FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

lunedì 3 settembre 2012

L'etica dell'Inter



Ci siamo, con la sentenza da poco emessa dai giudici di Milano che condanna Inter e Telecom a risarcire i danni a Bobo Vieri per averlo pedinato, intercettato e spiato illegalmente, la vicenda Farsopoli si arricchisce di un tassello fondamentale.
Sì, questa sentenza è di primaria importanza, perché rappresenta le fondamenta, le basi di tutta la teoria difensiva degli juventini di questi ultimi sei anni.
Questa sentenza rappresenta la conferma, ennesima, di quale sia lo spessore etico e morale della squadra di Milano, dei suoi dirigenti, dei suoi boss.
Questa sentenza dimostra che quei signori hanno calpestato leggi, rispetto, lealtà, onestà, per raggiungere i loro scopi e grazie a una accozzaglia di complici sparsi tra caserme, procure e redazioni sono riusciti a raggiungere lo scopo, inventare uno scandalo che non esisteva e togliere di mezzo la Juve.
Questa sentenza è la degna risposta allo striscione mostrato ieri a San Siro col quale gli interisti osannavano l’altro antijuventino per eccellenza, Zeman, inneggiando a un calcio pulito.
Sì, è davvero la risposta migliore: sputtanati in pieno.
Domani Moratti si farà circondare dai suoi giornalisti all’uscita dei propri uffici e dirà che è tutta una montatura, che loro sono onesti, che la Juve ruba e che chiederanno qualche altro scudetto di cartone, tanto a Roma ha delle aderenze, ha degli amici.
Amici fidati, tanto da far sparire dalle indagini partite quali Inter-Chievo o Inter-Lecce, sulle quali ci sono ben più che sospetti.
Moratti che difende Facchetti perché era un brav’uomo e che però, se proprio si dovesse accertare che l’Inter pedinava e spiava, è a lui che vanno addossate tutte le colpe, perché lui agiva in proprio. Un signore…
La sentenza di Milano dimostra che lo spionaggio industriale c’era, quello spionaggio per contrastare il quale Moggi comprò le schede svizzere.
Verità? Balla? Ognuno può pensarla come vuole, ma ora è sentenziato che Inter e Telecom sono colpevoli. Lo spionaggio (anche industriale), esisteva.
Ve lo ricordate il pensiero di Enzo Biagi su Farsopoli?
"Una sentenza pazzesca, e non perché il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome. Una sentenza pazzesca perché punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perché tutto è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l’ex Re d’Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?".
Questo disse.
Tutto ciò che andiamo gridando da sei anni trova conferma in questa sentenza.
Questa è l’Inter. Questo è Moratti.
Moratti vuol dire Guido Rossi. Guido Rossi vuol dire Tronchetti Provera, Telecom, La7, Narducci, Auricchio.
La sentenza di Milano è fondamentale perché col copia e incolla hanno seguito la stessa procedura di Vieri i vari Moggi, De Santis, Pairetto, Bergamo, eccetera.
Tutti furono spiati, pedinati, intercettati. Per De Santis fu ancora peggio.
Uno dopo l’altro arriverà il turno di tutti. Non ci sarà la Juve, ambigua come la sua proprietà.
Furono spiati tanto quanto Moggi, ma non hanno chiesto alcun risarcimento.
Elkann, Elkann…
Forse la sentenza servirà anche a fare luce sul “suicidio” di Adamo Bove, “suicidio” al quale la famiglia non ha mai creduto.
“Continuiamo così, faccamoci del male” diceva Nanni Moretti e anche noi continuiamo così, a farci male, con una Federazione (in tutte le sue componenti) a novanta gradi di fronte ai boss che comandano e che indirizzano il calcio e non solo.
L’Inter è pulita, lo diceva Moratti, lo ha detto Ingroia.
L’ennesima sentenza ha dimostrato il contrario. L’ennesima e loro ancora si ergono a vergini e con loro la Federazione. Arroganti e meschini.
Palazzi archiviò la questione intercettazioni interiste. Ora c’è una sentenza a dimostrare che erano vere, gravissime e illegali.
Palazzi archiviò.
Oggi con Scommessopoli ha deferito anche le mosche che ronzavano sui campi (non tutti, non tutti, solo quelli segnalati), anche in assenza di prove, per congetture, de relato, per sentito dire.
Allora archiviò.
Palazzi è così; “pò esse fero e pò esse piuma…” mica dipende dalla verità, dipende da chi ha di fronte.


Marco Milani (Grimoaldo)







venerdì 24 agosto 2012

FIGC: è ora di finirla.




Ma di cosa altro c’è bisogno?
Perché si ponga rimedio a questa gestione ignobile dello sport italiano, c’è davvero bisogno d’altro?
Ancora una volta, inevitabilmente, inesorabilmente tutto torna. Ogni minimo tassello di questa sporca faccenda va al suo posto e si incastra alla perfezione.
Dopo l’astrusa condanna a Conte a dieci mesi c’è stata l’esternazione del già conosciutissimo Sandulli e molti sono rimasti di stucco.
Ma oramai dovremmo conoscerli bene questi signori e il loro modo di agire.
Sandulli è uno dei cavalcatori del “sentimento popolare” del 2006, allorché pur riconoscendo l’inesistenza di frodi, condannò Moggi e la Juve perché quello era il volere del popolo.
E ci sorprendiamo oggi che ripeta la stessa manovra? Sandulli sa che tre quarti d’Italia sono antijuventini e sa che il 90% di questi se ne fotte della giustizia e che gode nel vedere la squadra di Torino affossata con la truffa o con qualunque altro mezzo. Cosa fa allora? Urla a urbi et orbi che la Juve, ancora una volta, è stata favorita, è stata aiutata, perché Conte doveva beccarsi un illecito e non la semplice omessa denuncia. Ricordate tutti, ha praticamente ammonito, la Juve ha rubato anche stavolta.
E pensate che quelle frotte di trogloditi e di sottosviluppati che in gran parte formano il “sentimento popolare” sapranno autonomamente discernere il grano dal loglio?
Io ne ho già sentiti parecchi sposare la tesi di Sandulli…
Non basta. A Sandulli (viva Dio!) qualcuno ha fatto notare l’inopportunità del suo intervento (infrazione del comma 2, art.38 del titolo III del CGS) e si è corsi ai ripari.
Le motivazioni della condanna di Conte sono uscite a tempo di record, solo le sue.
Perché mai? Perché così la Juve può chiedere la sospensiva per poter schierare Conte in panchina in attesa del giudizio del TNAS.
Sai quanto saranno contente le avversarie della Juve? Sai le polemiche per il fatto che solo le motivazioni di Conte sono uscite?
Poi magari la tireranno per le lunghe e Conte riuscirà a “guadagnare” qualche settimana, ma intanto il messaggio che sarà passato sarà il solito.
Sempre le stesse strategie, gli stessi meccanismi messi in atto con Farsopoli, perfezionati e ora usati per Scommessopoli.
E le dichiarazioni di Petrucci? Ha gridato allo scandalo laddove ci si accanisce con Palazzi anziché con chi ha commesso illeciti e così fa di tutta l’erba un fascio (includendo anche Conte nel gruppone, ma di certo lui non intendeva ciò… vero?).
Questo dinosauro della politica esige rispetto per la giustizia sportiva e si dimentica che a Napoli, qualche mese fa, la Giustizia ordinaria ha sancito ufficialmente lo sbaglio commesso nel 2006, quando fu punita la Juventus.
Ci sono 444 milioni di richiesta di risarcimento in ballo…
Con quale faccia chiede rispetto per la giustizia sportiva?
I nomi e i volti sono sempre gli stessi, da anni. E da anni il sistema col quale agisce la santa inquisizione federale è lo stesso.
Nel 2006 hanno tirato su un baraccone di accuse costruito sul nulla e piano piano, anno dopo anno tutto è venuto giù.
Lo sapevano e si cautelarono con un “paracadute”, le SIM svizzere.
Cosa intendo? Lo sappiamo tutti, basta leggere la sentenza di Napoli: campionati regolari, tutto regolare, tutto, nessuna prova, nessuna.
E allora? Allora ci sono le SIM svizzere, che non sono intercettabili. Cosa? Ah, è comprovato che lo sono? Vabbè, ma noi non le abbiamo intercettate e ci risulta che Moggi le abbia usate con gli altri indagati. Cosa? Farvi vedere i tabulati? No, nessuna intercettazione e nessun tabulato, il buon Di Laroni compilò tutto a mano.
Non avevano nulla in mano, ma le SIM esistevano. Bastò questo per creare una prova determinante, un fattore astratto, un qualcosa impossibile da sconfiggere.
Ora hanno fatto lo stesso: Conte non poteva non sapere.
Come puoi confutare un qualcosa di intangibile, improvabile e quindi incontestabile, etereo come questa cosa, dal momento che è chi ti giudica che la pone come pregiudiziale?
L’assurda accusa relativa a Novara-Siena rischiava di essere talmente inopinata da far saltare il banco e così la FIGC (perché è inutile suddividerli per categorie, gradi,  compiti e/o incarichi, da Petrucci a Sandulli, passando per Palazzi sono sempre loro, uguali, una cosa unica, con un unico intento) ha deciso all’ultimo momento di far cadere l’accusa. Perché? Perché avevano il paracadute, anche stavolta, e si tratta di Albinoleffe-Siena, con la storia del “non poteva non sapere”.
Vaglielo a dimostrare che poteva non sapere. Come lo dimostri? Ancora una volta ce l’hanno fatta, essendo loro che giudicano e decidono; sono disposti anche a passare sopra allo stesso Mastronunzio che li sputtana.
Sono arroganti al punto da decidere che Mastronunzio non giocò perché punito da Conte, anche se lo stesso Mastronunzio gli dice che non è vero. Anche se le statistiche dimostrano che veniva utilizzato sempre meno. Anche se i documenti dimostrano che era infortunato.
La FIGC può. E se qualcuno prova a sollevare qualche dubbio sapete come risponde Abete? Da Palazzi ad Artico, da Mastrandrea a tutti gli altri Abete chiederà la loro riconferma.
Sarebbe un peccato rovinare un meccanismo ormai così ben oliato, così ben funzionante e così produttivo.
Tutto ciò non è una dichiarazione di guerra alla Juve. E’ di più. E’ lo spregio della Giustizia, è l’ostentazione del proprio potere marcio e corrotto che nessuno può e deve insidiare.
Alla faccia di chi dopo il 2006 ha chiesto di mettere una pietra su Farsopoli.
Oggi abbiamo la dimostrazione che senza chiarire e risolvere secondo Giustizia la porcata di Farsopoli nulla potrà andare avanti in modo pulito.
Dovevamo risolverlo allora, non fu fatto. Abbiamo tardivamente ripreso “il fascicolo in mano” e ora non bisogna fermarsi, bisogna ottenere quei milioni di risarcimento, bisogna punire chi ordì e gestì Farsopoli per poi passare a Scommessopoli e stanare i criminali.
E’ chiaro che bisognerà passare per la Giustizia Ordinaria, nazionale ed Europea.
E’ chiaro che servono i media, la politica, i poteri forti.
Mica per usurpare il trono. Solo per riportare la Giustizia e mandare a casa i tiranni.

Marco Milani (Grimoaldo)

venerdì 10 agosto 2012

LOTTA DURA




L’ennesimo atto di questa farsa è stato scritto. Nessuna sorpresa, da un paio di giorni gli araldi della FIGC avevano già diffuso la notizia della squalifica di Conte per dieci mesi e delle assoluzioni di Bonucci e Pepe.
Ancora una volta totale assenza di prove, un processo sommario, frettoloso, assolutamente iniquo. Stavolta se ne è accorto anche qualcun altro oltre agli juventini, ma non è servito a nulla, Palazzi è andato avanti per la sua strada e Artico ha messo il fiocco sul pacco regalo. Sempre loro.
Leggere le motivazioni è come leggere una commedia di Scarpetta: se non ci fosse un retro gusto amaro sarebbe da sbellicarsi dal ridere.
Artico ritiene Carobbio attendibile perché “aveva stima del tecnico”. Lo ha ammesso Carobbio… e come fare a ribaltare una prova così schiacciante?
Ancora: tutti i presenti alla “riunione tecnica” nella quale Conte parlò della combine e che hanno giurato sulla falsità delle accuse di Carobbio  hanno mentito ritenendo le loro dichiarazioni non siano attendibili, perché finalizzate a proteggere se stessi da una contestazione disciplinare” (cit.).      
Artico li ha smascherati! Sapevano e non hanno parlato, anzi, hanno mentito per timore di subire punizioni. Voi direte, quanto gli hanno dato? Omertosi e bugiardi… almeno tre anni, a tutti.
Niente. Tutti i presenti (a parte quei tre-quattro che interessavano) non sono stati neanche deferiti. Spettacolo!
Bonucci è stato a un passo dallo smettere di giocare per via dei tre anni e mezzo chiesti inizialmente da Palazzi, salvo essere smentito dai fatti e tentare in extremis la carta del patteggiamento. Vergognoso. Se ne è fottuto della innocenza di Bonucci, lui voleva solo portare a casa una mini vittoria. Palazzi ha dato l’ennesima dimostrazione del suo spessore di magistrato e di uomo.
E potrei continuare per ore, .
Allora veniamo al punto. Questa è gentaglia, messa lì proprio per fare ciò che ha fatto e non lo scopriamo ora. Dal 2006 a oggi, spalleggiati da certa stampa addetta a rinfocolare il “sentimento popolare”, non hanno fatto che darci contro.
Farsopoli è stato il loro capolavoro. Con le intercettazioni saltate fuori dal cilindro hanno avuto mille occasioni per fare giustizia e non solo non l’hanno fatta ma hanno continuato a menare di brutto. Potevano punire l’inter per le porcate (vere, attestate!) che ha fatto e cercare una pacificazione, ma non l’hanno fatto.
La lezione non ci è servita? A Via Ferraris non vogliono proprio capirla.
Se ripenso al patteggiamento imposto a Conte (quello dei tre mesi, rifiutato da Artico) mi cascano le braccia.
Questa gentaglia merita solo una lotta dura, all’ultimo sangue.
Ma quali tavoli della pace, quali “avvicinamenti”, questi vanno combattuti fino alla fine. Inter e Milan stanno tirando il fiato dopo anni di spese pazze. Vedrete che nei prossimi due, tre anni saranno rimpiazzati dalla Roma.
Hanno Baldini, hanno preso Zeman, hanno potere politico, hanno in mano il CONI, la redazione sportiva della RAI, vedrete che fin dalle prossime settimane una nuova crociata sarà indetta contro di noi. Prepariamoci.
Cosa fare allora?
Le possibilità sono tre. La prima, affascinante ma improponibile sarebbe quella suggerita da molti sui vari forum e cioè di lasciare il campionato italiano e trasferirsi altrove.
Come già detto, affascinante ma inattuabile.
La seconda è chiudere baracca e burattini e uscire dalla giostra. Altrettanto impraticabile, ci sono centinaia di milioni in ballo, ma soprattutto una storia e una tradizione da difendere, impossibile solo da pensare.
Rimane la terza via: restare nel campionato italiano.
Sì, ma non come fatto fino adesso. Questi loschi individui vanno combattuti, non compiaciuti.
Cosa fare quindi?
Diventare competitivi nell’informazione. Non è possibile che gli altri utilizzino giornali e giornalisti corrotti per diffondere le loro verità e noi non si sia in grado neanche di difenderci.
Silenzio stampa e ostracismo verso quelle testate nemiche o che ospitano nostri nemici senza concederci contraddittorio o replica.
Basta coi Bartoletti che sputano veleno senza doverne pagare le conseguenze.
Perseguire chiunque diffami l’onorabilità della Juve o dei suoi tesserati.
Ridurre al minimo i contatti con FIGC e CONI.
Continuare con forza e determinazione sulla strada del risarcimento danni, pubblicizzando la cosa ovunque, così come le tre stelle, esposte ovunque, ribadite ovunque, sempre, perché sono vere e tutti debbono vederle.
Finanziare opere letterarie che parlino di Farsopoli, aiutare chi può realizzare un documentario dove si mostri finalmente la verità, su Farsopoli e sul dopo Farsopoli, dal quale non siamo ancora usciti.
Deve essere un muro contro muro. Lavorare per mettere uomini non nostri ma semplicemente onesti al posto di quelli attuali, laddove conta.
FIGC e CONI non possono rimanere nelle mani di questi Don Rodrigo da strapazzo che a loro volta pongono nelle mani dei loro bravi la vita degli altri!
Si risponda a tono, sempre, sbattendogli in faccia la nostra onestà e la loro laidezza.
Abete riconobbe deferentemente a Moratti il diritto di lamentarsi e di “andare oltre” allorquando uscì la relazione Palazzi sulle malefatte interiste.
L’altro giorno lo ha fatto Agnelli e Abete è andato su tutte le furie minacciando chissà che.
Per quanto dobbiamo sopportare ancora?
Lotta dura, basta trattare, questa gentaglia va combattuta senza “se” e senza “ma”.
Sono tutte cose già dette, basta scorrere gli articoli di questo sito scritti mesi addietro, ma non sembra che a Via Ferraris se ne siano accorti.
C’è voluto l’onore di Bonucci e Conte per far emergere la juventinità.
Ancora patteggiamo? Ancora ci intratteniamo con questi pendagli da forca?
Trattiamoli per quello che sono.
Lotta dura, altrimenti si soccombe.

Grimoaldo

Leo Bonucci juventino vero


Leonardo Bonucci, juventino vero.
Non si patteggia con la mafia.
Grande Leo, che a Via Ferraris prendano esempio da te.
Grazie.

martedì 10 luglio 2012

La Crociata dei Pezzenti




Scommettiamo che la Juve quest’anno ruberà lo scudetto alla Roma?
Scommettiamo che l’annata 2012-2013 rimarrà scolpita nelle menti dei “lupacchiotti” come uno dei più grandi furti nella storia del calcio?
Al livello de “Er go’ de Turone”.
No, non sono un indovino, tanto meno sono addentro agli ambienti romanisti (non sarei neanche vaccinato), si tratta semplicemente di un film già visto.
E’ storia vecchia e senza scomodare Vico coi suoi corsi e ricorsi storici, non fatichiamo affatto a riconoscere i prodromi di una nuova campagna zemaniana.
La situazione è assolutamente intellegibile: Zeman torna a Roma e come lui stesso ha detto, sarà probabilmente la sua ultima chance di allenare una grande squadra. A Roma c’è chi lo ama e c’è chi lo odia, un po’ come tutte le città nelle quali ha allenato.
Anche questo è facilmente spiegabile: gioca all’attacco e così affascina e illude molti; ma essendo molto limitato per tutto il resto, non riesce a concludere una stagione vincendo e così i tifosi meno ingenui e più pretenziosi, esaurita la pazienza, prendono ad odiarlo perché inconcludente.
E non mi si prenda ad esempio Pescara perché io mi riferisco al calcio di alti livelli, dove ti scontri almeno con tre-quattro squadroni di caratura europea.
Ma torniamo alla Roma.
Zeman sa benissimo che le cose non andranno molto diversamente anche quest’anno e forse il prossimo (se non lo avranno già cacciato, magari dopo aver preso sei o sette gol da una diretta concorrente) e così si porta avanti col lavoro.
Come Pietro l’eremita nel 1096, ha iniziato ad arringare la plebaglia, i poveracci (qui intesi come poveracci del calcio, che praticamente non hanno mai vinto un cavolo), gli eterni sconfitti; li sta inquadrando per bene e per quando comincerà il campionato avrà bell’e pronto un esercito di pezzenti pronto a scagliarsi sul nemico.
Zeman è davvero grottesco e paradossale, ma ancora di più lo sono giornali e giornalisti, perché mai come in questo caso si sono dimostrati faziosi e partigiani.
Il gioco di Zeman è chiaro come il sole e se non ci possiamo aspettare che qualche tifoso romanista metta le cosa in chiaro, magari pretendendo i risultati prima di avere già il colpevole a portata di mano, deontologia, correttezza e lealtà lo esigerebbero dalla categoria dei giornalisti.
La risposta purtroppo sta tutta nei titoloni del Corriere dello Sport di questi giorni, coi quali il giornale sportivo di Roma è già sceso al fianco del boemo, pronosticando squalifiche e chissà cos’altro nei confronti di Conte, cercando fin d’ora il casus belli.
Si parla tanto di fair play, di bisogno di onestà, di chiarezza nel calcio e nessuno apre bocca di fronte ad un gioco sporco e scorretto che non tarderà a produrre gravissimi esiti, perché la storia ce lo insegna che dagli oggi, dagli domani, il dramma poi salta fuori.
Nessuno che abbia il coraggio/onestà di puntare il dito e magari raccomandare al boemo di stare zitto e pensare a casa sua e che non è il caso di parlare degli scudetti della Juve aizzando vecchi e mai sopiti odi.
Petrucci cosa fa? Il Presidente del CONI così lesto che stava per appropriarsi di una vittoria agli europei senza averne alcun merito presentandosi in TV a fare lo smargiasso e che predica tanto di pulizia e lealtà sportiva, perché non bacchetta lo pseudo-allenatore?
Forse perché è il mister della sua Roma, della quale fu anche presidente anni addietro?
Oltre tutto Zeman non è nuovo a questi sotterfugi. Non dimentichiamo che tutto il processo doping (durato anni, con enormi spese per la collettività e poi conclusosi come una bolla di sapone) nacque dalle sue dichiarazioni, mentre la sua Rometta se la passava molto male, coi tifosi urlanti avvinghiati ai cancelli di Trigoria e Sensi che rischiava la vita anche solo a mettere il naso fuori dalla finestra.
Zeman fu allora davvero scaltro: individuò il soggetto sul quale riversare l’odio montante in quel momento e le orde di pezzenti (continuando nel parallelo con la crociata…) ebbero la Juventus quale capro espiatorio.
Il maledettamente famoso “sentimento popolare” grazie al quale hanno potuto commettere le più nefaste porcherie in ambito giuridico e giuridico/sportivo, fece con Zeman un salto di qualità enorme.
Anche con Farsopoli si sono visti i risultati: le porcate le hanno fatte gli altri ma noi abbiamo pagato.
Zeman è solamente scaltro, non ha altre grosse qualità tecniche.
Basterebbe riguardarsi la sua deposizione in aula, quando, persino nella capitale della comicità, patria di Totò e De Filippo, riuscì a far ridere tutti con la sua incapacità a farsi capire e a mettere da parte il proprio egocentrismo. Fu davvero penoso.
Nessuno interviene, neanche la Gabanelli col suo Report, che tempo fa addirittura gli dedicò un servizio trattandolo come il nuovo messia.
Come può sfuggire questo evidente e pericoloso atteggiamento del boemo agli occhi di chiunque sia anche solo un poco onesto?
Per il proprio interesse personale non esita a gettare benzina sul fuoco; per garantirsi qualche mese di tranquillità prima che qualche sonora batosta come solo lui sa prendere lo metterà per l’ennesima volta con le spalle al muro, non si fa scrupoli nel rinfocolare vecchi odi e chissenefrega se qualcuno ci lascerà le penne.
Davvero una crociata dei (da) pezzenti…

Grimoaldo (Marco Milani)

lunedì 4 giugno 2012

Inter-Lecce 20.03.2011: fu combine?


In questi giorni anche i più distratti tra i tifosi non avranno potuto fare a meno di notare una serie di incredibili analogie tra come fu “trattata” Farsopoli (dai PM, dai giornali, dagli addetti ai lavori…) e quanto sta accadendo con Scommessopoli.
Sembra davvero lo stesso virus di allora, un virus dalle curiose caratteristiche, che ha trovato il modo di riprodursi e di infiltrarsi negli organismi di tanta gente, preferendo però alcune categorie rispetto ad altre.
Roba da Quark!
Infatti il simpatico batterio preferisce penetrare a fondo nelle cervella di coloro che appartengono alla categoria dei giornalisti e tranne pochi casi (invero rarissimi) ne causa una interessante disfunzione: tale categoria comincia a produrre, senza alcun preavviso tanto meno alcun sintomo, una enorme quantità di bile e laddove legga la parola JUVENTUS si lancia in rabbiosi attacchi sfocianti in articoli e titoloni a nove colonne anche in presenza di non-notizie.
La cosa buffa (ci ha confessato uno scienziato che chiede di mantenere l’anonimato) è che tali virulenti attacchi non si verificano in presenza di reati veri contestati ad altre società calcistiche, ma solo ed esclusivamente nei confronti della Juve e dei suoi tesserati.
Gli studi proseguono e al momento sono state individuate altre categorie particolarmente sensibili al sopra citato virus, quali i PM e i procuratori federali.
Alle nostre rimostranze circa una così ardita teoria lo scienziato in questione ci ha mostrato l’esperimento da lui stesso effettuato che ha condotto alle conclusioni appena esposte.
Vediamo.
Ci ha mostrato per prima cosa i giornali di questi ultimi giorni, sportivi e non, registrazioni di telegiornali e notiziari televisivi/radiofonici, una serie di siti di internet, riviste di gossip e materiale vario.
Non abbiamo potuto ignorare che la squadra più citata ormai da giorni è la Juve e i personaggi più chiacchierati siano Conte, Bonucci, e Buffon.
Il secondo step dell’esperimento è stato quello di mostrarci l’Ordinanza emessa dal GIP Salvini per la quale giorni fa sono state arrestate varie persone legate allo scandalo delle scommesse.
In 486 pagine la parola JUVENTUS compare solo due volte: a pagina 55 quando si parla delle dichiarazioni di Carobbio circa Conte per la partita Novara-Siena del 30.4.2011 e a pagina 249 allorché si cita Masiello che, riporto testualmente, indica “altri giocatori ‘corrotti’ della sua compagine, tra cui il difensore della Juventus e della nazionale italiana Leonardo Bonucci”.
Su Conte sappiamo che tutti gli altri presenti a quella famigerata riunione tecnica (nella quale avrebbe tranquillizzato tutti comunicando l’avvenuta combine) hanno negato che le affermazioni di Carobbio rispondano al vero.
Anche la logica vorrebbe che un tale fatto criminoso quale la truffa sportiva venisse compiuto con maggior discrezione, ma Conte è un generoso e lo dice a tutti.
La logica ci spinge anche a chiederci come mai un accordo di combine tra le due società porti Conte su tutti i giornali e nelle carte degli inquirenti mentre Tesser (allenatore del Novara) non venga affatto scomodato. Ma tant’è…
La citazione di Bonucci conferma la letalità del morbo. Masiello fa i nomi di suoi compagni corrotti e il GIP che fa? Tra i tanti ne cita uno a caso, Bonucci, della Juventus.
Ecco perciò anche la seconda citazione della Juventus nel documento, dovuta non a effettiva funzionalità nel contesto bensì ad una volontà di far risaltare proprio quel nome, per cui tra i tanti se ne cita uno.
Sempre a pagina 249 viene citato anche Pepe (tirato in ballo da Masiello) ma non lo si accosta alla Juve e sembra davvero posticcio questo innesto in quanto senza giustificare alcunché Masiello arriverebbe a Udine e così, one shot, telefonerebbe a Pepe per proporgli la combine (che viene rifiutata).
Basta. Null’altro di più.
A fronte di queste quattro stupidaggini vi è in atto un terremoto mediatico sulla Juve da far paura.
Si è parlato di squalifiche, radiazioni, penalizzazioni, esclusioni dalla Champions League, di tutto!
Poi l’occhio mi è caduto sulla partita Inter-Lecce, quando a pagina 11 uno degli arrestati, tale Tisci Ivan, parla di una vera e propria combine tra le due squadre.
Come è possibile? Non un giornale, non una televisione, non un giornalista hanno parlato di questa partita e qui non si tratta di pareggi che stanno bene ad entrambe le squadre, qui si parla di vera e propria combine, reato sportivo ma anche penale.
Questo Tisci, mi viene da pensare, sarà un mentecatto senza importanza, ritenuto poca cosa dagli inquirenti e così mi leggo la parte riservata a lui.
Apriti cielo, altro che mentecatto di poca importanza! E’ considerato uno dei più attivi; ha contatti continui con Erodiani, Bressan, Bellavista e Gegic.
Dice chiaramente che i giocatori dell’Inter sapevano ed erano d’accordo sulla combine col Lecce in modo che a fine match ci fosse l’OVER. Lo dice lui.
A pagine 23 il GIP rincara la dose su Tisci. Lo definisce molto significativo e lo inserisce a pieno titolo nell’associazione transnazionale, quale pezzo da novanta che tiene i contatti con gli zingari e con Ilievsky. Caspiterina.
Un pezzo da novanta riferisce dei giocatori dell’Inter che erano d’accordo su una combine e i PM che fanno?
E i giornalisti, con una così succosa notiziona che fanno?
E il Procuratore Federale che fa?
A tutt’oggi la stessa risposta può valere per tutte e tre le domande: NIENTE.
A pagina 222 ci si dice che Erodiani include Vives (del Lecce) nella combine di Inter-Lecce. Secondo personaggio che parla di quella partita.
A pagina 399, incredibile a dirsi, salta fuori un’altra importante conferma della combine. Viene riportata la telefonata di Tisci a Bellavista, nella quale si preoccupa del risultato che non sta maturando secondo i loro desideri. Pure Bellavista!
Ecco la nota del GIP:
“Prog. 1035 Rit. 74/11: ore 15,51 del 20.03.2011 – Nel corso del primo tempo della famigerata INTER – LECCE, TISCI contatta BELLAVISTA al fine di valutare la possibilità di limitare i danni riconducibili all’eventuale mancato OVER, scommesso dall’organizzazione criminale, ipotizzando una scommessa live sul risultato UNDER.
BELLAVISTA afferma che la vincita sarebbe ininfluente”.
La famigerata INTER - LECCE! Lo stesso GIP la ritiene ormai famigerata! Il virus deve essere arrivato subito dopo.
Basta voltare pagina e ci si imbatte in una nuova sorpresa. Questa va proprio letta:
“Prog. 1036 Rit. 74/11: Ore 16,11 del 20.03.2011 – Quando la partita Inter – Lecce stava ormai volgendo al termine, con le note negative conseguenze per l’esito delle scommesse effettuate sul cd. OVER , TISCI chiede a BELLAVISTA chiarimenti circa il fatto di avere coinvolto nella scommessa BETTARINI Stefano”.
Cioè, hanno le intercettazioni di queste cose, non sono dicerie o presunzioni!
E poi ancora alle pagine 402, 403, Inter-Lecce viene continuamente citata e a pagina 404 si dà la colpa agli interisti di aver parlato troppo dell’OVER tanto da far arrivare le giocate su BETFAIR a 700.000 €.
Una indagine su quelle giocate, no? Magari salta fuori qualche nome interessante, dal momento che fu il Lecce a tirarsi indietro, impaurito dal troppo clamore.
Due più due dovrebbe fare quattro…
Nella stessa pagina si legge che Tisci e Bellavista si organizzano per nuove combine (dopo quella di Inter-Lecce) e a pagina 449 salta fuori un altro nome: Sartor.
Meglio leggere le testuali parole, hanno dell’incredibile: “Nel prosieguo della sua narrazione, SARTOR, faceva un’altra ammissione importante che conferma l’ipotesi investigativa e cioè che la partita della combine era INTER – LECCE, aggiungendo che, dopo la partita, gli aveva telefonato Burini…”.
A pagina 462 un’altra chicca: “La ricostruzione degli eventi sopra riportati, alla luce delle intercettazioni telefoniche che vede coinvolto SARTOR, fa ritenere che, la riunione del 15 marzo 2011, cui aveva partecipato SIGNORI, era finalizzata a rassicurare i suoi interlocutori su ciò che BELLAVISTA ed ERODIANI avevano prospettato al gruppo bolognese, ovvero il risultato sicuro relativamente all’OVER 3,5 da scommettere sull’incontro INTER – LECCE (campionato di calcio 2010-2011 - serie A – 30° giornata – partita giocata il 20.03.2011 con inizio alle ore 15,00, risultato finale 1 – 0) Pronostico Rischio QSC: OVER 3,50 dato a 2,40..”
A pagina 475 viene riportato un interrogatorio di Signori nel quale ribadisce la combine su INTER – LECCE, mentre alle pagine 477 e 479 ci sono ulteriori particolari sulla famigerata (cit.) partita.
Dulcis in fundo la conclusione a pagina 480: Erodiani confessa di un suo colloquio con i bolognesi che confermano l’accordo raggiunto con entrambe le squadre (INTER e LECCE), indispensabile in quel particolare momento del campionato.
E così, pure i bolognesi!
Che razza di virus però. Su Inter-Lecce c’è tanta di quella roba da poter scrivere anni e anni e invece neanche una parola.
Una citazione di Conte ha scatenato l’inferno. Confessioni e intercettazioni incrociate su una partita ben precisa invece non hanno portato a nulla.
Palazzi ha queste carte in mano. Le hanno i giornalisti.
Alla fine lo scienziato mi si è avvicinato, si è tolto i baffi finti e ridendo mi ha sussurrato in un orecchio: “Ma quale virus… siamo semplicemente in Italia…”

Grimoaldo (Marco Milani)




venerdì 1 giugno 2012

Antonio Ingroia, interista DOC





Antonio Ingroia, "magistrato", in una recente intervista a Rai Radio2, nella trasmissione “Un giorno da pecora”, ha rilasciato numerosi commenti circa la Juve e l’inter.
Lui, si sa, è tifoso interista sfegatato. Ha detto che l’inter è la “squadra degli onesti”. Sulla Juve le solite idiozie che si possono ascoltare in un qualunque tugurio infestato da antijuventini.
Dunque, inter squadra degli onesti.
A questo punto esistono solo due possibilità per spiegare tali affermazioni.
La prima è che Ingroia sia un bugiardo disonesto mentitore.
La seconda è che sia stato semplicemente molto superficiale, affrontando temi che non conosce a fondo, lanciandosi in giudizi anche pesanti senza il conforto della cognizione di causa.
Delle due, una. Non ne vedo altre.
Per chi ancora non capisse, allego il link per andarsi a leggere/rileggere la relazione Palazzi del luglio 2011, nella quale vengono elencate tutte le infrazioni del Regolamento FIGC commesse da Facchetti e Moratti, presidenti dell’inter, e che non hanno potuto portare a pesanti sanzioni solo ed esclusivamente per intervenuta (e tanto attesa…) prescrizione.
Il “magistrato” non ricorda/conosce neanche altri avvenimenti della storia della sua squadra del cuore, eppure certi nomi dovrebbero essergli familiari: Recoba, Oriali, dicono niente?
Alleghiamo un altro link nel quale si ripercorrono le orme di un brutto affare per il quale l’allora DS dell’inter, il buon Oriali, risulta essere oggi un pregiudicato, avendo patteggiato la pena per aver falsificato e ricettato documenti falsi.
E che dire del processo Telecom? L’inter c’è entrata di brutto in quell’affare, anche qui non si tratta di opinioni, ma di sentenze.
E ci sarebbero tante altre cose da citare, tornando indietro nel tempo, magari a quando un certo Ferruccio Mazzola giocava (poco) nell’inter di Herrera, di certi caffè dal sapore strano. Anche qui è tutto nero su bianco, scritto dallo stesso Ferruccio che ha anche vinto la causa contro l’inter che avrebbe voluto vietare la distribuzione del libro nel quale venivano raccontati questi fatti.
Ma sì, in fondo credo che il “magistrato” sia semplicemente all’oscuro di tutto ciò, che abbia parlato trasportato dal tifo senza curarsi di ciò che diceva, non è possibile che un uomo delle istituzioni di quella statura dica scientemente alla radio pubblica delle palesi falsità sapendo di mentire. No, io propendo per la superficialità.
L’inter squadra degli onesti…
Troppo grossa ‘sta balla per crederci davvero.

Grimoaldo (Marco Milani)