La sentenza di secondo grado del rito
abbreviato nell’ambito del processo a Giraudo e altri imputati è arrivata.
A prima vista sembra davvero la classica
sentenza all’italiana, mirata cioè non alla ricerca e alla determinazione della
giustizia bensì al dare un colpo al cerchio e uno alla botte.
Insomma, tutti assolti tranne Giraudo;
il quale però sarebbe innocente ma per non smontare del tutto l’impalcatura
creata allora dal GUP e sostenuta oggi dal PG (sulla quale si è costruita l’intera
Farsopoli) deve essere condannato almeno un po’…
Ho immediatamente ripreso in mano la
sentenza di primo grado emessa dal GUP De Gregorio nel 2009 e ho cercato di
capire come diavolo abbiano condannato Giraudo a un anno e otto mesi, senza
alcuna prova credibile a disposizione e assolvendo tutti gli altri imputati, in
gran parte arbitri.
Sì, va bene, bisogna aspettare le
motivazioni che solitamente chiariscono gli impervi percorsi che hanno condotto
a una sentenza, ma alcune cose possiamo già dirle.
Allora: tutti gli arbitri/assistenti di
questo abbreviato sono stati assolti, rimangono quelli in ballo nell’ordinario:
De Santis, Racalbuto, Bertini, Dattilo, Puglisi e Titomanlio che torneranno in
aula a maggio assieme a Moggi e gli altri e dove potranno usufruire di nuovi
elementi a loro discolpa.
Da tutto ciò se ne deduce che il giudice
dell’abbreviato ha lasciato la patata bollente in mano al giudice del secondo
grado ordinario, perché ha sentenziato che gli arbitri sui quali ha giudicato
lui erano puliti e che quindi i sodali della Cupola vanno ricercati negli
imputati dell’ordinario.
E qui la cosa si complicherà per chi
dovrà giudicare, perché proprio la Casoria in primo grado ha sentenziato che
quei campionati furono regolari, così come lo erano i sorteggi e gli arbitraggi
e adesso dovranno accollarli tutti agli imputati dell’ordinario.
Hanno molta meno gente a cui attribuire
reati. Infatti hanno lasciato a Giraudo
l’imputazione di associazione solo per la partita Juventus-Udinese del 2004 (preceduta
da Udinese-Brescia arbitrata da Dattilo, estraneo all’abbreviato).
Certo, rileggendo la sentenza di De
Gregorio del 2009 si rimane incerti tra
lo sbottare a ridere e l’incazzarsi pesantemente, perché si regge tutto su un “sottile
equilibrio”.
Mi riferisco proprio a Udinese-Brescia del
2004, quando in seguito alla maxi rissa furono ammoniti tre giocatori dell’Udinese
(che non erano diffidati e quindi non rientrano nel teorema delle ammonizioni
mirate) e fu espulso Jankulowski per un diretto al mento di un avversario a
gioco fermo, gesto tra l’altro segnalato dal guardialinee e non visto dall’arbitro
Dattilo.
Beh, il capo d’accusa al punto b) di
pagina 7 della sentenza di De Gregorio riguarda proprio quella partita, per cui
Giraudo si è beccato un anno e otto mesi in secondo grado, essendo stato
assolto per tutto il resto ma non per Juventus-Udinese.
La fiera dell’assurdo. A pagina 104
della sentenza De Gregorio e poi in quelle 122 e 123 si parla della famosa
telefonata che Moggi e Giraudo si fecero dopo il termine della partita, quando
Giraudo constatò che in seguito alla rissa i friulani sanzionati sarebbero
potuti essere molti di più. “Considerazione tautologica” la definì De Gregorio.
“Nello specifico contesto probatorio la
decisione di espellere il giocatore Jankulowski dell’Udinese è compatibile con
la ritenuta parzialità dell’arbitro”, così detta la sentenza De Gregorio a
pag. 125.
Non solo. De Gregorio sottolineò come la
scelta di Dattilo per dirigere quella partita fosse stata presa in un incontro
precedente tra Moggi, Giraudo, Bergamo e Pairetto.
Ma i sorteggi, è stato sentenziato,
erano regolari.
E’ tutto un sottile equilibrio… ma basta
poco perché si spezzi.
E’ rimasta in piedi Juve-Udinese perché
c’entra Dattilo, che ha scelto il rito ordinario ed è uno dei condannati in
primo grado.
Sta traballando tutto e prima o poi
verrà tutto giù. Certo, bisognerà aspettare maggio 2013 quando si riprenderà
col secondo grado dell’ordinario e quando nuove prove a favore degli imputati
verranno presentate.
Forse, una flebile luce si è accesa in
fondo al tunnel.
Rettifica: La partita per la quale è stato condannato Giraudo non è come scritto nell'articolo (e come comunicato da qualche agenzia) Udinese-Juventus del novembre 2004 bensì Juventus-Udinese del febbraio 2005.
Intendo però non modificare il pezzo per due motivi:
1) Per far meglio comprendere l'assurdità delle accuse, dal momento che la partita da me segnalata era uno dei pilastri dell'accusa che ha portato alla condanna in primo grado a tre anni per Giraudo (e che in secondo grado è stata cancellata!).
2) Perché se è la partita Juventus-Udinese a "incastrare" Giraudo, la condanna si fa ancora più ingiusta, non essendoci praticamente nulla a suo carico, se non le sue lamentele per i torti subiti dalla Juventus.
In pratica lo hanno condannato a venti mesi di carcere per aver rilevato arbitraggi contrari alla Juve e averne parlato al telefono.
Come si può vedere la sostanza cambia ben poco...
Marco Milani (Grimoaldo)
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