L’importanza
delle parole
Le parole sono importanti. Sono un macigno. In
questo nostro paese però non sempre ciò risponde al vero e la cosa che atterrisce è che a non rispettare
questo imperativo morale siano molto spesso le istituzioni.
Prendiamo ad esempio Monti: “Forse sarebbe il
caso di fermare il calcio per due-tre anni” ha detto il più alto rappresentante
del governo italiano.
Quello stesso governo che, in barba alla
Costituzione, siede sui massimi scranni senza alcuna legittimazione popolare. E
ciò perché? Perché la classe politica ha portato nel corso dei decenni questo
paese allo sfascio, con un debito pubblico da quarto mondo; una classe politica
in grado di fottersene della più alta espressione della volontà popolare, il
referendum, trasformando il finanziamento pubblico dei partiti in ben più
corposi, aspetta, come li hanno chiamati? ah sì, rimborsi elettorali. Classe
politica foraggiata dai vari Lusi e Belsito, intenta in “gare di burlesque” costringendo
anche il resto del paese ad andare a puttane.
E potrei continuare a lungo parlando delle
banche (che hanno gran parte della responsabilità della crisi mondiale…) di cui
Monti, Fornero, Passera eccetera sono degni portabandiera nonché difensori (C/C obbligatori ai pensionati, fondazioni bancarie esenti dall'IMU, sconto crediti con la P.A. presso le banche, provvigioni sulle donazioni verso i terremotati...), di conti falsificati
affinché l’Italia entrasse nell’euro e così via, ma questo vuole essere un
articolo su ciò che sta accadendo al calcio e al mondo che lo circonda.
Però questa introduzione vuole sottolineare quanto
oggi sia smarrito il senso della misura, della giustizia, della verità. Due-tre
anni di stop a tutti questi signori, no?
Il calcio non è altro che lo specchio della
società. E in questa società la parola ha un valore pressoché nullo.
A dimostrazione di ciò basterebbe semplicemente
quel che disse un altro uomo di regime, Abete, sentenziando che “l’etica non va
in prescrizione”. Parole sue.
Ma veniamo agli eventi di questi giorni. Con
fare tristemente simile ai colleghi di Napoli il Procuratore capo di Cremona,
Di Martino, indice una conferenza stampa per meglio spiegare ciò che i giornali
avevano diffuso già da tempo, naturalmente a modo loro.
Ci dice che bisogna fare attenzione tra coloro
che sono stati arrestati e quelli che sono semplicemente indagati. Bene.
Carobbio è stato indagato mentre Tisci fa parte del drappello degli arrestati.
Carobbio riferisce delle parole di Antonio Conte prima del match col Novara e
nonostante numerose smentite da parte di tutti gli altri presenti le ritiene
degne di attenzione includendo l’allora allenatore del Siena tra gli indagati.
In questo caso le parole sono importanti per Di Martino che allo stesso tempo non ritiene degne di interesse quelle di Conte
non volendo neanche ascoltarlo. Per lo meno singolare. Se un delinquente accusa
una persona per bene, prima di cambiare la mia opinione su di essi vorrei
sentirli entrambi. O no? A maggior ragione un PM.
Tisci Ivan, come si può leggere nell’ordinanza
emessa dal GIP Salvini, è uno dei maggiori elementi della presunta
organizzazione criminosa. Dice anch’egli tante cose ma una davvero interessante
la si trova a pag.11, laddove parla della combine di Inter-Lecce.
Da ciò che si legge sui giornali e che si ascolta
in televisione però, sembra che queste parole abbiano una importanza assai
inferiore, tanto da essere trascurate da tutti i media.
Quanto è volubile l’essere umano…
Improvvisamente il buon Di Martino ritiene
altre parole degne di indagine e sono quelle di Buffon. Il portiere della
nazionale ha detto qualcosa di sgradevole ma tragicamente vero: nello sport se
ad entrambi i contendenti serve un pari, si pareggia. Apriti cielo.
Sembrava che dovesse essere ascoltato dai PM perché
a conoscenza di chissà quali misteri. Gli dica qualcosa allora: gli spifferi di
un Lazio-Inter (quella dell’Oh noooo)del
maggio 2010 o magari di Napoli-Inter (entrambe in CL) dell’anno scorso, si
liberi la coscienza da questi pesi insopportabili e denunci quelle due “strane
partite”.
Che segugi! Di partite così ne avrebbero a
bizzeffe sotto gli occhi e questi si muovono solo perché Buffon ha parlato.
Ma Buffon è “attenzionabile” solo a tratti.
Diventano parole “poco importanti” quelle di Buffon nella sua conferenza
stampa. Ha parlato di una consuetudine molto poco gradevole (per non dire
disgustosa) e cioè quella che le notizie escono prima sui giornali e poi
vengono comunicate agli interessati.
Ha parlato di più leggi che vengono infrante quando
passano documenti riservati e coperti da segreto istruttorio dalle mani degli
inquirenti ai giornalisti, ma sembra che improvvisamente si sia alzato un tale
vento da portar via con sé queste parole.
Una verità clamorosa e vergognosa del tutto
ignorata. E non ci sarebbe neanche da inventarselo un reato, c’è tutto scritto
per bene nel codice penale, articolo 326.
Signor Monti: non sarebbe il caso di fermare
due-tre anni quei magistrati che compiono tali azioni criminose? O meglio,
tutta la magistratura?
E, tornando ai politici, perché non chiudere a
catena Montecitorio e Palazzo Madama per qualche annetto? Coi danni che hanno
fatto se li meriterebbero tutti, a cominciare dalla brava Melandri che
confezionò quel capolavoro che risponde al nome di decreto Spalmadebiti, vero e
proprio incentivo alla cancellazione totale e definitiva dell’etica dal mondo
del pallone.
Ultimo appunto per parole… non dette.
Sembrerò ingenuo e forse lo sono, ma quando
Moratti ha ribadito che secondo lui Calciopoli fu molto peggio di Scommessopoli,
interpretando ancora una volta il ruolo di vittima, la verità vera avrebbe
preteso che qualcuno dalla federazione, dal mondo politico, dal Coni avesse
detto poche ma chiare parole, ricordando le sentenze riguardanti l’inter
(passaporti falsi, plusvalenze, eccetera) e magari la relazione Palazzi.
Caro Monti, ammesso e non concesso che ne abbia l'autorità e l'autorevolezza, pensi a guarire i mali di questo paese, perché quelli del calcio non ne sono che una parte infinitesimale.
Fatto ciò ciò non resterà che tirare la catena e vedrà che i tanti loschi personaggi (di cui sopra) che affollano il mondo pallonaro "defluiranno" senza colpo ferire.
Fatto ciò ciò non resterà che tirare la catena e vedrà che i tanti loschi personaggi (di cui sopra) che affollano il mondo pallonaro "defluiranno" senza colpo ferire.
Marco Milani (Grimoaldo)
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