FARSOPOLI
La più grande truffa sportiva e giudiziaria del secolo! Un gruppo di potere senza scrupoli, con l'aiuto di vari personaggi dei CC, della magistratura, dei media, hanno messo in piedi Calciopoli, sbarazzandosi della squadra e della società più forti di sempre. La verità però, piaccia o non piaccia (cit.), è venuta a galla...
venerdì 23 novembre 2012
Questione di smoking...
Materazzi ha risposto ad Agnelli ricordando i cinque titoli vinti in un anno.
Anche lui proviene da Marte (o è semplicemente poco onesto?) per cui tutto ciò che è uscito fuori dal 2006 in poi non lo conosce.
Comunque mi viene spontaneo un parallelo: anche i rapinatori, appena fatto il colpo in banca possono considerarsi ricchi.
I problemi vengono dopo, quando li scoprono...
lunedì 19 novembre 2012
Prescritti: uno stile di vita
C’era davvero qualcuno che pensava,
ingenuamente, che tutto si fosse esaurito con
la condanna della Juve nel 2006, la retrocessione in B e lo scippo di
ben due scudi?
Qualcuno ha creduto che espiata la pena
nessuno avrebbe più osato darci dei “ladri”?
Figuriamoci! Già dagli spalti della
serie cadetta avevano ricominciato a cantarcele, legittimati a farlo, con tanto
di sentenze alla mano.
Lo dicemmo allora, lo ripetiamo oggi con
tanto di prove fresche fresche: non finirà mai, perché Farsopoli fu la
istituzionalizzazione del concetto “la Juve ruba”, ne fu la legittimazione
ufficiale, in modo che quest’arma poderosa fosse sempre pronta all’uso.
E’ ciò che è successo fino a oggi e sarà
sempre peggio. Moratti deve far fruttare il proprio investimento.
Lui & soci hanno investito tanto a
suo tempo, da “buoni” imprenditori, ecco perché con martellante frequenza
(pressoché quotidiana) tornano a battere lì; perché quella “spesa” deve
produrre frutti e dovrà continuare a farlo a lungo, come ogni investimento
pluriennale.
Poco importa che questi “gentlemen” del
calcio insorgano per gli errori arbitrali solo quando sono a loro sfavore e
invece mostrano sorrisoni a chissà quanti denti (mica facile contarli…) quando degli
errori ne usufruiscono.
Sanno di poterlo fare indisturbati perché
l’investimento fatto allora era “full optional” e includeva oltre ai vertici
FIGC anche tanto altro (giornalai, CC, magistrati, eccetera).
Lo dicemmo allora, lo ripetiamo oggi:
aver rinunciato allora a combattere ci ha marchiato a sangue; perché mai in
tanti oggi si sorprendono per ciò a cui assistiamo?
Non se ne uscirà più se non si deciderà
di combattere sul serio, con tutte le armi a disposizione, cominciando a chiedere
i danni ai prescritti in seguito alle “novità” emerse dal processo Telecom.
Ma se non li chiede la Juve i danni ai
prescritti, chi deve chiederli? Non procedere in questo senso è
incomprensibile e deleterio.
Ricorrere ai tribunali europei, altro
che “metterci una pietra sopra” come consigliano tanti cervelloni corrotti.
Da questo vicolo cieco se ne uscirà solo
con lo scontro frontale, totale e finale, una sorta di Armageddon.
Rimanere a “bagnomaria”, facendosi
massacrare di continuo senza rispondere come si deve, limitandoci a piccole
quasi illeggibili scritte sulle maglie e null’altro mentre gli altri continuano
a gridare allo scandalo sostenuti e amplificati da giornali, televisioni di
stato e private, FIGC, politici e “liberi pensatori” è da idioti.
E questo proprio non fa parte del DNA
della Juve.
Non era finita allora, non lo è oggi non
lo sarà mai finché non avremo vinto questa battaglia.
Il presidente dei prescritti supera ogni
giorno se stesso e ci riversa addosso montagne di letame tra il plauso degli
addetti ai lavori e la protezione di Cric e Croc, alias Petrucci e Abete.
Non accetta l’idea di essere poco capace
quindi predisposto alla sconfitta. Non lo ha mai accettato tanto da arrivare al
punto di patrocinare Farsopoli per poter alzare qualche trofeo (e chissenefrega
se puzza di truffa e ladrocinio).
Ora la normalità è stata ristabilita e
il presidente prescritto ha ricominciato a perdere, com’è nella sua natura e
ricomincia a sbattere i piedi, parlando di complotti, di ritorni al passato, di
brutte sensazioni.
Non sarà certo lui a porre fine a questa
tiritera, lo abbiamo già detto, ci ha investito talmente tanto che pretende il
suo tornaconto almeno per i prossimi vent’anni.
Sta a noi farlo smettere non solo
vincendo ogni anno o quasi sul campo, ma mostrando al mondo chi è veramente il
presidente dei prescritti, cosa ha fatto, a cosa è arrivato pur di “vincere”.
E vedrete che abbattuto il totem, tutto
il seguito di laidi servitori, sbavanti sudditi e falsi adoratori si dissolverà
nel nulla, perché nulla sono.
Grimoaldo (Marco Milani)
domenica 4 novembre 2012
Vincere sul campo.
L'inter ha vinto meritatamente, giocando meglio, con più determinazione e lucidità e ha meritato ampiamente la vittoria, anche nelle proporzione con le quali si è risolta.
Ecco perché mi sorge spontaneo rivolgere una domanda al signore che dirige quella squadra e che non ha mancato di esternare ancora una volta un suo pensiero degno della propria persona (ha rivelato di aver pensato dopo appena 17" "ci risiamo", forse ricordando le sonore batoste che ha storicamente preso con la Juve...).
Ecco la domanda: Visto quanto è bello vincere sul campo?
Vincere sul campo dà tutta un'altra soddisfazione, perché il sudore e il sangue che hai sputato ottiene una sorta di riconoscimento tangibile e con orgoglio e fierezza ti rendi conto di esserti misurato e di aver sconfitto l'avversario.
Vincere sul campo, anche di fronte a errori arbitrali (pro e contro) non ha eguali, perché proprio come ha dimostrato ieri sera l'inter, se sei forte, se sei in palla, se credi di essere migliore alla fine vinci.
E quando ti abitui a vincere come è successo per la Juve nei decenni, poi diventa una necessità vitale che sul campo si trasforma in una marcia in più, cosa che l'inter non ha mai acquisito.
E questo lo si nota proprio dalle dichiarazioni del dentuto presidente dell'inter e da quelle del suo allenatore, tutt'altro che improntate alla signorilità e al fair play.
Da parte nostra non una dichiarazione sul fatto che questa è la quarta partita consecutiva nella quale l'inter ottiene almeno un favore arbitrale (e ciò a prescindere dal gol irregolare di Vidal). Quarta consecutiva.
Vogliono iniziare un ciclo a modo loro?
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