FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

venerdì 10 agosto 2012

LOTTA DURA




L’ennesimo atto di questa farsa è stato scritto. Nessuna sorpresa, da un paio di giorni gli araldi della FIGC avevano già diffuso la notizia della squalifica di Conte per dieci mesi e delle assoluzioni di Bonucci e Pepe.
Ancora una volta totale assenza di prove, un processo sommario, frettoloso, assolutamente iniquo. Stavolta se ne è accorto anche qualcun altro oltre agli juventini, ma non è servito a nulla, Palazzi è andato avanti per la sua strada e Artico ha messo il fiocco sul pacco regalo. Sempre loro.
Leggere le motivazioni è come leggere una commedia di Scarpetta: se non ci fosse un retro gusto amaro sarebbe da sbellicarsi dal ridere.
Artico ritiene Carobbio attendibile perché “aveva stima del tecnico”. Lo ha ammesso Carobbio… e come fare a ribaltare una prova così schiacciante?
Ancora: tutti i presenti alla “riunione tecnica” nella quale Conte parlò della combine e che hanno giurato sulla falsità delle accuse di Carobbio  hanno mentito ritenendo le loro dichiarazioni non siano attendibili, perché finalizzate a proteggere se stessi da una contestazione disciplinare” (cit.).      
Artico li ha smascherati! Sapevano e non hanno parlato, anzi, hanno mentito per timore di subire punizioni. Voi direte, quanto gli hanno dato? Omertosi e bugiardi… almeno tre anni, a tutti.
Niente. Tutti i presenti (a parte quei tre-quattro che interessavano) non sono stati neanche deferiti. Spettacolo!
Bonucci è stato a un passo dallo smettere di giocare per via dei tre anni e mezzo chiesti inizialmente da Palazzi, salvo essere smentito dai fatti e tentare in extremis la carta del patteggiamento. Vergognoso. Se ne è fottuto della innocenza di Bonucci, lui voleva solo portare a casa una mini vittoria. Palazzi ha dato l’ennesima dimostrazione del suo spessore di magistrato e di uomo.
E potrei continuare per ore, .
Allora veniamo al punto. Questa è gentaglia, messa lì proprio per fare ciò che ha fatto e non lo scopriamo ora. Dal 2006 a oggi, spalleggiati da certa stampa addetta a rinfocolare il “sentimento popolare”, non hanno fatto che darci contro.
Farsopoli è stato il loro capolavoro. Con le intercettazioni saltate fuori dal cilindro hanno avuto mille occasioni per fare giustizia e non solo non l’hanno fatta ma hanno continuato a menare di brutto. Potevano punire l’inter per le porcate (vere, attestate!) che ha fatto e cercare una pacificazione, ma non l’hanno fatto.
La lezione non ci è servita? A Via Ferraris non vogliono proprio capirla.
Se ripenso al patteggiamento imposto a Conte (quello dei tre mesi, rifiutato da Artico) mi cascano le braccia.
Questa gentaglia merita solo una lotta dura, all’ultimo sangue.
Ma quali tavoli della pace, quali “avvicinamenti”, questi vanno combattuti fino alla fine. Inter e Milan stanno tirando il fiato dopo anni di spese pazze. Vedrete che nei prossimi due, tre anni saranno rimpiazzati dalla Roma.
Hanno Baldini, hanno preso Zeman, hanno potere politico, hanno in mano il CONI, la redazione sportiva della RAI, vedrete che fin dalle prossime settimane una nuova crociata sarà indetta contro di noi. Prepariamoci.
Cosa fare allora?
Le possibilità sono tre. La prima, affascinante ma improponibile sarebbe quella suggerita da molti sui vari forum e cioè di lasciare il campionato italiano e trasferirsi altrove.
Come già detto, affascinante ma inattuabile.
La seconda è chiudere baracca e burattini e uscire dalla giostra. Altrettanto impraticabile, ci sono centinaia di milioni in ballo, ma soprattutto una storia e una tradizione da difendere, impossibile solo da pensare.
Rimane la terza via: restare nel campionato italiano.
Sì, ma non come fatto fino adesso. Questi loschi individui vanno combattuti, non compiaciuti.
Cosa fare quindi?
Diventare competitivi nell’informazione. Non è possibile che gli altri utilizzino giornali e giornalisti corrotti per diffondere le loro verità e noi non si sia in grado neanche di difenderci.
Silenzio stampa e ostracismo verso quelle testate nemiche o che ospitano nostri nemici senza concederci contraddittorio o replica.
Basta coi Bartoletti che sputano veleno senza doverne pagare le conseguenze.
Perseguire chiunque diffami l’onorabilità della Juve o dei suoi tesserati.
Ridurre al minimo i contatti con FIGC e CONI.
Continuare con forza e determinazione sulla strada del risarcimento danni, pubblicizzando la cosa ovunque, così come le tre stelle, esposte ovunque, ribadite ovunque, sempre, perché sono vere e tutti debbono vederle.
Finanziare opere letterarie che parlino di Farsopoli, aiutare chi può realizzare un documentario dove si mostri finalmente la verità, su Farsopoli e sul dopo Farsopoli, dal quale non siamo ancora usciti.
Deve essere un muro contro muro. Lavorare per mettere uomini non nostri ma semplicemente onesti al posto di quelli attuali, laddove conta.
FIGC e CONI non possono rimanere nelle mani di questi Don Rodrigo da strapazzo che a loro volta pongono nelle mani dei loro bravi la vita degli altri!
Si risponda a tono, sempre, sbattendogli in faccia la nostra onestà e la loro laidezza.
Abete riconobbe deferentemente a Moratti il diritto di lamentarsi e di “andare oltre” allorquando uscì la relazione Palazzi sulle malefatte interiste.
L’altro giorno lo ha fatto Agnelli e Abete è andato su tutte le furie minacciando chissà che.
Per quanto dobbiamo sopportare ancora?
Lotta dura, basta trattare, questa gentaglia va combattuta senza “se” e senza “ma”.
Sono tutte cose già dette, basta scorrere gli articoli di questo sito scritti mesi addietro, ma non sembra che a Via Ferraris se ne siano accorti.
C’è voluto l’onore di Bonucci e Conte per far emergere la juventinità.
Ancora patteggiamo? Ancora ci intratteniamo con questi pendagli da forca?
Trattiamoli per quello che sono.
Lotta dura, altrimenti si soccombe.

Grimoaldo

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