Deja vu
In queste ultime ore a molti
sarà tornata in mente l’atmosfera cupa di quel 2006, quando con cadenza
micidiale venivano pubblicati su alcuni giornali rivelazioni clamorose, stralci
di intercettazioni, schemi piramidali di combriccole occulte capaci di gestire
il calcio italiano.
Tutto veniva fuori con una
cadenza che pareva di vedere Ivan Lendl da fondocampo. Erano dei martelli, ogni
giorno gocce di presunto malaffare distillato con sapiente meticolosità.
Anche allora, nella calda
estate del 2006, qualche folletto dispettoso s’intrufolava negli uffici degli
integerrimi inquirenti e notte dopo notte riusciva a far defluire nelle
redazioni di alcuni giornali (sempre gli stessi…) veline più o meno eclatanti,
in barba al segreto d’ufficio e a leggi ben precise.
I bravi giornalisti di fronte
a cotanta grazia e dall’alto della loro professionalità nonché onestà, presero
a giocare con quel malefico patchwork, quel taglia e cuci tanto utile per
indirizzare il sentimento popolare.
Oggi, sebbene in un contesto
lievemente differente, si sta ripetendo tutto ciò. Non si aspettavano una Juve
lassù, forte, indicata da tutti come l’ormai favorita.
Galliani qualche settimana fa
aveva assunto la certezza che non sarebbe dovuto ricorrere alla sua
personalissima corte dei miracoli, i punti di distacco erano ormai quattro,
anche stavolta ce l’avrebbero fatta.
Poi però qualcosa non è andato
per il verso giusto. La Juve, data per spacciata, ha rialzato la testa e si è
ripresa la vetta.
E allora giù col gol di
Muntari. Troppo poco però, l’opinione pubblica dopo qualche giorno si sarebbe
ricordata che a fronte di quel gol il Milan aveva incamerato svariati punti
gentilmente concessi dall’AIA.
E allora? Allora bisognava
colpire l’artefice del miracolo Juve: Conte.
Ma come? Col vecchio metodo
già sperimentato nel 2006. Ecco perciò spuntare il suo nome, per una presunta
conoscenza di una combine ai tempi del Siena. Nulla di penale, solo una eventuale
omessa denuncia punibile a livello sportivo. Ma tant’è.
La “notiziona“ esce il giorno
prima di Juve-Roma, in piena volata scudetto. Ed esce sui soliti giornali,
sempre loro, vere e proprie macchine del fango, che viene un devastante senso
di colpa solo a chiamarli “giornali”.
Notizie sotto segreto
istruttorio che si trasformano in prime pagine.
Cosa? dirà qualcuno, ma ci
sono anche notizie di combine che riguardano il Milan!
Vero, ma mica sono là per dire
la verità.
Occupano quei posti proprio
come dei vigili, che coi loro gesti indicano alle auto dove andare e dove no.
E dal 2006 hanno deciso che la
strada del calcio italiano fosse a senso unico.
Ma stavolta l’intero universo
juventino non resterà a guardare.
Stavolta proprio no.
Marco Milani (Grimoaldo)
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