Deja-vu
Ebbene sì, ancora una volta la giustizia
sportiva ha fatto a modo suo, alla faccia della Giustizia vera, alla faccia
della logica, alla faccia della evidenza.
Tutto secondo i piani. Tutto come
Farsopoli.
Dalla totale assenza di prove sono
riusciti a tirar fuori una accusa, quella della omessa denuncia per Conte,
fondandola sul famoso “non poteva non sapere”, impossibile da controbattere
perché è il nulla.
L’hanno tirata per le lunghe, hanno
fluttuato dai tre mesi con annesso patteggiamento ai quindici richiesti dallo
stesso Palazzi, per poi arrivare ai dieci del primo grado, confermati dal
secondo grado nonostante il dimezzamento dei capi d’accusa.
Qui si è avuta la conferma di ciò che
stava accadendo, quando il miserrimo Sandulli è sbottato e non contento della
pena rifilata all’allenatore della Juve ha gridato ai quattro venti che gli era
andata pure bene.
Infine il TNAS, che ha “scontato” la
pena di Conte portandola a soli quattro mesi, in modo che per allora sarà
terminata la prima fase della Champions League e col campionato si starà un bel
pezzo avanti.
Risultato? Conte rimarrà marchiato a
fuoco per sempre, come la Juve dopo Farsopoli, nonostante l’assurdità delle
accuse, smontate una per una, facilmente, senza troppa fatica.
Con questa mini pena il marchio è stato
apposto e si sono salvati capra e cavoli. Nessuno potrà prendersela con Palazzi
o la cricca Sandulli perché, in fondo, la condanna c’è stata, quindi gli 007
della procura federale avevano visto giusto.
E poi? E poi come al solito, la Juve
salta sempre fuori dove c’è il marcio, e via a nutrire il “sentimento popolare”
che ha cominciato nuovamente a ruggire, a digrignare i denti rabbioso, perché i
ladri hanno ricominciato a vincere.
Ancora una volta, come Farsopoli, dal
niente hanno creato il mostro. E i mostri veri sono ancora in giro o comunque,
fra pochi mesi, torneranno a calcare i campi di calcio.
Non c’è via di uscita. Quell’altro
esempio di linearità e coerenza che risponde al nome di Abete ha da pochi
giorni riconfermato la stessa cricca a governare la giustizia sportiva. Al CONI
dopo Petrucci arriverà Pagnozzi, suo braccio destro, che come bigliettino da
visita non ha fatto altro che ribadire la santità di Zeman e il suo coraggio
che nessun altro ha.
Deprimente. Questa gente governerà il
calcio ancora nei prossimi anni. Prepariamoci. Non era finita con Farsopoli,
non lo sarà con questa porcata di Scommessopoli.
La Juve avrà contro tutti e non è una
novità. Ma fino al 2006 era pur sempre il campo a giudicare. Adesso non più.
Adesso lo si decide a tavolino, a colpi di condanne e squalifiche. Ma anche di
perdoni e prescrizioni.
E non è finita.
Finché non sarà sgominata questa banda
non ci sarà pace per la Juve.
Ricorrere alla Giustizia ordinaria
sarebbe la soluzione, ma implicherebbe la rottura della clausola
compromissoria.
Un pensierino ce lo farei, io. Chissà se
fra qualche settimana/mese, dopo l’ennesimo scandalo creato ad hoc, allorché ci
beccheremo qualche altra condanna assurda, non ci penseranno anche in via
Galfer.
Questi sono capaci di tutto, lo hanno
dimostrato con Farsopoli.
Quando finiremo di abbozzare?
Marco Milani (Grimoaldo)
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