
Anche se fra cinque, dieci anni, dovremo arrivare alla Verità vera, assoluta, alla restituzione degli scudetti vinti regolarmente, mentre gli altri rubavano.
Oggi, ho qualche speranza in più.


Marco Milani (Grimoaldo)






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