FARSOPOLI

La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...

lunedì 3 settembre 2012

L'etica dell'Inter



Ci siamo, con la sentenza da poco emessa dai giudici di Milano che condanna Inter e Telecom a risarcire i danni a Bobo Vieri per averlo pedinato, intercettato e spiato illegalmente, la vicenda Farsopoli si arricchisce di un tassello fondamentale.
Sì, questa sentenza è di primaria importanza, perché rappresenta le fondamenta, le basi di tutta la teoria difensiva degli juventini di questi ultimi sei anni.
Questa sentenza rappresenta la conferma, ennesima, di quale sia lo spessore etico e morale della squadra di Milano, dei suoi dirigenti, dei suoi boss.
Questa sentenza dimostra che quei signori hanno calpestato leggi, rispetto, lealtà, onestà, per raggiungere i loro scopi e grazie a una accozzaglia di complici sparsi tra caserme, procure e redazioni sono riusciti a raggiungere lo scopo, inventare uno scandalo che non esisteva e togliere di mezzo la Juve.
Questa sentenza è la degna risposta allo striscione mostrato ieri a San Siro col quale gli interisti osannavano l’altro antijuventino per eccellenza, Zeman, inneggiando a un calcio pulito.
Sì, è davvero la risposta migliore: sputtanati in pieno.
Domani Moratti si farà circondare dai suoi giornalisti all’uscita dei propri uffici e dirà che è tutta una montatura, che loro sono onesti, che la Juve ruba e che chiederanno qualche altro scudetto di cartone, tanto a Roma ha delle aderenze, ha degli amici.
Amici fidati, tanto da far sparire dalle indagini partite quali Inter-Chievo o Inter-Lecce, sulle quali ci sono ben più che sospetti.
Moratti che difende Facchetti perché era un brav’uomo e che però, se proprio si dovesse accertare che l’Inter pedinava e spiava, è a lui che vanno addossate tutte le colpe, perché lui agiva in proprio. Un signore…
La sentenza di Milano dimostra che lo spionaggio industriale c’era, quello spionaggio per contrastare il quale Moggi comprò le schede svizzere.
Verità? Balla? Ognuno può pensarla come vuole, ma ora è sentenziato che Inter e Telecom sono colpevoli. Lo spionaggio (anche industriale), esisteva.
Ve lo ricordate il pensiero di Enzo Biagi su Farsopoli?
"Una sentenza pazzesca, e non perché il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome. Una sentenza pazzesca perché punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perché tutto è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l’ex Re d’Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?".
Questo disse.
Tutto ciò che andiamo gridando da sei anni trova conferma in questa sentenza.
Questa è l’Inter. Questo è Moratti.
Moratti vuol dire Guido Rossi. Guido Rossi vuol dire Tronchetti Provera, Telecom, La7, Narducci, Auricchio.
La sentenza di Milano è fondamentale perché col copia e incolla hanno seguito la stessa procedura di Vieri i vari Moggi, De Santis, Pairetto, Bergamo, eccetera.
Tutti furono spiati, pedinati, intercettati. Per De Santis fu ancora peggio.
Uno dopo l’altro arriverà il turno di tutti. Non ci sarà la Juve, ambigua come la sua proprietà.
Furono spiati tanto quanto Moggi, ma non hanno chiesto alcun risarcimento.
Elkann, Elkann…
Forse la sentenza servirà anche a fare luce sul “suicidio” di Adamo Bove, “suicidio” al quale la famiglia non ha mai creduto.
“Continuiamo così, faccamoci del male” diceva Nanni Moretti e anche noi continuiamo così, a farci male, con una Federazione (in tutte le sue componenti) a novanta gradi di fronte ai boss che comandano e che indirizzano il calcio e non solo.
L’Inter è pulita, lo diceva Moratti, lo ha detto Ingroia.
L’ennesima sentenza ha dimostrato il contrario. L’ennesima e loro ancora si ergono a vergini e con loro la Federazione. Arroganti e meschini.
Palazzi archiviò la questione intercettazioni interiste. Ora c’è una sentenza a dimostrare che erano vere, gravissime e illegali.
Palazzi archiviò.
Oggi con Scommessopoli ha deferito anche le mosche che ronzavano sui campi (non tutti, non tutti, solo quelli segnalati), anche in assenza di prove, per congetture, de relato, per sentito dire.
Allora archiviò.
Palazzi è così; “pò esse fero e pò esse piuma…” mica dipende dalla verità, dipende da chi ha di fronte.


Marco Milani (Grimoaldo)







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